Coltivare la gratitudine

Coltivare la gratitudine

Tutto è opportunità, anche la malattia se impariamo ad ascoltare il nostro corpo e i messaggi che l’universo ci dona mostrandoci la via per diventare alchimisti delle nostre vite. Siamo noi i responsabili del nostro destino. Estratto dal libro La via della guarigione di Monica Finardi.

Coltivare la gratitudine è sostanziale per una vita più gioiosa e appagante, se è sincera è un’emissione di energia creativa. È stata dura riuscire a provare gratitudine quando la malattia mi affliggeva, quando le terapie mi toglievano le forze e la nausea era una compagna quotidiana.

Misi in atto un esercizio con un’amica. Alina è una donna forte e luminosa. L’ho conosciuta tramite Alfredo parecchi anni fa, sempre tramite i social, ma poi ci siamo incontrate, abbiamo passato del tempo insieme e il nostro modo di pensare e di vedere la vita ci fa essere anime affini. Alina ha sofferto e lottato molto nella sua vita, ha conosciuto l’abbandono, il lutto, la malattia, le violenze e la perdita, ma si è rialzata ogni volta. Ammiro profondamente le persone che come lei sono pronte a rischiare e rimettere in gioco la loro vita per ricominciare e migliorare la loro esperienza. La sua profonda fede, l’amore per sua figlia e la determinazione sono le sue ancore di salvezza. […]

Un giorno le feci una proposta: ogni sera prima di chiudere la giornata ci saremo mandate un messaggio, con almeno tre eventi della giornata per cui ringraziare. Accettò con entusiasmo e si rivelò un esercizio difficile, ma proficuo. C’erano delle giornate in cui trovare un motivo per ringraziare era davvero quasi impossibile, me ne stavo con il cellulare in mano a guardare lo schermo senza riuscire a continuare quella frase: oggi ringrazio per…

Entrambe ci scervellavamo per scrivere, a volte diventavamo ripetitive, ringraziando per i nostri rispettivi figli, per il sole che sorge, altre invece c’erano nuovi e bellissimi motivi per ringraziare. Lo abbiamo fatto per circa due anni. È incredibile come ci sia sempre da ringraziare per qualcosa. Cerchiamo di non dare per scontato il ringraziare per il sole che sorge o per i nostri figli, sono doni meravigliosi che non dobbiamo mai sottovalutare. Fare questo esercizio con un’amica, invece che su un diario giornaliero, è stata una bellissima idea per due motivi: l’impegno e la costanza sono condivisi e quindi non ti dimentichi mai di farlo e poi ti tiene legata alla tua amica ogni giorno, nonostante la distanza.

La gratitudine ti fa concentrare su ciò che hai invece che su ciò che ti manca, sembra poco? È moltissimo, ognuno di noi è circondato da amore, il mondo è un ricettacolo di bellezza. Impariamo a gioire per ciò che abbiamo e che ci circonda. […]

Ricordo spesso una storia taoista che ho letto anni fa e che riporto qui perché reputo molto simbolica e di grande insegnamento. La storia racconta di un vecchio contadino saggio che viveva in un villaggio all’estremo nord della Cina. Un giorno a suo figlio scappò il miglior cavallo. Il ragazzo fece di tutto per ritrovarlo, ma nel suo girovagare l’animale era finito oltre frontiera ed era stato preso da una carovana di nomadi. Tutto il villaggio cercò di consolare il ragazzo che non riusciva a darsi pace della sua sfortuna. Ma suo padre, il saggio, gli disse: «Come fai a dire che sia una sfortuna e non una benedizione?».

Mesi dopo il cavallo tornò portando con sé un bellissimo stallone. Questa volta il giovane era raggiante e tutto il villaggio si congratulava con lui per la sua fortuna. Ma il padre gli disse: «Come fai a dire che sia una fortuna e non un disastro?». Lo stallone divenne presto il cavallo preferito del ragazzo e gli fece guadagnare parecchi soldi, ma un giorno in sella al suo bellissimo animale, il giovane cadde e si ruppe un’anca. Ancora una volta tutto il villaggio andò a consolare il povero ragazzo sfortunato. Ma ancora una volta il padre disse: «Come fai a sapere che è una sfortuna e non una benedizione?».

Pochi mesi dopo una tribù nomade invase il nord della Cina e tutti gli uomini abili furono reclutati per andare al fronte a combattere. Nove su dieci non tornarono mai più a casa. Il giovane non venne arruolato ed ebbe salva la vita proprio grazie alla caduta da cavallo. E così padre e figlio vissero felici e contenti prendendosi cura l’uno dell’altro per molti anni.

In questa storia si racchiude il segreto del non giudizio che rivela come niente sia come sembra e che ogni cosa è legata all’altra. Bene e male sono interconnessi, due facce della stessa medaglia. Tutto è perfetto e tutto può cambiare da un momento all’altro, senza preavviso. La vita è imprevedibile e per quanto questo suo aspetto misterioso ci destabilizzi, non ha senso cercare di ingabbiarla come tentiamo di fare con i nostri continui giudizi. Ringraziamo per ciò che arriva a noi, ricordiamo che ogni avvenimento che ci accade ci porta a qualcosa di nuovo e impariamo ad accoglierlo perché anche se all’apparenza tutto sembra negativo non possiamo sapere se in verità ci porterà a nuove opportunità per rendere il nostro percorso ancora più ricco.

Coltivare la gratitudine

Monica Finardi

Estratto dal libro La via della guarigione

Riscoprire l'importanza di perdonare

 

Monica Finardi presenta il libro La via della guarigione lunedì 8 aprile 2024. Per tutte le informazioni, vai a questo link.

Riscoprire l'importanza di perdonare


Scegli il nuovo canale streaming Anima Channel. Il luogo in grado di offrirti un’esperienza moderna, olistica e personalizzata che ti guida nei territori della consapevolezza. Vai su: http://animachannel.it

Iscriviti alla nostra newsletter: https://anima.tv/form-iscrizione-newsletter/
Novità Anima Edizioni: https://anima.tv/novita-anima-edizioni/
Consulta il nostro Calendario Eventi qui: https://anima.tv/eventi/
Attenzione, per i commenti rispettare la Netiquette: https://anima.tv/netiquette-anima-tv/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lascia un commento con Facebook

Torna in alto