Oracolo del sentiero fiorito

oracolo del sentiero fiorito

 

Conferenza di Diego Dentico, autore del libro Oracolo del sentiero fiorito (Anima Edizioni).

oracolo del sentiero fiorito

Diego Dentico, naturopata e praticante di curanderismo, entra in contatto con una famiglia di curanderas guatemalteche e apprende l’uso delle erbe, le cerimonie sacre e la medicina del Tuuj – la sauna maya. È cofondatore della Scuola di Medicina Popolare Italiana (SMEPIT). Nel 2017 crea “Il Giardino del Curandero”.
Con Anima Edizioni pubblica Nel giardino delle curanderas (2018) e Sciamanesimo maya (2020).

L’autore, tramite il racconto della sua esperienza personale, ci fa immergere nel mondo della medicina tradizionale comunitaria o curanderismo, avvicinandoci alle figure dei curanderos e al ruolo fondamentale del Ajq’ij’.

Rispetto alla medicina occidentale, concepita come un insieme di pratiche o di tecniche chirurgiche che ci permettono di partire da uno stato di malattia e arrivare a uno stato di guarigione, all’interno della medicina tradizionale non è possibile individuare nell’essere umano una serie di compartimenti stagni.

Quando una persona si rivolge a un praticante, che in Messico e in Guatemala assume il nome di curandero o curandera, sa che oltre a una serie di medicamenti, di trattamenti o di rituali di pulizia energetica, riceverà un insieme di buone pratiche per ricollegarsi al tessuto (sociale o anche ecologico) che si è stracciato.

Il curandero è una figura che porta avanti un servizio di tipo religioso; questo serve a dare una cornice di senso alla narrazione che c’è dietro la malattia e quella che porta verso la guarigione.

A seguito di un apprendistato di tipo iniziatico, l’autore ha ricevuto l’incarico di Ajq’ij’, termine maya composta da Aj, «avere un mandato» e Q’ij, «sole o tempo». Questa figura è, all’interno della comunità maya, l’addetto al Sole. Egli è custode del calendario sacro e della memoria storica ed è anche colui che è incaricato di risolvere gli attriti all’interno della comunità e le problematiche personali.

Perché il calendario sacro è importante? Per i Maya esiste una “coscienza cosmica” la quale si manifesta all’interno del tessuto della realtà, cioè della natura. Si tratta perciò di una divinità trascendente e allo stesso momento immanente, la quale, come prima manifestazione all’interno della natura, ha il Tempo. Si considera che questa entità, al suo interno, abbia una controparte femminile e una maschile; queste si manifestano attraverso 20 archetipi chiamati nahuales, ognuno dei quali sorregge un giorno e si può manifestare con 13 sfumature diverse. In conclusione, avremo un calendario sacro di 260 giorni.

L’Ajq’ij’, quando c’è un problema, si rivolge alla cerimonia del fuoco invocando l’attenzione della “grande coscienza” che si presenta attraverso un preciso nahual dando vita a un vero e proprio dialogo. L’Ajq’ij’ fa da tramite tra il villaggio (la “terra-frutto”) e tutto ciò che è l’infinito.  

Quando una persona si rivolge all’Ajq’ij’, questi utilizza uno strumento divinatorio per incominciare a tessere un dialogo con i nahuales.

Il libro, nel suo intento più nobile, vuole fungere da strumento per permettere a tutti di dialogare con il cosmo grazie alla presenza di 33 carte che rappresentano i 13 numeri e i 20 archetipi che, mescolandosi fra loro, generano un nahual.

Cosa guadagna una persona nell’utilizzare questo strumento per entrare in contatto con le forze della vita? In un momento storico in cui abbiamo perso la connessione con il “battito del cuore del terra” come se fossimo degli individui separati dal contesto che ci ospita, l’autore vuole fornire un sistema che faciliti la connessione e la percezione di quel qualcosa di più grande di noi.

Diego Dentico, con il suo Oracolo del sentiero fiorito, ha voluto creare un tramite per conoscere un tipo di visione alternativa fornendo uno strumento che permettesse di entrare in relazione con i nostri fiumi, le nostre montagne con il fine ultimo di farci riscoprire nella natura di “indigeni”, nel suo significato di “essere figli di una specifica terra”.

 

 


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