La presenza, nonché l’azione di Plutone nel segno dell’Aquario, è iniziata nel 2023 e si protrarrà fino al 2044: trattandosi del pianeta più lento, la sua influenza è la più potente, sia a livello personale che mondiale.
Il nostro libro Plutone in Aquario – La Rivoluzione dell’anima tratta di come nei prossimi 20 anni Plutone nell’undicesimo segno potrà essere sintomatico di un notevole cambiamento a livello globale, dando un’impostazione peculiare a trasformazioni sociali, politiche, culturali.
Ogni contributo presente nel testo offre una diversa interpretazione di questo passaggio, chi con un approccio simbolico e analogico, chi storico, chi creativo, chi mitologico, nell’intento comune di dare una chiave di lettura all’epoca che stiamo vivendo e che ci attende.
Nel nostro intervento, dal titolo Edicola, abbiamo utilizzato alcuni articoli di giornale, allo scopo di esporre i primi segnali di cambiamento, avvenuti all’ingresso del pianeta nel nuovo segno negli anni 2023-2024.
I numerosi pezzi vagliati e ritagliati dai quotidiani sono serviti a testimoniare, anche in attinenza con i passati movimenti planetari similari, nuovi atteggiamenti, fatti, tendenze e concezioni di vita diverse, abbinate alle caratteristiche del segno dell’Aquario come “ribellione, vortici sociali, libertà, democrazia, innovazione, tecnologia, anticonformismo, diplomazia, flusso ininterrotto di idee e di progetti.”
Ma non dimentichiamo che il pianeta su cui si regge il gioco è Plutone, l’eversivo per eccellenza, che innesca una poderosa reazione alle citate simbologie, ribaltandone gli effetti.
Il recente articolo Il nemico nascosto di Putin di Paolo Galimberti uscito su Repubblica il 25 febbraio 2025, contiene diversi rimandi ai concetti chiave dell’Aquario, che esaltano il “comunitarismo” e il “gruppo/collettività”.
Queste espressioni vengono in realtà ribaltate da una evidente tendenza all’egocentrismo, orientamento contrapposto alle impostazioni aquariane: “il tutti per uno – uno per tutti, che era stato il mantra dell’Occidente sin dalle prime ore del 24 febbraio 2022, non ha retto davanti alla furia vendicativa di Donald Trump” […] “Zelensky ha mostrato un carattere intollerante e poco incline ad accettare diverse strategie di guerra, finendo per cambiare a ripetizione i vertici militari” […]”Putin, due giorni fa, in una cerimonia a Mosca, ha detto che “è stato Dio a volere che portassi avanti una missione così difficile, ma onorevole, quella di difendere la Russia” […] Anche Trump, nel discorso inaugurale, aveva detto che era stato Dio a salvarlo dall’attentato perché potesse guidare di nuovo gli Stati Uniti.” Constatiamo come la presenza di Plutone in Aquario, anziché esaltare i concetti base di libertà e democrazia, li rovesci, facendo emergere assolutismi e individualismi. L’“Uno” Zelensky, star internazionale, l’”Uno” Putin che attende la disgregazione dell’“Occidente collettivo”, l’“Uno” Trump che insulta e minaccia l’orbe terracqueo: “Nella visione del mondo degli “unti del Signore” non c’è spazio per i piccoli”.[1]
In altre parole, Plutone in Aquario mette in risalto le simbologie dell’opposto Leone arrivando a produrre numerosi “aspiranti” alla Corona. Più precisamente, laddove in Aquario troviamo le Comuni, gli afflati popolari, la democrazia nonché l’idealizzazione del comunismo, nell’opposto segno del Leone abbiamo “l’autoritarismo, l’assolutismo, il Re”.
A proposito di candidati al titolo supremo, l’Edicola va avanti e propone un altro articolo a firma di Caterina Soffici, dal titolo Il soft power della monarchia inglese e il Tycoon che voleva essere Re, uscito su La Stampa del 3 marzo 2025.
“Il re d’Inghilterra! Cosa c’è di più anacronistico di un Re in un mondo proiettato nel futuro tecno-distopico? Eppure. Il premier Keir Starmer porta Zelensky in visita a Carlo III, come si faceva con i cavalieri nel rito dell’investitura. (…) E sempre Starmer, nello Studio Ovale della Casa Bianca, aveva consegnato a Trump una lettera con l’invito ufficiale del monarca. E lui neanche legge la lettera, ma vuole solo controllare che ci sia la firma del re. (…) In effetti Trump ha detto che vorrebbe essere re di New York. Ha postato perfino una foto manipolata dall’intelligenza artificiale, dove indossa una corona. (…) Quest’uomo, sguaiato e arrogante, che misura tutto in termini commerciali (…) vuole essere re perché è qualche cosa che non può comprare. È il soft power della monarchia. Anche nel passato i capi del governo inglese lo hanno usato. (…) Giorgio VI il 7 giugno del 1939 fu spedito da Chamberlain in missione negli Stati Uniti per cercare di ammorbidire l’opinione pubblica americana e assicurarsi l’appoggio contro Hitler.”[2]
Nel 1939 Plutone aveva fatto il suo ingresso nel segno del Leone, la Corona poteva esprimersi e circondarsi di magnificenza e per questo la mossa di Giorgio VI fu vincente; ai giorni nostri chi spasima per lo scettro deve guardarsi le spalle, Plutone in Aquario non perdona: lo sa bene Luigi XVI, ghigliottinato con il pianeta nella posizione attuale.
Ma cos’altro ci riserva l’evoluzione di Plutone in Aquario?
- [1] Galimberti P. (2025), “Il nemico nascosto di Putin”, Repubblica, https://www.repubblica.it/commenti/2025/02/24/news/ucraina_terzo_anno_di_guerra_confusionegarimberti-424025579/
- [2] Soffici C. (2025), “Il soft power della monarchia inglese e il Tycoon che voleva essere Re”, La Stampa”, https://www.lastampa.it/editoriali/lettere-e-idee/2025/03/03/news/isoft_power_monarchia_inglese_tycoon_re-15031992/
Elisabetta Gatti e Daniela Cetti Ricetti, co-autrici di Plutone in Aquario
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