Evie Sobczak, una studentessa americana di 16 anni, ha ideato un macchinario che ricava biocarburante dalle alghe con un metodo casalingo, e con il quale ha vinto il primo premio del concorso International Science & Engineering Fair indetto da Intel.
“Le alghe marine possono diventare la fonte primaria globale per produrre biocarburante”. Con queste parole Evie si è presentata alla premiazione del concorso International Science & Engineering Fair.
Evie Sobczak, il piccolo genio, alla quinta elementare ha scoperto che l’acido contenuto nella frutta poteva alimentare la batterie del suo orologio in plastica. In seconda media è riuscita a generare energia pulita da particolari pale eoliche, e in terza media ha iniziato un progetto che è diventato poi la sua passione: la produzione di biocarburanti dalle alghe.
Grazie al progetto ambizioso, questa ragazza è riuscita a sviluppare un processo di produzione di biocarburante che è fino al 20% più efficiente rispetto ai metodi attualmente impiegati nei laboratori di tutto il mondo. Tale metodo potrebbe rendere la produzione di biodiesel dalle alghe più economico così da rendere il biodiesel davvero una risorsa rinnovabile, non solo in termini teorici, ma anche in quelli pratici.
“Credo davvero che le alghe potrebbero essere la fonte di combustibile del nostro futuro perché per coltivarle non è necessario sacrificare terreno sottraendolo alle coltivazioni alimentari. Usando il processo che ho sviluppato non si danneggerà l’ambiente perché privo di sostanze chimiche nocive. Io vivo in Florida e sulle coste il problema delle alghe si fa sentire, quindi ho pensato, perché non trasformare questo problema in qualcosa di positivo che può aiutare il mondo?” dice Evie.
Secondo il recente rapporto mensile dell’Agenzia internazionale per l’energia (Aie), la domanda mondiale di petrolio nel 2012 è aumentata rispetto al 2010, di 1,3 milioni di barili al giorno. Un incremento dell’1,5%: circa 190 mila barili in meno rispetto alla stima fatta nel precedente rapporto diramato. La domanda complessiva sarà di 89,1 milioni di barili al giorno, contro gli 87,9 milioni del 2010. I prezzi continueranno a salire, il mercato resterà in balia di pochi, perché persiste la forte domanda dei Paesi in via di sviluppo e perché i produttori sono in difficoltà nelle forniture (ad aprile i 12 produttori Opec, che coprono il 40% della produzione mondiale, hanno pompato 28,75 milioni di barili al giorno, cioè 235 mila barili in meno rispetto a marzo e 1,3 milioni in meno rispetto ai li-velli pre-crisi libica). E il petrolio, si sa, non è solo inquinante e costoso: è anche una fonte energetica in via di esaurimento.
I biocarburanti potrebbero tecnicamente sostituire il petrolio in tutte le modalità di trasporto, usando le tecnologie di trazione esistenti e le attuali infrastrutture di rifornimento. Grazie alla scoperta di Evie i biocarburanti tornano a guadagnarsi l’attenzione dell’opinione pubblica e scientifica.
Video in inglese:
Fonte: www.effettoterra.org
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