Nella quarta puntata della rubrica Rivoluzioni dell’Essere, ispirata all’omonimo libro di Chiara Corriga pubblicato con Anima Edizioni, affrontiamo un tema tanto affascinante quanto potente: il gioco del Triangolo Drammatico.

Questo modello relazionale, ideato da Stephen Karpman, descrive tre ruoli che tutti noi interpretiamo nella vita quotidiana: Vittima, Carnefice e Salvatore. Chiara li rilegge in chiave di gioco, un approccio che permette di osservare queste dinamiche con più lucidità e leggerezza, senza perdere profondità.

Cos’è il Triangolo Drammatico

Il Triangolo Drammatico è una rappresentazione simbolica delle dinamiche relazionali in cui tendiamo a incastrarci. I tre ruoli principali sono:

La Vittima

La Vittima si percepisce senza potere, incapace di scegliere o cambiare le cose. Si lamenta, si autosvaluta, delega agli altri la responsabilità della propria vita. A volte rinuncia a brillare per paura, oppure riduce il successo altrui a semplice fortuna.

Il Carnefice (o Giudice/Critico)

È colui che critica, giudica e punisce. Può essere esplicito, con il dito puntato, o subdolo, con sarcasmo e svalutazioni. È il controllore che definisce cosa è giusto e cosa è sbagliato, verso gli altri e verso se stesso.

Il Salvatore

Apparentemente il più “nobile”, mette sempre gli altri al primo posto. Ma nel voler aiutare, spesso toglie all’altro la possibilità di scoprire la propria forza. In realtà, esercita controllo: senza qualcuno da salvare, il Salvatore perde la sua identità.

Perché è un gioco

Osservare queste dinamiche come un gioco ci aiuta a vederle dall’alto, come pedine su una scacchiera. Proprio come in Jumanji, una volta entrati nella partita non possiamo fingere che il gioco non esista: o giochiamo, o impariamo a uscirne. Il punto non è vincere, ma smettere di identificarci con questi ruoli.

Il legame con il tradimento dell’Anima

Ogni volta che indossiamo una maschera e recitiamo un copione che non ci appartiene, tradiamo la nostra Anima. Il Triangolo Drammatico è quindi uno degli strumenti più potenti per riconoscere questo tradimento e avviare un percorso di consapevolezza.

Esempio: nel libro Rivoluzioni dell’Essere, Chiara racconta la storia di Lucia, una donna intrappolata per anni tra il ruolo della Vittima e quello del Salvatore (e talvolta del Carnefice verso se stessa). Solo riconoscendo questi schemi ha potuto riscoprire la sua voce autentica.

Come riconoscere ed uscire dal Triangolo Drammatico

Il primo passo è accorgersi di essere nel gioco. Questo significa:

• osservare le parole che usiamo;
• analizzare le dinamiche nelle relazioni;
• riconoscere la natura del nostro dialogo interiore.

Il lavoro non è eliminare i ruoli, ma non identificarci totalmente con essi. Sono maschere che possiamo indossare o togliere. Allenando la presenza e la consapevolezza, impariamo a scegliere come agire.

Linguaggi evolutivi: ritrovare la propria voce

La voce è un ponte tra il nostro universo interiore e la realtà esterna. Quando parliamo solo con le parole della Vittima, del Carnefice o del Salvatore, il flusso vitale si interrompe. Ritrovare la propria voce autentica significa creare coerenza tra ciò che siamo e ciò che viviamo.

Il Triangolo Drammatico è una trappola sottile che ci imprigiona nei ruoli di Vittima, Carnefice e Salvatore. Riconoscerlo è il primo passo per scegliere la verità dell’Essere e liberarsi dalla morsa del gioco. Nei prossimi episodi di Rivoluzioni dell’Essere, Chiara Corriga esplorerà nel dettaglio ciascun ruolo, a partire dalla Vittima, per scoprire come trasformare queste maschere in strumenti di consapevolezza.

Guarda il video completo

Guarda il quarto episodio completo della rubrica Rivoluzioni dell’Essere con Chiara Corriga: La prigione dei ruoli e il gioco del Triangolo Drammatico

Scopri di più nel libro Rivoluzioni dell’Essere, pubblicato da Anima Edizioni.

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