Dal Bardo alla fisica quantistica – II

L’antico insegnamento del Libro tibetano dei morti è più attuale che mai, tanto che anche la scienza, nel suo indagare all’interno della materia, sta riscoprendo le connessioni con il mondo invisibile: il messaggio comune, infatti, è che ogni creazione avviene prima di tutto dentro di noi.

(continua dalla I parte)

Il mondo è un insieme di potenziali realtà tra cui scegliere in ogni istante. Se non diventiamo individui più consapevoli e capaci di vivere il presente sono i nostri condizionamenti inconsci a materializzare la nostra realtà. E anche questa è una scelta, anche se meno consapevole.

Questi concetti della fisica quantistica coincidono esattamente con quanto il “Bardo” afferma. Questo insegnamento ci dice che in realtà non dobbiamo temere nulla perché ciò che siamo veramente è un “vuoto luminoso”. Se in vita avrò allenato la mia coscienza a riconoscere come creo la mia realtà, a prendermi la responsabilità di ciò che mi confronta, a portare luce alle mie parti oscure allora saprò recuperare la distanza e la presenza per svegliarmi da quel sogno che per tanti e tanti cicli di inconsapevolezza mi ha spinto a rinascere. Più restiamo inconsapevoli di ciò che accade dentro di noi, dei nostri processi inconsci, più nello spazio dopo la morte verremo governati e sospinti dal “vento karmico”, la tempesta delle pulsioni e degli attaccamenti che viene dal passato. Chi è rimasto identificato con l’ego e con l’idea che il mondo sia “reale” vorrà solo tornare a incontrare le cose e le persone a cui è rimasto attaccato.

Il “Bardo” parla di come il pensiero crei costantemente la realtà. Recentemente sono stati fatti esperimenti che comprovano questo. Negli anni ’90, 48 diversi esperimenti condotti in America hanno mostrato che la criminalità diminuiva del 25% in città per tutto il periodo in cui un gruppo abbastanza numeroso di persone si riuniva per meditare sulla pace.

Abbiamo visto le suggestive foto delle molecole dell’acqua di Masaru Emoto, che assumono forme diverse a seconda dei messaggi o musiche a cui vengono esposte, e il nostro corpo è composto da acqua per l’80%. Non ci soffermiamo abbastanza sul fatto che il nostro pensiero crea quello che siamo e il mondo attorno a noi. Trascuriamo il buio che c’è nel nostro inconscio e così abbiamo bisogno di vederlo materializzato per riconoscerlo: “Tu sei tutto ciò che vedi, tutto ciò che crei” dice il “Bardo”.

Se la realtà è una possibilità come possiamo renderla migliore? Il “Bardo” ci indica di prendere la responsabilità di tutto ciò che ci succede, ad esempio trattare le persone che ci infastidiscono come la proiezione di una parte rifiutata e giudicata di noi stessi. In realtà, ci dice, siamo tutti lì gli uni per gli altri per aiutarci al risveglio. La vecchia via è pensare che basterà troncare con quella persona, e così il problema sparirà.

Ma il “Bardo” è lì a sottolineare che tutto ciò che ci infastidisce, ci colpisce, ci turba, è la proiezione di qualcosa che ci appartiene. Nostra è la scelta se rifiutare l’altro, allontanarlo o tentare di eliminarlo oppure riconoscerlo come una parte di noi. Nel primo caso quella stessa tematica accadrà di nuovo e di nuovo per darci altre opportunità di risveglio. I nostri condizionamenti ricreeranno la stessa realtà, fino a che non saranno riconosciuti, fino a che non saremo liberi dall’identificazione.

Anche la fisica quantistica afferma che creiamo tutto ciò che va a comporre la nostra realtà. Lo stiamo facendo tutto il tempo, aprendoci a riconoscere le nostre proiezioni, o respingendo l’esperienza e quindi perpetuando il livello di inconsapevolezza. Ci sono centri associativi nel nostro cervello che riaffermano continuamente la nostra identità e personalità, ma non siamo obbligati ad identificarci con questo livello.

Se la maggior parte delle persone considera la sua vita noiosa e priva di ispirazione è perché rimangono nell’ipnosi dei condizionamenti e del proprio ambiente. Cambiando dentro si cambia fuori.
La trasformazione della consapevolezza può permetterci di apprendere, cambiare, trascendere paure e limiti, salire ad un livello di esistenza più alto dove percepire il mondo più profondamente – le persone, le esperienze e anche noi stessi. Secondo la fisica quantistica siamo continuamente i co-creatori del nostro futuro. Se restiamo concentrati su ciò che per noi è importante, su ciò che desideriamo realizzare con totalità (senza conflitti inconsci) fino a diventare l’esperienza, essa si materializzerà.

Siamo creatori qui, nel livello dell’esistenza nel corpo fisico così come nell’altro, quando la coscienza perde l’involucro che le ha permesso di fare esperienza nel mondo materiale e affrontiamo un riesame di quanto appreso.

E’ affascinante per me quanto un messaggio così antico come il “Libro tibetano dei morti” si riveli così attuale e prezioso per i tempi che stiamo vivendo e possa favorire quel faticoso passaggio dal vecchio al nuovo che proprio ora l’intero Pianeta sta cercando. I temi che ci indica di approfondire infatti sono proprio quelli che abbisognano di una nuova prospettiva in questo momento storico: diventare più consapevoli delle proiezioni e dell’identificazione con la mente per creare un mondo migliore.

Questo messaggio ci dice che gli altri non sono altro da noi, ma stanno solo drammatizzando, come su un palcoscenico, parti di noi che non siamo in grado di riconoscere, e questo si ripeterà fino a che non saremo pronti a riaccoglierle ed integrarle. Ci dice che l’ostacolo più grande al risveglio è l’identificazione: le mie ragioni, le mie abitudini, le mie istanze, i miei desideri, i miei attaccamenti … questo io separato che è così difficile lasciare andare e che ci mantiene nell’illusione della dimensione dualistica dell’esistenza, dove esiste “bene” e “male”,”luce” e “ombra”, dove tutto ciò che inizia deve necessariamente finire!…

Mi sembrano temi di grandissima attualità per questo momento di transizione che la Terra sta attraversando: questo passaggio dalla dimensione del potere e dello sfruttamento indiscriminato a quella dell’amore e della condivisione di cui parlano profezie e mistici di tante tradizioni diverse. Il nemico non è fuori di noi, la guerra la stiamo facendo sempre e solo a noi stessi!

Che cos’è l’ ”uomo nuovo” di cui speriamo l’avvento se non una persona che guarda dentro di sé per trovare soluzione ai conflitti con il suo prossimo, che è sinceramente interessato alle conseguenze del suo agire, e in questo modo crea un mondo in cui regnano la pace e l’armonia? E questi sono proprio i contenuti che emergono dal “Bardo”; penso che questo insegnamento offra delle concrete indicazioni per la nascita di una nuova coscienza.

E questo è ciò di cui mi occupo abitualmente, anche al di fuori del contesto del “Bardo”, nel mio lavoro con l’Ipnosi e la Programmazione Neuro-Linguistica: motivare l’inconscio delle persone a riorganizzare l’infinita quantità delle risorse inconsce per permettere così una nuova percezione di sé, ed essere finalmente il protagonista del proprio presente.

Nel corso del mio lavoro con l’Ipnosi ho visto accadere tanti cambiamenti sorprendenti, anche in aree difficili da trasformare. Per me è importante soprattutto che le persone arrivino a riconoscersi il diritto di ricoprire il loro posto nel mondo e si autorizzino a vivere la loro vita, non per quello che saranno, ma per quello che sono ora. Quando accade è un “miracolo” che mi tocca sempre molto.

Sono grata a tutte le persone che mi hanno contattato in questi anni per ringraziare di quanto il processo del “Bardo” sia stato utile a loro e ai loro cari nella vicinanza della morte, di quanto abbia aiutato l’atmosfera di quei momenti difficili ad alleggerirsi e a volte anche favorito la percezione della grandiosità di quel Viaggio. Vorrei sottolineare quanto nella tradizione occidentale manchi completamente la comprensione che la morte è un momento di grandissima apertura che può offrirci la possibilità di un salto straordinario oltre i nostri limiti abituali.

Ciò che il “Bardo” mi ha portato è lo stimolo a lasciare andare l’attaccamento alla mia storia personale e a esplorare l’oltre nel mio quotidiano, in quella grande avventura che è vivere e morire ogni giorno. Non c’è niente di più appassionante per me dell’espandersi della consapevolezza e della libertà che questo rende possibile.

Per approfondire:
Bardo il risveglio dal sogno
Anand Annalisa
Edizioni Cerchio della luna
Libro + 2 cd da 75′.

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