La gelosia ha un unico genitore: l’orgoglio. Eppure nel suo svilupparsi, assume forme e connotazioni diverse, seconda la cultura, la mentalità, e le personali predisposizioni.
Pascal Fabio Patruno risponde alle nostre domande sulla gelosia, accompagnandoci lungo i sentieri angusti che la caratterizzano.
– Pascal, cosa pensa della gelosia?
Esistono vari livelli in cui la gelosia può essere presente: c’è la gelosia verso il proprio compagno, oppure quella concernente l’ambiente sociale, le proprie amicizie… ad esempio, si può essere gelosi del talento di un amico. E il passo verso l’invidia è breve.
Direi che la gelosia è un problema di insicurezza; tutte le ramificazioni in cui si presenta, e gli squilibri energetici a cui spesso risponde, si possono far risalire all’orgoglio. Dall’orgoglio derivano, come grappoli, tutti gli altri difetti. L’orgoglio è il primo atto che ci separa dall’Unità, prima di esso non vi sono dicotomia e separazione.
– Qual è, più esattamente, il legame tra gelosia, insicurezza e orgoglio?
L’orgoglio è legato all’insicurezza e quindi all’immagine che si ha di se stessi. Un esempio forse un po’ semplice ma abbastanza diffuso: una coppia passeggia quando a un certo lui si gira a guardare una ragazza. Se questa però, al di là della minigonna o dei capelli, non è così bella, la fidanzata sopporta il tutto, se pur contrariata… quando invece il suo compagno si gira per ammirare una donna molto più bella, può derivarne un vero e proprio litigio, dove l’altra donna è vissuta come una rivale.
La gelosia per “amore” è quella che in genere fa più danni, è più evidente… è legata di solito a un’immagine di sé, al proprio ego, che si cerca di difendere, soprattutto se non si avverte se stessi come idonei o capaci di sostenere determinate situazioni.
– Ci sono altri fattori che andrebbero considerati?
Ci sono vari livelli: quello puramente estetico-sessuale, quello intellettuale… ad esempio, un maschio può essere geloso di un altro maschio quando lo recepisce più intelligente. Ci sono poi gli aspetti del carattere, la salute, la fisiologia… nel caso della donna, il ciclo mestruale è fondamentale: il periodo che va dall’ovulazione alla mestruazione è più problematico, intenso, è la fase della strega, della luna nuova, in cui tutto il mondo si trasforma in qualcosa di incredibilmente vivido, e si diventa ipersensibili.
Un altro aspetto è il momento storico dell’uomo, la sua affermazione nella professione, il suo mettersi in gioco… la gelosia dipende da molteplici fattori di cui alcuni sono certamente fissi, alla base, ma poi ne derivano migliaia di questioni decisamente soggettive. Non si può generalizzare.
– Come uscire dalla gelosia?
Prima di tutto occorre individuare il proprio nodo, che può essere la bellezza, l’intelligenza, l’idoneità, il carattere… capita che una donna sia gelosa di un’altra donna che ha un carattere migliore, a differenza del suo che magari è difficile o poco comunicativo. Una volta individuato il nodo, ci si può lavorare sopra nei tempi e nei modi opportuni, e qui entrano in gioco i vari strumenti che abbiamo a disposizione: psicologia, Reiki, Tai-chi, Yoga…
In ognuno dei vari trattamenti energetici, ho notato che è davvero molto importante lavorare con il corpo fisico, perché oltre alla “psiche” esiste il “soma”, la parte corporea.
– Vuole aggiungere altro?
Ritengo che uscire dalla gelosia significhi comprendere… se rimaniamo nell’ambito coniugale, questo significa saper distinguere qualcosa che nella nostra cultura non viene distinto, mi riferisco al moto sessuale e al sentimento. Si tratta di aspetti distinti, che non per questo devono essere separati, ma vanno considerati come diversi.
Tuttavia qui si apre uno scenario epocale di ineducazione alla sessualità che stravolge tutto, infatti vero è che – se ci fossero le condizioni – dallo sguardo che apprezza e desidera “all’atto”, il passo è breve. E questo la donna gelosa, come anche il maschio geloso, lo percepisce o lo teme.
Dobbiamo aspettare un’epoca prossima ventura nella quale l’educazione alla sessualità consenta agli esseri Umani di sviluppare una sessualità equilibrata, dove l’espressione “equilibrata” non ha nulla a che fare con il buon senso, la moderazione ecc… una rivisitazione totale insomma, e non si può dire di più.
– Se ho capito bene, sta dicendo che se un uomo guarda un’altra donna, è spinto da un’energia di carattere sessuale, che è qualcosa di distinto rispetto all’amore che prova per la propria compagna?
Sì, esattamente, è proprio così; eppure il maschio deve subire la scenata della sua compagna, che tende a confondere una tendenza di carattere sessuale con l’aspetto del sentimento.
– Direi che capita anche il viceversa…
Era un esempio, fatto da un punto di vista maschile. Le donne, invece, possono guardare gli altri uomini senza che ciò susciti grosse reazioni. Solo trenta o quarant’anni fa la donna era in una posizione assolutamente diversa mentre oggi non è più assoggettata a un uomo despota, padrone – anche se c’è ancora qualcuno così in giro, ma non è la norma generale.
– Forse proprio perché è la donna stessa che non lo permette più
La donna sta acquistando potere, si sta emancipando, è più sensibile, veloce… L’uomo invece è in crisi…
– Da cosa deriva ciò?
E’ in crisi perché non ha trovato il passaggio per andare oltre, per migliorarsi… Oggi il maschio è molto chiuso, il suo territorio si sposta dallo stadio alla facoltà di ingegneria, bene che vada medicina, matematica… Io sono docente di medicina cinese, spagiria, alchimia, meditazione, e tra i miei alunni c’è sempre una forte maggioranza di donne.
Gli uomini si interessano di altro… eppure non si tratta di “materie per donne” anzi, proprio per la complessità razionale che non di rado vi si incontra, sarebbero più adatte alle menti maschili. Bisogna aiutare il maschio, dargli la possibilità di ritrovare il suo “asse”, in una chiave attuale.
– Parliamo della gelosia degli uomini: alcuni compagni sono gelosi del tempo che la propria compagna dedica ad altre attività ed interessi…
Ricordo una mia allieva di meditazione e alchimia, era molto brava ed ha fatto enormi progressi, ma c’era il fidanzato gelosissimo del corso che frequentava, al punto tale che lei, alla fine, ha ceduto. Lui era mosso da qualcosa di inconscio – che riguarda in genere gli uomini – e che potremmo definire come un codice interno maschile che è quello dell’inseminazione. Per “inseminazione” non intendo solo inseminare a livello di procreazione e sessualità, ma a livello del portare il seme in senso più ampio, quindi la conoscenza, il contenuto…
– Invece di accoglierlo?
Le donne tendono ad accogliere ciò che l’uomo porta. Nel momento in un cui una donna viene inseminata da altri pensieri, da altre concezioni, ecco che ciò può diventare il motivo di una gelosia profonda e irrazionale per il suo compagno, che neanche lui può spiegare a se stesso..
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