Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

18. SPAZI DI NULLA APPARENTE

Il viaggio è un topos metafisico.

Il viaggio nel deserto lo è in modo incredibile, penetrante, persino spietato nella sua forza rivelatrice.

Leggete i diari di Isabelle Eberardt, oppure il libro Tracks della moderna Robyn o guardate l’omonimo film.

Ma non è necessario andare fisicamente nel deserto perché il contatto con l’energia di quel nulla accada.

Quanti deserti rifiutiamo nella nostra vita? Una serata a casa da soli, un periodo senza un amore, un digiuno, la mancanza di parole, i silenzi, un bisogno insoddisfatto invece che consumato in fretta… Situazioni di cui oggi vediamo solo il lato deteriore.

Invece sono spazi di nulla apparente, solitudini feconde.

Sempre più vogliamo evitare la dimensione del deserto. Eppure sappiamo che è nel deserto, sotto la terra che si rompe per l’aridità, che scorrono fiumi sotterranei e limpidi, oltre le dune che cadono e ricadono nella loro stessa sabbia… è nel deserto che si trovano gli oceani.

Il deserto interiore conduce a un nuovo rigoglio dei sensi, come l’acqua piovana sulla pelle disseccata.

Erica F. poli

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