Le emozioni, e come esse vengono elaborate dentro di noi, è il tema centrale della nuova medicina integrata, forse il tema più rilevante mai esaminato finora, perché le emozioni sono universali, ubiquitarie, entrano in gioco in ogni situazione umana, in ogni ambito della nostra vita.
Cosa sono le emozioni? Un grande esperto di emozioni, Paul Ekman, che ho avuto la fortuna di conoscere e che ha dato vita alla Paul Ekman International, presso la quale ho perfezionato profondamente il mio apprendistato in tema di emozioni, pone l’accento sul fatto che le emozioni sono prima di tutto eventi fisiologici, come Darwin aveva compreso, necessari e indispensabili alla nostra sopravvivenza. Esse sono universali, anche nella loro espressione, e condividiamo quelle basiche con il mondo animale, soprattutto con i mammiferi che hanno il cervello limbico […].
Perché dico che le emozioni sono un ponte tra la mente e il corpo? Perché esse sono fenomeni reattivi; come dice l’etimologia che sapete sempre essere rivelatrice, sono “e-mozioni”, mosse da uno stimolo, reale o immaginato, interno o esterno… Il serpente velenoso nella giungla o una corda avvoltolata nell’ombra o il solo pensiero di essi… E una volta che questo stimolo ha provocato in noi la reazione, questa reazione avviene nel corpo. Le emozioni sono infatti eventi neurovegetativi, per via della funzione adattiva che svolgono: modificare il nostro stato per permetterci di rispondere allo stimolo. Esse hanno specifici pattern neurobiologici osservabili, con vie di scarico somatico ben precise.
Per esempio, la rabbia […] si manifesta come un calore che risale dall’addome al torace fino alle braccia e produce un incremento di energia pronta per colpire o mettere in atto una qualche forma di comportamento violento. I substrati biologici, le localizzazioni e le funzioni delle singole emozioni stanno divenendo sempre più chiari grazie agli studi di neuroimaging e le ricerche in vivo con l’utilizzo della videoregistrazione […].
D’altra parte il fatto è intuitivo: provate a pensare come esprimete a parole un vissuto emotivo. Potreste usare frasi di questo tipo: «Ero verde di rabbia», «Mi si sono drizzati i capelli in testa», «Mi si sono rivoltate le budella», «Si è sciolta in lacrime», «Mi sono messo le mani nei capelli», «Era livido», «Sprizzava gioia da tutti i pori», «Mi si è allargato il cuore», «Era piegato in due… dal dolore» ma anche «… dalle risate» (da notare […] che negli scarichi emotivi forti non vi è differenza di espressione, tanto che se voi prendete una videoregistrazione di tifosi esultanti allo stadio e fate un fermo immagine l’espressione dei volti è identica a quella di una smorfia di dolore).
È chiaro, dunque, che le emozioni sono prima di tutto fatti fisici e che per esprimerle il linguaggio delle mere parole non serve: esse parlano un linguaggio del corpo che va oltre le parole e abita quell’inconscio di cui abbiamo a lungo parlato.
Erica F. Poli
Nota: L’argomento è approfondito nel libro Anatomia della Guarigione da cui è estratto questo post.
Presentazione video:
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il Libro “anatomia della guarigione” è veramente un libro stupendo, da non perdere.
grazie Anima edizioni, grazie Erica Poli, abbiamo tutti bisogno di sapere, di capire, di andare avanti e questo articolo, ma soprattutto il libro, sono gradini fondamentali di una scala infinita.