Il 27 settembre 2015 sarò a Milano al convegno Alimentazione e Anima organizzato da AnimaEventi.com
Il mio intervento tratterà il tema: Il cibo, tra corpo e psiche – Il misterioso intreccio di nutrimento, emozioni e piacere.
Il cibo è al centro della nostra identità, e i percorsi della psiche si riverberano in quelli del cibo, così come i rituali primari della nostra alimentazione hanno plasmato le dinamiche del nostro nutrirci anche in senso emotivo.
La nostra identità è prima di tutto un’identità materna legata al cibo. Noi siamo il cibo che mangiamo, siamo il latte di nostra madre che beviamo appena nati. La tenerezza dello sguardo di nostra madre si trasmuta in un liquido corporeo tiepido e dolce che ci nutre e ci consola: è così che si stabilisce il nesso profondo tra cibo, amore e piacere. Ecco che il cibo influenza profondamente la psiche, e diviene uno dei perni fondamentali della nostra vita affettiva.
L’atto di mangiare diviene un atto investito simbolicamente: così condividiamo il cibo con chi amiamo, nei prodromi di un atto di reciproco nutrimento che faremo nella sessualità, così a volte mangiamo quando siamo tristi, per colmare il vuoto dell’affetto e del sesso, o mangiamo per rabbia, così come diveniamo aggressivi o depressi quando siamo a dieta. Il cibo diviene allora un nemico, da aggredire con diete che non funzionano e fanno male. Il cibo nei disturbi alimentari diviene un incubo, un amante respinto perché troppo pericoloso nell’anoressia, un amante divorato dal vuoto che dovrebbe colmare nella bulimia.
Il rituale del cibo è profondamente sacro, anche religioso, ma oggi mangiamo male e in fretta, senza piacere, senza sacralità.
È così che si ingrassa perdendo i rituali e il piacere, è così che si dimagrisce, paradossalmente imparando di nuovo a godere di questo atto, come della vita emotiva e sessuale.
Infine il cibo è anche una medicina e una entità energetica: ha proprietà biochimiche e vibrazionali. Ci sono cibi per la mente, per l’umore, perfino per l’illuminazione. E ci sono i digiuni come le pause tra le note di una sinfonia. E c’è l’energia con cui il cibo è stato caricato, che i ricercatori oggi hanno anche misurato.
Il cibo felice che è fonte di felicità è l’emblema della profonda sinergia di tutto questo. Il cibo felice è inequivocabilmente cibo dell’Anima e cibo per l’Anima.
Nell’attesa di approfondire queste tematiche al convegno, vi segnalo a seguire un mio video realizzato durante un’intervista con VeggieChannel.com dove parlo di “nutraceutica e dieta emozionale”
Erica F. Poli
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