Caro viandante,
questa settimana vorrei parlare di unione degli opposti, di contemplazione delle polarità maschile e femminile, affinché si possa, nell’osservazione della nostra propria natura, tornare a essere in armonia.
In questi tempi rapidi e maschilisti è stato chiesto alla donna di annullare la sua essenza e lei nemmeno se ne è accorta! Le è stato chiesto di mutilare se stessa, portandola a lavorare anche quando le sue forze si ritirano nel ventre, nel momento del mestruo. Le è stato imposto dalla società, dalle mode, dal sistema di nasconderne i segni, quasi fosse una vergogna. Le è stato chiesto di essere come un uomo: regolare, forte, propulsiva…
… In tutto questo scempio le è stato chiesto di non “sentire”, poiché se ne manifestava le capacità, era ritenuta strana, lunatica, isterica, debole, aggressiva, eccessivamente eccentrica…
Questa società ha lungamente mutilato la forza della donna, e ne risulta ora una creatura instabile, complessata, debole, e se forte, forte come un uomo, presente con una energia maschile deturpata: come una paresi al posto di un sorriso!
Di rimando otterremo un “figlio delle donne” debole, un uomo disorientato, che non trovando più il suo ruolo, non è più nella sua forza, non comprendende più il suo potere, castrato, convesso su se stesso, in protezione.
Sai, viandante, cosa è successo? È accaduto che, nel tempo, si sia persa l’accettazione della devozione dell’uno nei confronti dell’altra…
Devozione… Sai, mi ritrovo spesso ad analizzare le parole, specie quelle dimenticate nel loro senso più sacro, più autentico… Ecco che la parola “devozione” deve tornare a vibrare nella sua essenza più alta. Devozione della donna verso il suo uomo, devozione dell’uomo verso la sua donna…
La parola “devozione” deriva da Deva – Divino, l’azione Divina. Questa azione si attua con l’accorgersi dello spettacolo divino che si manifesta nell’uomo e nella donna quando sono esattamente ciò che devono essere! Senza quest’atto, non siamo nell’equilibrio.
L’energia solare che guida l’uomo è l’essenza del “fare”, mentre la donna sente l’influenza della Luna e le sue energie sono del “sentire”, e in questo tutto è perfetto!
Quando l’uomo in devozione si accorge del sentire della donna, egli lo integra e diventa in armonica risonanza.
Viceversa, quando la donna in devozione percepisce l’essere dell’uomo, lei si assesta, si ristruttura, si definisce, prende forma, e in questo tutto è perfetto.
Se, invece, la donna non si accorge, non è in devozione, ella non riverbera correttamente, andando a imitare l’uomo nel suo essere, senza avere integrato questa frequenza davvero. Ne risulterà così viziata, scimmiottata, si otterrà una donna aggressiva, spudorata, nevrotica, pesante, fredda, squilibrata nel non essere.
In egual modo, quando l’uomo non è in devozione, riverbera con il sentire stravolto dentro di lui, che accenderàfrequenze di insicurezza, paura, inadeguatezza, fragilità… tutte le caratteristiche oscure del sentire della donna quando non è in devozione.
La donna desidera un uomo che la sappia supportare, che cammini con lei, non sopra o sotto di lei, che le porti gioia, non che aumenti le sue pene! Ma se è squilibrata, attirerà l’uomo sbagliato e di fronte a un uomo così, lei si ritirerà pensando: “Non voglio un altro figlio da accudire!”.
L’uomo, dal canto suo, vorrebbe la donna con la “D” maiuscola, la femmina che gli cammini accanto, non sopra, non perennemente insicura e petulante: egli vuole una donna che lo sappia consigliare rimanendo in silenzio, senza proporre risoluzioni ai suoi problemi, semplicemente offrendo la sua energia lunare di “sentire” che egli utilizzerà al meglio per i suoi nodi da sbrogliare.
… Che confusione!
Uomini o donne che siamo, viandanti, accorgiamoci!..
Lascia un commento con Facebook