Medicina integrata: cosa, come, dove e perché – Parte 1 di 2
Intervento di Erica F. Poli per il ciclo di serate “Guarire”.
Trovate la parte 2 qui:
https://anima.tv/blog/2014/medicina-integrata-parte-2-di-2/
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Il paziente è molto più della sua malattia. La Medicina Integrata si avvicina al paziente come a un “mondo”.
La nuova medicina è centrata sulla persona che ha di fronte.
In Italia ci sono 200 centri pubblici nei quali si cerca di fare integrazione. La regione più attiva in questo senso è la Toscana.
Il Progetto Ippocrate nasce per collegare pazienti e medici di Medicina Integrata. Il Progetto è in corso di attuazione, e se ne parlerà in futuro sul blog https://anima.tv/ericapoli/
La Medicina Integrata non rifiuta la medicina convenzionale, che in molte situazioni anzi è ciò che di meglio abbiamo.
Tuttavia con certe malattie, come i tumori, le degenerazioni del sistema nervoso, l’invecchiamento ecc. dove la patologia non è un evento acuto o data da un patogeno esterno, la medicina convenzionale non è sempre di aiuto, in quanto l’ottica di una medicina come utilizzo di un’arma su un bersaglio, non è adeguata in questi casi, in quanto il bersaglio o non si sa qual è o è “dentro”. Occorre invece l’ottica di “terreno”, tipica delle medicine non convenzionali. Come mai il terreno si è squilibrato? Per rispondere a questa domanda non si può guardare solo un organo.
La salute secondo l’OMS ha tre dimensioni, e vanno considerate tutte e tre: strutturale (per esempio le problematiche ossee), funzionale (mal di stomaco, per esempio), e quella mentale ed emozionale.
La Medicina Integrata cerca le evidenze non meno della medicina convenzionale, ma si interroga sulle guarigioni. Essa inoltre è personalizzata sull’individuo.
Noi siamo “integrati” perché siamo un “sistema”, un “network”.
La PNEI ha dimostrato che le emozioni hanno un correlato neurofisiologico preciso, un ponte tra psiche e soma.
Il linfocita, cellula del sistema immunitario, ha moltissimi recettori, con cui dialoga con gli altri sistemi e funzioni del corpo.
Il cervello non si trova solo nella scatola cranica, ma anche nell’intestino, nel cuore e nel tessuto adiposo.
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Gradirei se possibile avere qualche informazione sulla PNEI, credo collegata con il Prof, Bottacioli e i relativi corsi a cui si puo partecipare. La ringrazio vivamente
van der horst adriana