Diamo nuovo valore al “sentire” al femminile

Diamo nuovo valore al “sentire” al femminile

Diamoci la possibilità di ascoltare nuovamente la preziosità ed il valore dei nostri aspetti femminili riportandoli nella nostra vita.

Viviamo in un una società in cui la maggior parte degli aspetti del femminile vengono sminuiti invece di essere considerati dei valori e delle preziose risorse a cui attingere. Una società che apparentemente sembra considerare la donna ormai con gli stessi diritti dell’uomo: la maggior parte delle donne oggigiorno lavorano e spesso si trovano a ricoprire anche posizioni importanti all’interno della società, ma qual è veramente la condizione del femminile in questo nostro momento storico, culturale e spirituale ?

Per certi versi vi è stata una grande evoluzione rispetto al riconoscimento del valore delle donne ma nei posti di potere dominano ancora per la maggior parte i valori maschili. Sebbene nel mondo occidentale di oggi le donne abbiano raggiunto un certo grado di autorità, gli aspetti femminili non vengono valorizzati anzi al contrario vengono spesso sminuiti, talvolta denigrati o comunque considerati di minor valore. Vi è ancora in realtà una grossa discriminazione nei confronti delle donne, pensiamo per esempio all’immagine mediatica di bellezza, che ci presenta sempre un’irreale visione di perfezione dell’essere femminile.

Non si tratta di mettere a confronto donne e uomini bensì di tornare o meglio di imparare nuovamente a riconoscere e a dare valore a quello che gli aspetti femminili possono portare con sé. A questo proposito voglio riportarvi un frase di Barbara Monti tratta dall’introduzione al libro di Alexandra Pope Mestruazioni, che esprime in modo molto diretto questo concetto: “Le donne hanno imparato a dimenticare questa Natura, a rifiutarne la disponibilità e ad aprirsi al suo spazio creativo, a trasformare la propria mente in uno strumento produttivo ed il proprio corpo in un veicolo instancabile ed efficiente, ignorandone le trasformazioni. Si sono adattate ed impoverite.”

Credo sia proprio importante partire da questa considerazione: “le donne si sono adattate ed impoverite”. Si sono adattate pensando talvolta di poter essere esattamente come gli uomini ed hanno smesso di ascoltarsi. Hanno smesso di ascoltare il proprio corpo e la propria anima entrando in questo modo di vivere improntato solo più all’efficienza, alla produttività, pensando che quello sarebbe stato il modo giusto per sentirsi riconosciute, mettendo da parte i loro aspetti femminili, considerandoli una debolezza più che una forza e una preziosa peculiarità dell’essere donna.

Non è mia intenzione dare soluzioni preconfezionate ma soltanto proporre alcune semplici riflessioni. Credo che in questo momento sia gli uomini che le donne spesso non vivano bene nella loro pelle. Molte donne sentono questo modo paradossale del vivere attuale, si chiede loro di essere efficienti, produttive, sempre in pista, non viene loro mai concesso un momento di pausa, o meglio vengono concessi, ma vengono considerati come momenti di debolezza, di inadeguatezza, come momenti di minor valore. Spesso le donne continuano così a svalutare questo loro “sentire” facendosi davvero del male, sentendosi talvolta in colpa quando si ascoltano.

E dall’altra parte  molti uomini cominciano a percepire il loro aspetto più femminile e vivono con smarrimento questo loro nuovo sentire, perché non in linea con quello che a livello di società viene riconosciuto come un “Valere”. Nessuno li ha in qualche modo preparati a questo, l’educazione del ragazzo e dell’uomo sicuramente non valorizza questi aspetti anzi spesso li denigra.

Ci siamo fatti prendere dall’imperativo del risultato immediato e abbiamo dimenticato il valore e la bellezza del tempo, dell’indugiare e dell’ascolto.

“L’attività del principio maschile è una meravigliosa capacità, ma senza la comprensione femminile dell’interdipendenza di ogni forma di vita, Lui agisce in modi che risentono della mancanza dell’anima. La vita si trasforma in pura attività… che può portare alla distruzione… Nel mondo di oggi credo che il Maschile debba imparare un po’ di rispetto per le qualità… del Femminile”
(Alexandra Pope, Mestruzioni Ed. AAM Terranuova).

Penso che davvero sia arrivato il momento di riscoprire e reinventare, di integrare in noi stessi, ognuno con i propri tempi, collaborando gli uni con gli altri, un nuovo modo di vivere i nostri aspetti femminili e maschili. Ci vorrà del tempo ma penso che questo potrà essere davvero uno degli strumenti che ci aiuterà a superare questo momento così difficile.

Dobbiamo davvero ripristinare il valore del femminile, di tutto ciò che ci circonda, il valore della natura, il valore delle nostre relazioni. Possiamo e dobbiamo tornare ad assaporare il valore delle cose e delle situazioni al di là di quello che ci portano a livello economico, al di là del loro valore in denaro, al di là del tornaconto immediato che ne possiamo ricavare.

Smettiamola di pensare che il tempo che dedichiamo ad ascoltare noi stessi, il nostro cuore, il nostro corpo, la nostra anima, il tempo che dedichiamo ad ascoltare gli altri, le persone che amiamo, o anche semplicemente le persone che incontriamo durante la nostra giornata, sia tempo perduto, sia tempo che togliamo all’efficienza.

Questo tempo potrà essere invece un tempo che farà crescere sempre di più dentro di noi un sentimento di benessere ed  un senso di partecipazione e di co-creazione alla sacralità della nostra vita e una più grande connessione nei confronti degli altri esseri umani, delle creature viventi e di questo meraviglioso pianeta.

La lentezza per esempio è considerata una debolezza a favore invece dell’efficienza e della produttività. Tutti coloro che sono lenti creano un impedimento vengono considerati di minor valore, i bambini, gli anziani e spesso anche le donne, soprattutto durante il periodo della gravidanza. Le situazioni che ci portano ad essere più lenti ci fanno diventare spesso delle persone di serie B, meno importanti perché meno produttive ed efficienti.

La lentezza invece può essere rigenerante, può lasciarci lo spazio per riflettere. Fermarsi e riposare sono azioni importanti per ogni essere umano, per vivere la propria vita in modo più appagante, più a contatto con se stessi e non più come una corsa sfrenata versa la propria possibile autodistruzione..

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