Il Vangelo di Giuda, di recente scoperta, introduce nuovi contrastanti elementi sulla già controversa figura dell’apostolo traditore… ne parliamo con Massimo Picasso.
– Massimo, cosa pensi della figura di Giuda e del suo presunto Vangelo, che certamente non ti sarà sfuggito? Illuminaci…
Peccato che bisogni necessariamente iniziare dai testi canonici e poi proseguire…
– Ecco, secondo i testi canonici chi era Giuda? Chi ne attesta la presenza?
La presenza di Giuda al seguito di Gesù è attestata da tutti e quattro i Vangeli canonici e anche dagli Atti degli apostoli, quindi è sicuramente esistito. Giuda veniva da Kerijot, una città posta sulle montagne dell’Idumea, a ovest della riva meridionale del Mar Morto. Il soprannome Iscariota deriva, molto probabilmente, dalla sua città di origine. E’ senz’altro, l’apostolo più calunniato nel gruppo dei Dodici.
– Cioè?
Stando alle “Sacre Scritture”, Giuda amministrava la cassa comune del gruppo sottraendo, di nascosto, le offerte. Per avidità, quindi, disapprova aspramente Maria, sorella di Lazzaro, che versa sul capo di Gesù olio profumato di nardo. La frase che disse in quell’occasione è ripresa da Giovanni: “Perché quell’olio profumato non si è venduto per trecento denari da dare ai più poveri?” Una frase aspra e, forse, piena di gelosia.
Dopo l’ingresso di Gesù in Gerusalemme avviene un fatto stranissimo che i Vangeli di Luca e Giovanni sintetizzano con una frase misteriosa del tipo “Satana entrò in Giuda”. Cosa volevano dire? Parlavano simbolicamente o propendevano per una sorta di possessione diabolica vera e propria? Giuda non sarebbe, quindi, colpevole di tradimento in quanto “posseduto”?
– Un’ipotesi impressionante… quali furono gli sviluppi?
Sempre secondo Luca, Giuda si accordò con i sacerdoti per i famosi trenta denari, tutto sommato una cifra assolutamente ridicola…
– Quindi, si arriva all’arresto di Gesù. Ma prima c’è l’ultima cena. Cosa accadde?
Anche qui accadono cose inspiegabili. Quando pensiamo all’ultima cena, immaginiamo Gesù mentre rivela che uno dei dodici lo tradirà. Poi, se sforziamo la nostra memoria, ci ricordiamo che Giuda chiede a Gesù: “Sono forse io, Rabbì?” E che Gesù gli risponde: “Tu lo dici.” Ma non ci ricordiamo altre righe fondamentali.
Andate al Vangelo di Giovanni nella parte dedicata al tradimento di Giuda e troverete qualcosa di sconvolgente. Cioè che Gesù intinge un boccone e lo porge a Giuda e che, dopo quel boccone, Satana entra in lui. Gesù assiste impassibile alla scena e gli dice: “quello che devi fare, fallo al più presto.” Sconvolgente, no? Sembra quasi che fossero d’accordo!…
– Insomma, da entrambe le versioni emergono un Giuda innocente perché posseduto da Satana e un Gesù che quasi prende accordi con Giuda per farsi arrestare… Cominciamo ad avere le idee un po’ confuse…
Tranquilli, io ne capisco ancor meno. Comunque non finisce qui. Se consultiamo gli Atti degli Apostoli nella parte che riguarda la sostituzione di Giuda (nel frattempo suicidatosi per la disperazione), ci confondiamo le idee ulteriormente…
– Perché?
Perché proprio davanti a 120 fedeli, Pietro dice: “Fratelli, era necessario che si adempiesse ciò che, nella Scrittura, fu predetto dallo Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, che fece da guida a quelli che arrestarono Gesù?” Una frase enigmatica: Giuda ha fatto, quindi, quello che gli era stato imposto da un destino scritto e deciso da forze esterne? Era solo il burattino attraverso cui la Provvidenza rendeva possibile l’arresto, la crocifissione e la resurrezione di Gesù perché l’intera umanità fosse redenta? Ma, in caso affermativo, come si inseriscono, in questo dramma, le possessioni sataniche? Non saprei dare una risposta…
– Sappiamo che, pochi anni fa, c’è stato un gran polverone sul cosiddetto Vangelo di Giuda. Raccontaci cosa ne sai…
Lasciamo pure da parte l’interessantissimo racconto del ritrovamento del presunto Vangelo di Giuda. Tutti possono leggerlo procurandosi il libro di Krosney Il Vangelo Perduto, edito dal National Geographic (Gruppo Editoriale L’Espresso). Concentriamoci, invece, sul contenuto di questo testo per evidenti motivi di tempo e di spazio.
– Di cosa si tratta esattamente?
Si tratta di un papiro scritto in copto, l’antica lingua egiziana, nel corso del quarto secolo. Ma attenzione! Non si tratta di un testo originale ma della traslazione di un testo scritto in greco attorno alla fine del II secolo. Si deduce dal fatto che Ireneo, teologo dell’Asia Minore diventato vescovo di Lione, ne critica aspramente il contenuto nei suoi scritti contro le eresie, databili appunto attorno al 180 d.C.
– Dunque l’hai letto… Come lo giudichi?
Non manca di fascino per l’alone di mistero che riesce a trasmettere. Ma lo considero comunque il frutto di interpretazioni arbitrarie e strampalate di nessun valore agli effetti dell’identificazione del personaggio storico di Gesù. Si tratta di ipotesi fantasiose.
– Entriamo nei dettagli…
Certamente. Da parte mia, sono del parere che il Vangelo apocrifo di Giuda fosse stato adottato da un gruppo di gnostici convinti che la salvezza dell’uomo passasse attraverso una serie di conoscenze segrete che Gesù avrebbe rivelato solo a una limitatissima cerchia di fedelissimi. Forse addirittura soltanto a Giuda.
– Rinfrescaci la memoria: cosa si deve intendere esattamente per Gnosticismo? Potresti definirlo?
In modo molto approssimativo: oltre a quanto ho già detto, posso aggiungere che lo gnosticismo è un orientamento di pensiero volto alla valutazione di una forma di conoscenza misticheggiante e spiritualistica d’intonazione religiosa ed escatologica. Veniva considerata una delle eresie.
– Ma, insomma, questo Vangelo di Giuda cosa dice di nuovo?
Se volete posso darvi una mia interpretazione personale, in fondo è tutto quello che mi sento di fare. Cosa volete sapere in particolare?
– Ritornando sugli gnostici, ricordiamo che, stando alle tue informazioni, le conoscenze segrete degli gnostici miravano ad insegnare come liberarsi dall’oppressione del corpo per ritornare al mondo dello spirito dal quale proveniamo; una teoria presente nella storia dei Bogomili, dei Pauliciani e dei Catari. C’entra qualcosa col Vangelo di Giuda?
Sì, visto che Gesù rivolge a Giuda una frase inquietante, cioè: “Tu sarai il maggiore (fra gli apostoli) perché sacrificherai l’uomo che mi riveste”…
Ciò vuol dire che Giuda deve aiutare Gesù a liberarsi del suo umile corpo terreno per consentirgli di mettere la sua natura spirituale e la sua essenza divina al servizio di Dio (cosa che non è quello in cui credevano gli altri apostoli).
– Molti farebbero fatica a seguirti…
Non stento a crederlo… Dovete tener presente che il gruppo di gnostici cui si presume appartenesse Giuda (improbabile autore di questo Vangelo) aveva sul conto di Dio opinioni che ci apparirebbero alquanto strane…
– In che senso?
Ricordo che sostenevano che il mondo materiale fosse opera di una divinità inferiore, Jahvè – il Dio dell’Antico Testamento, primitivo ed ignorante – al quale non andava tributato alcun culto. L’unico vero Dio, secondo loro, si trovava infatti al di sopra di Jahvè. Non a caso, nelle prime pagine del Vangelo apocrifo di cui stiamo parlando, Gesù schernisce i discepoli che rendono grazie a Jahvè provocando, in loro, rancore e risentimento.
– E Giuda da che parte stava? Anche lui con gli altri undici discepoli?
Inizialmente sì, poi si staccò da loro perché Gesù lo scelse come l’unico discepolo in grado di comprendere i suoi messaggi segreti e di sottomettersi alla sua volontà prendendo sulle sue spalle la sinistra reputazione del traditore. Questo ovviamente secondo il “suo” vangelo.
– Ma in che termini Gesù si rivolge a Giuda?
Un passo estremamente esplicito può essere ravvisato in due frasi che Gesù rivolge a Giuda: “Allontanati dagli altri e a te rivelerò i misteri del Regno, un Regno che raggiungerai con molta sofferenza”. E poi: “Sarai maledetto dalle altre generazioni, ma arriverai a dominare su di esse”.
– Ma quali erano questi segreti?
Il cosiddetto Vangelo di Giuda non si pronuncia chiaramente, prima di tutto perché è incompleto, poi perché nei pezzi che ci sono pervenuti la narrazione risulta bruscamente interrotta. Si possono, comunque, azzardare delle ipotesi inquadrandole all’interno dei misteri iniziatici tipici dello gnosticismo.
– Per esempio? Prova ad azzardare un’ipotesi…
Ci provo. Anzitutto, come abbiamo già visto, il Dio cui faceva riferimento Gesù è un Dio superiore a quello dell’Antico Testamento, giudicato rozzo e primitivo.
– E questo Dio di Gesù chi è? Come si inserisce in questa dinamica la figura del Cristo?
Il Dio a cui si riferisce Gesù potremmo immaginarcelo come una potenza senza nome, un’entità preesistente a qualsiasi altra manifestazione. Per quanto riguarda il Cristo, viene identificato con l’intelletto di questo Dio, operante per soli tre anni nel corpo del falegname Gesù. Nell’immaginario degli autori di questo Vangelo potrebbero addirittura essere queste le rivelazioni “sconvolgenti”.
– Interessante… ma torniamo alla figura di Giuda: perché tradì Gesù?
Il problema di Giuda è un problema enorme. Molti lo considerano semplicemente un traditore, altri uno strumento di cui Dio si serve per attuare il suo piano salvifico, altri ancora un rivoluzionario che voleva forzare la mano a Gesù trasformandolo in un messia politico, provocando uno scontro armato quando vennero ad arrestarlo… Non sapremo mai cosa frullasse davvero in testa a questo pover’uomo…
– Sembra che tu provi simpatia per lui… qual è la tua “versione”?
Premetto che non riesco ad essere obiettivo dato che sono di indole innocentista: nella vita sono riuscito a giustificare chiunque tranne i criminali nazisti impiccati a Norimberga. Detto questo posso tentare di giustificare e difendere anche il povero Giuda…
Penso che Giuda fosse rimasto impressionato dalla violenza dimostrata da Gesù dopo il suo ingresso a Gerusalemme, e che avesse cercato di “calmarlo” temendo per la sua incolumità. Propose quindi a Gesù un incontro con gli uomini del Sinedrio perché si conoscessero meglio ed evitassero di osteggiarsi. Gesù acconsentì. Da qui la famosa frase “Quello che devi fare, fallo in fretta”. Ma Giuda stesso cadde in un tranello rivelando il luogo dell’incontro, e sappiamo tutti come andò a finire. Sia chiaro che si tratta di una mia ipotesi, forse fantasiosa…
– E dopo l’arresto di Gesù?
Giuda ha un crollo psicologico. Stando ai Vangeli, rifiutò i trenta denari che gli uomini del Sinedrio volevano dargli e si suicidò, secondo alcuni impiccandosi, secondo altri infliggendosi una sorta di harakiri. Secondo una terza versione invece, quella del “suo” Vangelo, sostiene che aprì gli occhi, vide una nube luminosa e vi entrò. Difficile capire se sia stato questo il suo addio alla vita terrena…
– Quali sono state le reazioni della Chiesa di Roma a questo ritrovamento?
La reazione ufficiale degli ambienti cattolici è abbastanza scontata e permeata di scetticismo. Durissima la posizione di Papa Ratzinger che non dà spazio ad un’eventuale riabilitazione di Giuda, che resta per lui un uomo avido, bugiardo e incapace di conversione, meritevole della condanna morale inflittagli perfino da Gesù.
– E gli studiosi che ne pensano?
Alcuni ritengono il Vangelo di Giuda storicamente non degno di fede. Altri sostengono invece che si tratta di un reperto utile a capire meglio il pensiero e la dottrina di alcuni gruppi cristiani delle origini, in particolare la lotta che si svolse, tanti secoli orsono, tra la chiesa ufficiale (e gerarchica) e gli gnostici, alfieri di una dottrina giudicata non ortodossa.
– Altre interpretazioni?
Qualche studioso vede nel cosiddetto Vangelo di Giuda una conferma della predestinazione di questo pover’uomo. Nel Vangelo di Giovanni, infatti, durante una preghiera che Gesù rivolge al Padre troviamo questa frase: “Quando ero con loro (gli apostoli) io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura”. Mi sembra che possa bastare…
– In conclusione, come giudichi questo ritrovamento?
Secondo me è un reperto che aggiunge ben poco alle vicende iniziali della religione cristiana e che può interessare soprattutto chi è all’eterna ricerca di notizie sensazionali, il Codice Da Vinci docet…
– Ti aggiungi alle file di scettici?
Sì, anche perché in questi ritrovamenti – regolarmente trasformati in successi editoriali – avverto spesso un forte odore di soldi. Il mercato si rivela sempre ricettivo su questi argomenti: perché non servirgli un bel documento segreto per portare a casa un bel po’ di quattrini?.
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