La medicina non convenzionale moderna

 

Conferenza di Ileana Rotella (associazione www.ilgiardinodanzante.it) dedicata al tema “dalla medicina antica alla medicina non convenzionale moderna” (Milano, gennaio 2014)

Quali sono gli strumenti più efficaci e veloci per portare le persone in uno stato di benessere e salute?

Se abbiamo qualcosa che non va, è la nostra vita e il nostro corpo a essere in gioco. Siamo noi che dobbiamo prendere in mano il nostro percorso.

La medicina non convenzionale non è una scoperta recente, ma ha radici in antiche medicine come quella indiana (ayurveda), cinese, ecc.

Ciò che accomuna tutte le medicine non convenzionali (dall’ayurveda ai fiori di Bach) è il principio che la malattia non esiste: esse considerano la persona in modo olistico, nella sua totalità.

Bisogna conoscere chi è la persona: di fronte a una stessa malattia, non tutti si comportano allo stesso modo.

Ogni uomo è un microcosmo con una serie di problematiche o sintomi che possono essere a un diverso livello di coscienza. Si considera la persona non solo a livello di sintomo fisico, ma in modo globale, considerandola nei suoi tre livelli di coscienza: fisico, emozionale, mentale.

La guarigione arriva dall’interno verso l’esterno.

Il sintomo non è qualcosa da estirpare il prima possibile, come se fosse la malattia in se stesso. Il sintomo non è un nemico, ma va ascoltato; diversamente, diverrà più profondo.

La medicina non convenzionale funziona, a non funzionare spesso sono invece i terapeuti.

L’approccio della medicina allopatica è di cercare la molecola che distrugge quella data problematica. In medicina omeopatica e naturopatica si cerca il rimedio che riallinea il sistema, ed è necessariamente una terapia individualizzata.

Perché la persona si è ammalata? Cosa sta esprimendo il suo inconscio, il suo io spirituale non conscio?

Tutti noi siamo nati con una missione da compiere. Che significa mettere i nostri talenti al servizio della vita.

La terapia affinché funzioni deve dare quella frequenza che risuona con la persona. Nessun terapeuta può portare nessuno dove lui non è.

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