Il Padre e la Madre divini, l’Amore incondizionato, sono la Fonte da cui nasce il nostro Bambino Interiore… Articolo di Stefania Cunsolo, estratto dal libro Gesti Sacri
[…] non è tanto rivivere il dolore, bensì focalizzarsi sul lasciare andare quel dolore, quella maschera, quella tensione. In un percorso di guarigione a livello energetico, non dovremmo scervellarci per capire quale ferita abbiamo, per analizzare i comportamenti nostri e dei nostri genitori, magari anche rivivendo il dolore e le emozioni negative che generano biasimo, sensi di colpa e così via. La strada è piuttosto focalizzarsi su ciò che avviene all’istante quando, invece di approcciarsi a un problema che ha bisogno di una soluzione, passiamo dal pensare – laddove tentiamo appunto di risolvere con la mente – al sentire, ovvero all’abbracciare qualunque tematica sul piano del cuore. Ricordiamoci che con “cuore” si intende quel nucleo centrale a livello energetico – la vera “psiche” come la intendevano gli antichi Greci, che la facevano corrispondere all’anima, al respiro, al soffio vitale – che non si limita al piano mentale, alle elaborazioni del cervello. La vera guarigione avviene attraverso quel nucleo energetico.
Ora, come essere umani non abbiamo solo il genere dettato dai nostri cromosomi che ci porta a manifestarci nel mondo come uomini o donne, abbiamo anche a livello energetico – tutti, indistintamente – un lato maschile e un lato femminile. Tutti, allo stesso modo, abbiamo un nucleo bambino: anche da adulti, continuiamo a relazionarci attraverso questi tre vertici di un immaginario triangolo. Su un piano archetipico, per sommi capi, potremmo dire che il maschile è la nostra capacità di muoverci nel mondo, il femminile è la capacità di prenderci cura di noi stessi, il bambino è la capacità di giocare e divertirsi.
Se la relazione con se stessi viene condizionata, e dunque perde la propria autenticità mentre si innestano quelle ferite, soffriamo e non riconosciamo più chi siamo davvero. Ecco allora che una specifica ferita nel maschile (legata magari alla relazione con il padre, ma non è detto: molte madri portano i pantaloni in casa e allora incarneranno loro l’energia maschile) avrà un impatto sulle nostra capacità di azione, intraprendenza, sicurezza e auto-sostentamento; una tipica ferita nel femminile (derivante dalla relazione con la madre o con chiunque sia stato il caregiver per la persona) potrebbe portare a una scarsa cura di se stessi, in termini di igiene personale oppure di capacità di empatia o flessibilità.
Questi sono solo esempi, il quadro è molto più articolato di così e ogni persona ha una sua storia unica. In ogni caso la relazione con noi stessi determina qualunque altra relazione nel mondo, dunque agendo dalle ferite oscilleremo nella dualità in tutte le relazioni, ovvero non sapremo amare incondizionatamente. È armonizzando il maschile e femminile dentro di noi, e rientrando in contatto con quel bambino ferito per abbracciarlo e amarlo incondizionatamente, che guariamo dalle nostre ferite (e da tutte le ripercussioni che si manifestano sul piano fisico e psichico ad esse collegate).
La chiave è trasformare quella polarità che è propria del piano umano e terreno, allineando invece il divino maschile e il divino femminile dentro di noi. Il Padre e la Madre divini, l’Amore incondizionato, sono la Fonte da cui nasce il nostro Bambino Interiore: è ritornando a questo triangolo divino che guariamo le ferite che si sono create nella triangolazione, invece, sul piano terreno (polarità maschile, polarità femminile, Sé bambino).
La disarmonia nasce dalla separazione e dunque dalla percezione distorta che si ha quando ci relazioniamo sul piano terreno con quelle ferite nelle polarità, a cui facciamo corrispondere il Sé bambino traumatizzato, la nostra esperienza di fanciulli che hanno imparato schemi tramandati. L’armonia, invece, nasce dall’unione: si ha nel momento in cui torniamo a relazionarci a noi stessi prima di tutto, al nostro Bambino Interiore, riscoprendo la gioia e l’essenza, la meraviglia che siamo, non più limitandoci al fare qualcosa o impersonare qualcuno per soddisfare gli altri, sentirci più bravi, ecc. Quando torniamo a casa, all’Uno, a quel nucleo energetico, unendo il divino maschile e il divino femminile in noi, il nostro Bambino Interiore è libero di esprimersi.
Torniamo a essere felici; è un percorso, non un obiettivo da raggiungere, ed è sempre una scelta: quando il libero arbitrio è focalizzato in piena fiducia sulla vera guarigione, sull’amore, essa avviene all’istante. Non è un processo mentale, è un elevarsi della frequenza vibrazionale che non ha bisogno di parole ed elucubrazioni, semmai di espressioni su un piano molto più alto: in questo consistono i Gesti Sacri®.[1]
Molti anni fa, tanto tempo prima che questo strumento e questo libro si materializzassero, scrivevo sul mio quaderno ciò che la consueta connessione con la Fonte portava alla mia voce interiore:
«Amata, noi guardiamo a voi esseri umani con amore e ai nostri occhi siete bimbi innocenti e preziosi. Vi amiamo incondizionatamente e vogliamo proteggervi e onorarvi in qualunque momento, aspettando solo che ce lo chiediate. Vogliamo accompagnarvi per mano in una crescita progressiva nel divino e condividere la meraviglia che è il dono della vita, della nascita, della morte, poiché tutto è sempre, ogni cosa collegata ed infinita. Molti di voi nascono con la capacità di percepire questa meraviglia e a voi ci rivolgiamo per sostenere questa crescita di consapevolezza nel mondo. Si può fare con gioia, si può portare speranza, non c’è bisogno di nulla di complicato: anzi, più si rimane bambini interiormente, bambini spensierati e sereni, maggiore è l’impatto che si ha sul mondo. Permettetevi di sentire il vostro bambino interiore e lasciate che si esprima manifestando i vostri talenti».
Quale modo più dolce per dirlo, se non quello degli angeli?
Stefania Cunsolo
Dal libro Gesti Sacri – Lo yoga di Gesù Cristo e Maria Maddalena: 9 mudra per l’ascensione spirituale (Anima Edizioni)
Note della Redazione
[1] : i Gesti Sacri®, che danno il titolo al libro di Stefania Cunsolo da cui è estratto questo articolo, si presentano come quelli che nello yoga vengono definiti mudra. Per saperne di più, rimandiamo il lettore al libro.
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