Intervento di Alessandra Corcelli al convegno Dialogando con gli autori (Milano, 29 novembre 2020). È autrice del libro Biologia della Nuova Era, disponibile a questo link.
Alessandra Corcelli, biologa nutrizionista ed esperta di igiene degli alimenti, nel suo libro “Biologia della nuova era” ci racconta i meccanismi sottesi alle emozioni, spiegando come emozioni quali paura e stati di stress possano alterare lo stato energetico del nostro corpo.
Nella medicina cinese, paura e tristezza sono associate ai polmoni; la paura di morire, invece, ai reni.
La malattia non è sempre e solo una condizione esterna, dipende molto da noi, da come ci poniamo nei confronti del mondo esterno, dalla percezione che abbiamo di esso.
In questi mesi stiamo vivendo una grandissima paura dovuta alla situazione pandemica, portando aduna condizione di stress elevato e prolungato.
Si produce così la sindrome di adattamento, che consiste di una fase a breve e di una a lungo termine.
La prima fase è la quella di allarme: l’organismo agisce in maniera molto rapida producendo adrenalina e noradrenalina. L’organismo, dunque, sente che deve sostenere una situazione di pericolo.
La seconda fase si innesca quando l’organismo si adatta per la sopravvivenza. Viene allora prodotto il cortisolo.
Quanto siamo ancora in fase di resistenza? Quanto ancora siamo sospesi in una fase di paura e incertezza che mantengono i livelli di stress elevati?
Da un’indagine condotta del consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi si evince che il 63% degli italiani soffre di stress da pandemia. Quando l’organismo vive la paura, l’energia viene sottratta massicciamente al sistema immunitario.
La paura è dannosa se viene protratta per troppo tempo, poiché il sistema immunitario, funzionando a regime ridotto, ci espone a pericoli che percepisce come non urgenti ma subdoli, come infezioni batteriche, virali o tumori.
Lo stress, inoltre, porta alla chiusura anche dei vasi sanguigni che alimentano il cervello razionale; ne deriva che il sangue viene veicolato maggiormente verso la parte del cervello più primitiva (cervelletto) e più istintiva, per favorire il meccanismo di “fuga”.
Dobbiamo trovare il cibo giusto che ci aiuta a caricarci di energia e a sostenere il buonumore, anche, ma non solo, per fronteggiare la situazione difficile cui siamo sottoposti.
Ciò che è superfluo, ci dice l’autrice, richiede energia per essere smaltito: bisogna prediligere cibi naturali, che contengano il meno possibile sostanze dannose che poi il corpo è costretto a smaltire attraverso un dispendio notevole di energia.
Buona prassi, inoltre, è prestare attenzione alla cottura, ai colori dei cibi, alla loro ciclicità e interdipendenza con l’ambiente naturale.
Anche il colore dei cibi contiene delle informazioni importanti sulle loro caratteristiche nutrizionali ed energetiche. Prestare attenzione all’alimentazione nei suoi aspetti più sottili, energetici, ascoltare il corpo e le sue richieste profonde sembra essere la via verso un’alimentazione consapevole e, di conseguenza, un corpo più vitale.
“Fermati, ascolta il respiro stesso e fai caso ad ogni sentore. Se c’è disagio, accarezza la parte sofferente, come la mamma farebbe con il proprio bambino per consolarlo dopo una delusione. Fai entrare la magia del cibo nella tua vita: il cibo giusto porta ‘luce’ al corpo, e un atteggiamento di fiducia e amore (e non di paura) prenderanno il sopravvento, dandoti la giusta energia: una meravigliosa energia che dissolve la paura e il buio e dona vita e speranza”.
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