Siamo i protagonisti attivi e responsabili principali di tutto ciò che ci accade, già comprendere questo è un primo passo verso la guarigione. Estratto dal libro L’essenza rivelata di Natale Petti
Roberto Assagioli, nel suo libro L’atto di volontà, ci fa comprendere come la volontà, oltre a risultare una funzione psicologica dell’io, possa diventare un’esperienza del Sé, quando viene utilizzata per l’autorealizzazione.
Assagioli distingue cinque differenti aspetti della volontà:
La volontà forte
La forza è solo uno degli aspetti della volontà e diventa indispensabile quando abbiamo già ben organizzato e indirizzato la volontà per un fine. Rappresenta l’intensità con cui esprimiamo la volontà.
Un esempio: pensa alle note musicali, che possono essere suonate a volume alto o basso; allo stesso modo, la volontà può essere espressa con più o meno forza, indicando anche il nostro grado di interesse.
Quando vogliamo realizzare qualcosa, qualsiasi cosa, dobbiamo essere disposti a fare molto, concretamente, per arrivare all’obiettivo.
La volontà sapiente
Consiste nell’abilità di ottenere risultati con il minor dispendio di energie possibile. Per sviluppare questa capacità, è fondamentale conoscere se stessi, le proprie risorse e i propri strumenti.
È la forza attraverso cui organizziamo e pianifichiamo. Un riferimento utile è la strategia del “partire dopo per arrivare prima” (Giorgio Nardone): spesso ci buttiamo in azioni disorganizzate, credendo di guadagnare tempo, ma finiamo per rallentare il processo.
Questa strategia suggerisce di pianificare con attenzione per ridurre al minimo imprevisti e ritardi. Un principio centrale anche nella BioPsicoQuantistica®.
La volontà buona
Una volontà forte e ben organizzata può diventare pericolosa se non è anche buona. Senza bontà, infatti, la volontà può corrompere o sopraffare quella altrui, andando contro le leggi della creazione e della matematica universale.
Una volontà buona permette di discernere il giusto dallo sbagliato, mantenere una visione etica, restare fedeli a un credo. È la volontà che ha animato figure come Gandhi, Mandela, Martin Luther King.
La volontà transpersonale
È tipica di una coscienza che si muove su un piano verticale, spirituale. Si attiva quando percepiamo un vuoto, una chiamata interiore, che ci spinge a cercare un senso più alto nella nostra vita.
Questa volontà ci porta a iniziare un cammino, anche dopo aver già raggiunto molti traguardi, perché sentiamo che manca ancora qualcosa: è ciò che ci spinge a risvegliare la nostra “principessa interiore”.
Ci interroga su chi siamo, perché siamo qui, e su cosa possiamo fare per sentirci parte dell’universo. È la volontà che ci connette al significato più profondo dell’esistenza.
La volontà universale
Esiste infine una volontà che trascende l’individuo: una volontà universale, che si manifesta come spinta sintropica all’esistenza, ciò che Assagioli chiama matematica universale.
È questa forza che ci ha generati, che ci guida e che ci chiede di evolverci, per contribuire all’evoluzione dell’universo stesso.
Natale Petti
Estratto da libro L’essenza rivelata
Natale Petti presenta il libro L’essenza rivelata lunedì 23 giugno 2025. Per tutte le informazioni, vai a questo link.
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