La ritualità iniziatica massone rivolta alle donne.
La Massoneria, la cui memoria attinge a remotissime tradizioni, è una via di perfezionamento iniziatico e spirituale che apre gli orizzonti a una visione più profonda sulledinamiche esistenziali. In questi tempi in cui l’apparire prevale sull’essere, un’istituzione che abitua a scavare nel profondo, può forgiare individui più attenti al contenuto che alla forma e consapevoli di ciò che è perenne sotto la patina del deperibile. La via massonica prende come simboli gli strumenti del lavoro propri dell’arte dei muratori, chiara allusione al lavoro che si deve compiere su se stessi, sulle proprie energie (non a caso, in greco il lavoro si dice “ergon”).
Nella loggia massonica, infatti, sono presenti, fra gli altri strumenti, la squadra, il compasso, il maglietto e lo scalpello, utensili degli antichi e dei moderni costruttori. Utensili che, in epoca moderna, alludono al lavoro di edificazione morale e intellettuale, al quale il massone si sottopone nel tentativo, perennemente inseguito, di perfezionare se stesso. In loggia, peraltro, sono rappresentati anche numerosi altri simboli, che attingono all’astrologia, alla mitologia, alla spiritualità giudaico-cristiana, orientale, egizia…
Questi simboli, che pure fanno della Massoneria il punto di confluenza e di sopravvivenza di lontane credenze spirituali, sono in realtà intraducibili, solo interpretabili. Attraverso una specifica ritualità e la frequenza assidua ai lavori, essi si “attivano” e diventano a poco a poco trasparenti e leggibili, parlano a ognuno con linguaggio squisitamente personale. Evocano risonanze indicibili e irripetibili, commisurate a un vissuto indicibile e irripetibile: in ciò consiste il “segreto” massonico, semplicemente perché esso cela un’esperienza individuale e non esprimibile con le parole. Lo spirito massonico ha attraversato il mondo ed è andato diversificandosi.
Questo muratore-edificatore si è trovato a dover costruire in paesi diversi e ha dovuto conformarsi a storie diverse, plasmare individui diversi. E così oggi ci si trova a parlare di Massonerie piuttosto che di Massoneria. Talvolta, tra la pieghe di questo magnifico pensiero, si sono annidati – e si annidano – personaggi stravaganti o insinceri, ma è il rischio di ogni filosofia e di ogni organizzazione, sia pure la più nobile.
L’ingresso delle donne
All’inizio l’istituzione era rigorosamente riservata agli uomini, anche se l’antichità pullula di ritualità iniziatiche femminili, ma oggi accanto alle Massonerie maschili esistono anche Massonerie miste, in cui uomini e donne lavorano insieme, e Massonerie esclusivamente femminili. Perchè oggi una donna in Massoneria? Perchè la donna è selettivamente costuttrice di uomini, in via fisica e metafisica. Perchè da sempre assembla, plasma, ripulisce il suo ambiente fisico e metafisico. Compone, aggiusta, ripara, edifica. Pone l’uno sull’altro mattoni di buon senso, tolleranza, fatica. Erige un luogo frequentabile, un punto di riferimento accogliente per sé e per chi ama.
Secoli di caccia alle streghe, di emarginazione dalla cultura, dal potere, non hanno potuto mortificare la funzione mediatrice della donna: tra i figli e il padre, tra il dentro e il fuori della casa. Donna comunque educatrice, che alfabetizza da sempre il suo piccolo gruppo non con le parole, ma con l’esempio. Il maschile e il femminile in Massoneria non indicano una diversificazione di tipo sessuale ma una prerogativa di specificità. L’istituzione femminile si pone oggi come un catalizzatore di quelle qualità ricettive e armoniche di cui è prevalente detentrice la donna, rispetto a un mondo aggressivo e competitivo di cui è prevalente detentore l’uomo. Almeno secondo una consuetudine tradizionale, patriarcale.
L’attuale sbilanciamento nel verso dell’aggressività richiede, di conseguenza, un potenziamento del suo contrario. Qui si situa la donna che sceglie di fare un percorso iniziatico, che mira alla cura e al potenziamento consapevole e intelligente della sua femminilità. Femminilità che può diventare strumento efficace di intervento positivo una volta che, forgiata nella loggia massonica, esce e agisce nel mondo.
Il Rito Antico e primitivo di Memphis-Misraim
Fra le Massonerie femminili oggi operanti c’è quella del Rito Antico e primitivo di Memphis – Misraim, i cui rituali, elaborati dal grande esoterista Robert Ambelain scomparso pochi anni fa, si rifanno idealmente all’antico Egitto. Si tratta di un’eredità ancora attuale ai nostri giorni, perchè portatrice della filosofia perenne che va al di là dello spazio e del tempo, perché fissata nell’eternità. Tutto ciò fa di questo Rito massonico, coniugato al femminile, un’importante via esoterica, un significativo percorso simbolico, che alla luce del linguaggio segreto della Sapienza tradizionale guida ogni donna a portare a maturazione le energie latenti della personalità, solitamente non utilizzate nel vivere quotidiano.
La ripetuta attuazione dei rituali, il viverli qui e ora, fa scendere nelle profondità dell’essere, consentendo a ciascuna di progredire nell’evoluzione interiore: i simboli-archetipi presenti nella loggia si dinamizzano, diventando chiavi che aprono all’anima le porte del macrocosmo. Purché, tuttavia, la mente e il cuore di chi partecipa al rito siano disposti a riceverne il messaggio. E si cresce. Con pazienza alimentata dal desiderio. Perché quella massonica è una via che si percorre a piccoli passi; peraltro, nessuna via che conduce all’evoluzione, se è seria, promette salti di qualità immediati.
Ma ciascuna persona, con i suoi tempi, è in grado di riconoscere che, con l’applicazione costante, qualcosa è cambiato dentro di sé. In meglio. Perchè la pratica massonica è saggia: dà all’essere umano la possibilità di accendere il fuoco che giace dentro di sè, controllando tuttavia che esso non divampi improvviso. Potrebbe bruciare quanto si è nel frattempo seminato o fors’anche ciò che ha cominciato a germogliare..
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