Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

72. LA REINVERSIONE ENERGETICA

 

 

[…] A questo punto potete attraversare un piccolo sentiero di domande euristiche, domande per trovare risposte, che si snoda attraverso i quattro pilastri dell’inversione energetica.

Il primo pilastro, la possibilità: credete che l’obiettivo che vi siete posti o ciò che desiderate sia possibile ottenerlo?

Se la risposta dentro di voi è no, vi consiglio di leggere Dovresti tornare a guidare il camion Elvis, di Sebastiano Zanolli.

Pensate che il grande Edison durante un’intervista reagì molto sorpreso alla domanda che l’intervistatore gli rivolse chiedendo come si fosse sentito di fronte ai vari fallimenti avuti prima di riuscire nella sua invenzione: Edison fu molto sorpreso della domanda, e candidamente confessò di non averci mai pensato!

Il mondo pullula di grandi geni che hanno ricevuto impietose stroncature all’inizio del loro cammino e di grandi inventori che sono stati ridicolizzati, perciò se vi stroncano o vi ridicolizzano siete sulla buona strada.

Vi consiglio anche, per incrementare la strada delle possibilità, di cominciare a notare tutte le piccole differenze in positivo: invece che osservare le mancanze, focalizzatevi sulle risorse. Come Anna che, a chi le ha fatto notare che era ancora sulla sedia a rotelle a causa delle metastasi, ha risposto: “È vero, non cammino ancora, ma in compenso la pancia mi si è sgonfiata e fino a un mese fa sembrava che la pancia gonfia fosse un segno terminale”; o come Chiara che, nonostante il grande lavoro coscienziale, ancora non vede cambiamenti nel suo quadro oncologico, ma dice: “Però il mio umore è davvero ottimo e il mio lavoro non mi ha mai dato soddisfazioni come adesso”.

Non si tratta di mere consolazioni, perché, come ci hanno mostrato gli studi di Joe Dispenza, la focalizzazione modifica l’architettura cerebrale e se restiamo focalizzati su un aspetto per sei-otto settimane otterremo un mutamento delle reti neurali corrispondenti e il cambiamento sarà esponenziale.

Il secondo pilastro è la desiderabilità: l’obiettivo è davvero desiderabile? Oppure la vostra condizione presenta vantaggi che sarebbe difficile perdere?

Questo è il caso di chi trova nella malattia il mezzo per evitare qualcosa che teme o non vuole fare, o per ottenere qualcosa che desidera.

Il terzo pilastro è il diritto o merito: ritenete di avere il diritto di raggiungere quell’obiettivo? E di meritarlo?

Virginia è affetta da artrite reumatoide e da un disturbo ossessivo che la tormenta da anni. È già stata seguita, ma senza risultati. L’artrite reumatoide ha colpito pesantemente le sue mani, che furono oggetto di un atto sessuale a cui lei si sentì obbligata ma che non voleva compiere, tanto tanto tempo prima, quando era una ragazza. Il senso di sporco che la ossessionava con i suoi rituali era lì nella deformità delle dita, che era come una punizione per essersi sporcata tanto tempo prima.

Durante la seduta, il terribile senso di colpa che andava emergendo ci faceva comprendere come Virginia non avesse mai davvero pensato di poter guarire, perché in fondo riteneva di non meritarselo.

Infine il quarto pilastro è quello della capacità tecnica: sapete cosa fare, quali passi fare per raggiungere ciò che desiderate?

Cominciate a camminare e fatelo dal primo passo. È sufficiente mettere un passo dopo l’altro. In fondo, come ebbe a dire Jung alla fine della sua vita, camminiamo nell’oscurità.

Ma se volete, potete anche mettere in atto una tecnica che fu partorita dalla mente geniale di Alessandro Magno.

Sapete che quando si prepara una scalata la si prepara dalla cima? Si immagina il percorso della scalata scendendo dalla vetta non salendo dalla valle. Alessandro Magno inventò questa tecnica per prendere una città-stato arroccata su una cima in una angusta valle e fu così intelligente che il sovrano gli si consegnò senza combattere in onore alla sua sagacia.

Da allora le scalate si preparano così. E questo è in accordo con il mondo quantico dove il futuro crea il presente: immaginatevi già alla vetta e cominciate semplicemente a ripercorrere all’indietro tutti i passi che avrete fatto per raggiungerla.

Pensate da sani, non da malati e saprete come arrivare alla salute.

Erica F. Poli

Dal libro Anatomia della Coscienza Quantica (Anima Edizioni)

 

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