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93. IL VOLO DELLA FARFALLA

93. IL VOLO DELLA FARFALLA

22/06/12

Qualche giorno fa, in un museo di animali tropicali, ho avuto modo di aprire notevolmente la mia consapevolezza a un fatto: la naturale proiezione dell’uomo in avanti, verso ciò che deve ancora avvenire.

Osservavo una farfalla che stava morendo e riflettevo su tanto splendore in un degrado così prematuro… Poi mi è venuto un flash e ho pensato: non è vero che le farfalle hanno una vita breve come il luogo comune è portato a farci credere, anzi, hanno una vita complessa ed evolutivamente molto ricca di mutamenti. Essa si divide primariamente con un ritmo vitale di ben quattro stadi: uovo, bruco (o larva), pupa e infine farfalla quando è ormai adulta.

UOVO
Poco prima del momento della schiusa, l’uovo diventa scuro, e il giovane bruco può essere visto muoversi al suo interno. Prima ritaglia una sorta di “coperchio” circolare nell’involucro rigido dell’uovo, quindi spinge il corpo fuori dell’uovo contorcendosi.
Questa è una delle fasi di maggiore vulnerabilità. Una volta uscito, il bruco generalmente mangia il guscio vuoto dell’uovo. Ciò gli fornisce l’alimentazione necessaria alla sopravvivenza fino al momento in cui sarà riuscito a individuare la sua pianta ospite: tutto è meravigliosamente perfetto!

BRUCO
Il bruco si muove grazie a tre paia di zampe toraciche e alle pseudozampe addominali. Possiede un apparato boccale masticatore con delle robuste mandibole, grazie alle quali si nutre principalmente di parti vegetali, soprattutto foglie. Il rivestimento della larva cresce e quindi deve essere cambiato periodicamente per 3-5 volte (mute). Dopo aver subito varie mute cuticulari e aver raggiunto il suo massimo sviluppo, la larva matura smette di nutrirsi e cerca un luogo adatto dove trasformarsi in pupa.

PUPA
Il bruco sceglie uno stelo adatto e tesse un cuscinetto di seta cui attacca la coda. Quindi fissa una “cintura” dello stesso materiale che fa passare attorno al centro del corpo e che rimane attaccata al supporto offerto dallo stelo. La cuticola del bruco si fende lungo il dorso e la pupa inizia a emergere. Una serie di contorcimenti sospinge la cuticola del bruco verso la coda. Questa vecchia pelle viene abbandonata, e una serie di uncini sulla coda viene fissata al cuscinetto sericeo. A questo punto la pupa assume la sua forma definitiva: incredibile come qualcuno si possa sbagliare, vedendoci la fine del ciclo!
Nella fase ultima dello stadio della pupa, il colore della farfalla adulta diventa vagamente visibile.

ADULTO
L’involucro della pupa si fende e la farfalla comincia faticosamente a uscire. Quando è completamente uscita, la farfalla emette dall’estremità dell’addome un liquido detto “meconio”, contenente i prodotti di rifiuto accumulati durante lo stadio di pupa.
Dopo la schiusa, la farfalla rimane con le ali ripiegate e penzolanti, e le espande pompando emolinfa nelle nervature alari. E’ importante che le ali dell’insetto si espandano abbastanza in fretta prima di indurirsi; in caso contrario, rimarrebbero deformate in modo permanente.
La farfalla completamente sviluppata ha un tipo di vita totalmente differente da quello del bruco: mentre questo si nutre di foglie per crescere, la farfalla passa il tempo a succhiare il nettare dei fiori e ad accoppiarsi.
Che vita meravigliosamente intensa!

Nell’ultima fase di questa creatura, quando è farfalla, la sua vita è abbastanza breve: varia da qualche giorno a una settimana o due e, solo in alcuni casi, può raggiunge il mese di vita.
Tutto questo è assolutamente interessante!
Se il piccolo bruco aspettasse di vivere la gioia quando arriverà a essere farfalla adulta, godrebbe davvero ben poco!

Questa descrizione del ciclo della farfalla è molto utile, a mio avviso, per comprendere come la maggior parte di noi si affanni proiettato in avanti: siamo tutti preoccupati nel fare e non nell’essere, diretti con la nostra attenzione verso quello che verrà, perdendoci gran parte dell’universo che si sta dispiegando per noi nel momento dell’adesso.
Finiamo spesso rantolanti per la stanchezza, viviamo per lavorare e spendiamo il nostro tempo senza vedere come tramonta o sorge il sole, come filtra l’acqua nei ghiacciai, come un nido di uccellini in pochi giorni muti il suo stato da incubatore a vano abitativo, a casa del volo, a piedistallo di decollo, a mucchio di rametti secchi che decorano un albero… Tutto ciò avviene in assenza di noi quando siamo proiettati nel fare e non nell’essere!

Vorrei lasciarti questa settimana, caro viandante, un ulteriore dono, un video molto vecchio, con un audio pessimo, ma per chi ha orecchie per intendere sarà di grande interesse iniziatico: buona visione!

Cosa succede quando abbiamo il coraggio della trasformazione, di evolvere, di uscire dai limiti che ci siamo imposti?

http://youtu.be/nUqS3UPjsJc..

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