Il Sale è principio di Identità, sia nel senso “dell’individuo” che nel senso “dell’Identico”. Se con l’ausilio del fuoco brucio un qualsiasi vegetale riducendolo in cenere, otterrò un composto che avrà in sé una caratteristica Volatile e una Fissa. Quella Volatile è solitamente solubile, quella Fissa è insolubile.
Il sale fisso, insolubile, se continuo a calcinarlo in vari modi e tempi si ridurrà, nel caso del mondo vegetale in carbonato di potassio; tutte le piante vengono cosi ricondotte “all’Identico”. (Non ricordo ora, nel mondo Umanimale, quale sia l’elemento “identico”, credo fosfato di calcio, tuttavia non è importante, sempre “identico” è.) I Sali solubili invece, volatili, sempre diversi e vari riconducono invece le piante “all’identità” nel senso della particolarità.
Il Sale ci riconduce all’Unità, siamo tutti uno e tutti dal Sale siamo generati. È infatti un principio Salino quello che crea le cose; gli Alchimisti ci facevano notare, come scaldando appena dei semi in acqua, questi non erano più in grado di generare, infatti, è un Sale intimo, centrale, volatile e quindi solubile o evaporabile quello che permette il fenomeno della vita. Dicevano anche che questo Sale intimo è il primo abito del quale si riveste lo Spirito Universale, quando entra in manifestazione.
Ogni cosa è comunque a sua volta suddivisa in tre principi o livelli. Così, in definitiva, abbiamo questo Sale Intimo che è come dire di natura spirituale, sottilissimo e delicato e potremmo accostarlo ad un principio Sulfureo, luce, energia. Un Sale di oligoelementi, anch’essi solubili, con caratteristiche di ricchezza e varietà, qualità che fanno di questo Sale la causa dell’Identità e per esteso a causa dell’irripetibilità dei suoi dosaggi l’unicità di ogni ente naturale. Nella nostra scala di principi e valori è come un Sale Mercuriale, mediano, Animico. Infine, ogni cosa ha anche un Sale Fisso, insolubile, forte, mnemonico che a seconda del regno si riconduce ad unico elemento, generando il concetto di Identico, e si colloca nella nostra scala decisamente al Sale.
Per esercitarsi a comprendere queste realtà in se stesso, l’Alchimista si dava un gran da fare con le pratiche di laboratorio – operando su piante, minerali e metalli – sì da poter riconoscere in se stesso quello che i suoi sensi percepivano nelle operazioni pratiche.
Un corso di Spagiria – Alchimia vegetale – è consigliato a tutti.
I Principi della Terna Alchemica, infatti, non sono molto argomentabili, hanno una natura empirica, vanno toccati, visti, ascoltati, assaggiati, annusati.
Metto qui in guardia il lettore anche su alcuni “spostamenti” dell’ordine consueto che si dà alla terna, infatti, se io ho qui lasciato intendere che lo Zolfo è il principio più vicino allo Spirito, tuttavia è anche vero che nel mondo vegetale il primo elemento che “Vola” è l’Alcool, e l’alcool è Spirito, e questi sono associati al Mercurio e non più allo Zolfo che quindi nelle operazioni vegetali è “declassato” come mediano…
Abbiamo così almeno due sequenze a seconda del regno o del contesto.
Alchimia dell’Uomo: ZOLFO/SPIRITO – MERCURIO/ANIMA – SALE/CORPO.
Alchimia del vegetale: MERCURIO/SPIRITO – ZOLFO/ANIMA – SALE/CORPO.
…ma non c’è molto accordo, ognuno classifica, pontifica o sentenzia… l’Alchimista in risposta si chiude in laboratorio e osserva, certo pensando, ma gli odori, i rumori, i colori e l’atmosfera del suo antro lo distolgono in fretta dalle trappole della mente…
continua..
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