Incontro con Manuela Racci (Convegno “L’Uomo Multidimensionale”, Bellaria 2013).
Tra gli argomenti:
La libroterapia (“terapia con i libri”) permette di “curare” le persone cioè di aiutarle nel riappropriarsi del loro sé divino.
Gli altri ci fanno da specchio, sono proiezione del nostro demone interiore. Il lato oscuro, l’ombra, non va demonizzato, perché ci indica la direzione della luce.
Anche se abbiamo visto la luce, gli attacchi dall’ombra continuano ad arrivare, allora bisogna vederli come dei doni mascherati poiché ci chiedono di illuminare, di continuare a buttar luce su ogni parte di noi.
L’amore è accettazione e apertura del cuore, ed è la via attraverso cui chiamiamo la luce.
Dentro di noi abbiamo già tutto, abbiamo la guida interiore, la parte divina che simbolicamente è la parte femminile, “colei” che ti trascina verso l’altro. Ascoltare la propria voce interiore significa centrarsi, fare il viaggio verso la luce. Un maestro indica la via, ci dà uno scossone, ma il “lavoro” è solamente personale.
Nel mito di Er, Platone ci parla della reincarnazione. Il mito narra di un soldato armeno di nome Er, considerato morto e disteso su una pira per essere bruciato. Ma lui in realtà sta facendo un viaggio in un’altra dimensione, quindi si risveglia quando ritorna da questo viaggio. Platone parla di un altro piano dell’essere, il “mondo delle idee” che è aldilà.
La vita giusta è la vita all’insegna del servizio, dell’amore incondizionato.
Prima di incarnarsi, le anime bevono l’acqua dell’oblio dal fiume della dimenticanza. Bisogna dimenticare, altrimenti l’anima saprebbe tutto e non potrebbe cominciare a ricordare e a risvegliarsi.
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Lei dopo tutte le sue esperienze di studio filosofico, e cristiano, crede nella reincarnazione? E perchè? Forse ha trovato il racconto di Socrate nel simposio sulla nascita degli uomini, e la loro divisione, da parte di Zeus, per renderli meno offensivi, più interessante come lettura? O forse più interessante ha trovato il racconto del mito di Er, nella Repubblica di Platone? Se è come penso, le suggerisco di riflettere di più, non solo su Platone, o su Socrate, ma sul vangelo, su Agostino, su Tommaso, e infine non ultimo su Plotino, forse allora troverà che un salto di qualità di contenuto spirituale, oltre che trascendente, questi signori lo hanno compiuto, rispetto ai loro colleghi si fa per dire del passato, che per quanto grandi filosofi e pensatori, non hanno avuto la fortuna di incontrare Cristo Gesù sul loro cammino. Saluti Paolo Mazzantini.