Nel solstizio invernale, tra il 21 e il 25 di dicembre, col Natale, è stato piantato un seme. Adesso, con la Pasqua, se tutto ha funzionato per il verso giusto, se si è stati attenti ad accudirlo, soleggiarlo e nutrirlo, questo seme sarà pronto per nascere. Dalla terra emergerà, dopo essersi rotto per mutare la sua forma, per essere ciò per cui è stato piantato.
Con la Pasqua, infatti, anche noi umani, come il seme e tutto in natura, siamo chiamati a cambiare la nostra polarità che fino a questo momento è stata fortemente maschile, attiva, e non solo in senso “stagionale” cioè annuale, ma proprio come momento epocale:
la Pasqua richiama la rinascita che sta coinvolgendo tutti noi come esseri umani!
Si noti che la parola “Natale” è maschile, mentre la parola “Pasqua” è femminile. Se al seme prima serviva energia propulsiva per fortificarsi, con la terra che lo ha accolto e il sole nutrito (polarità maschile) ora, che sta raggiungendo il suo apice, esso necessita di polarità femminile (passiva).
Il momento che stiamo vivendo ci vedrà fare questo salto di frequenza, rimanendo più in linea con l’ottica dell’accoglienza e della conservazione, del muoversi flessibili tra gli ostacoli e far passare velocemente nel dimenticatoio ciò che non è più utile da conservare nel quotidiano.
In questo periodo ci potremmo sentire a tratti più stanchi e spossati, e sarà necessario, per questa momentanea sconnessione da una frequenza a un’altra, riallinearsi alla Fonte.
Stare spesso all’aria aperta, contattando la terra e l’energia vitale dell’erba verde rinserrerà le nostre radici, e con solide basi potremo allungarci impavidi verso il cielo a manifestare la forma e il colore per cui siamo nati.
Ogni “uno” col suo seme (perfetto!), ogni “uno” con la sua forma.
Chi non si allineerà a questa spinta, collasserà su se stesso, implodendo con ondate di depressione. La depressione infatti non è mancanza di energia, come comunemente si crede, ma momentanea incapacità di vedere come utilizzare ciò che si ha. Si implode per eccesso, non per difetto.
Accorgiamoci!..
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