Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

30. IN VIAGGIO PER RIPRENDERSI… IL PROPRIO TEMPO

10/01/11

Caro viandante,

vorrei oggi raccontarti cosa mi è successo in questi tempi di festa. Intanto, come saprai, abbiamo avuto ben due eventi straordinari che hanno messo a dura prova il nostro equilibrio psicofisico: una eclissi di luna poco prima di Natale 2010, e una eclissi di sole i primi giorni del 2011.

Tutto il nostro mondo sensoriale ha avuto un bel sobbalzo! Ma il mio racconto si infittisce poiché la fine dell’anno sembrerebbe, almeno per me, all’insegna del recupero del tempo perduto o dimenticato: quello per noi stessi… un tempo più umano e al passo con l’orecchio del cuore, che “sente” decisamente in modo diverso dal senso che normalmente usiamo.

Volevo scriverti presto, appena tornata dal viaggio, affinché il signore del tempo non arrivasse troppo in fretta a oscurare quanto accaduto e riportarlo nei ricordi ordinari, di un viaggio bellissimo e magico, ma di cui non ne rammento il motivo.

Tutto ha avuto inizio il giorno di Santo Stefano: eravamo a pranzo dai miei genitori. Mia nonna – che nei miei trentasette anni e mezzo di vita non mi ha mai regalato nemmeno una scarpa vecchia – ha pensato bene di farmi un regalo. Un regalo che ha dato inizio alle mie sincronicità in modo paurosamente divertente! Si tratta di un orologino delizioso, con collana, smaltato, con cassa delicatamente dipinta. I numeri romani. Un orologio… rotto. Era appartenuto a lei, costruito dal fratello di mio nonno che aveva una fabbrica di lavorazione orafa proprio nella famosa città dell’oro: Valenza.

Ero davvero commossa, mia nonna si è molto stupita della mia reazione e ne è stata felice. Ciò che ancora non sapevo è che quell’oggetto avrebbe amplificato il suo senso a breve. Il cuore, come organo fisico, batte il ritmo della vita, ma non decide il passo. E’ il cervello a farlo. Il mio cuore, il mio orologio interno, in questi ultimi mesi, risulta in difficoltà.

Per Natale il mio compagno mi ha regalato un abbonamento per un maneggio poco lontano. Il cavallo è l’unico animale a lavorare contemporaneamente su tutti i chakra, e questa prima terapia, di un’oretta circa, ha giovato per giorni. Ho cominciato a capire che avrei dovuto riprendermi il mio tempo. Tempo per me… oltre a quello che giornalmente uso per meditare.

Io e il mio compagno volevamo fare un viaggio, ma per diversi motivi l’organizzazione risultava sfuggirci di mano. È stato un fine anno intenso, denso di impegni per entrambi, così, il pomeriggio prima di partire, il 31 dicembre, frettolosamente ho imbastito un viaggio a caso, pur di andare. Andrea mi ha detto: “Perché non cerchi qualcosa su Urbino?” E così è stato.

Ho prenotato su internet, in uno di quei siti in cui vedi la disponibilità delle stanze. Ho scelto al volo un albergo che avesse internet disponibile (questo è molto strano, visto che in viaggio di solito stacco completamente col mondo), che non avesse troppe stanze (non amo i colossi versione ospedaliera) e che fosse tranquillo. 30aNon ho fatto troppa attenzione al nome dell’albergo trovato, ho scritto i dati per arrivarci e infilato tutto in una cartellina.

Una volta in viaggio, ci siamo accorti che il foglio era sparito. Ho chiamato il servizio telefonico per avere il numero, ma il navigatore ci ha mandato altrove. Ci siamo ritrovati in un paesino sopra Urbino dove il tempo sembrava galleggiare sordo come in una bolla di cristallo. Ci è rimasto impresso il nome della valle, suonava come “La valle che respira”. L’abbiamo presa con filosofia: avevamo allungato il nostro viaggio per tornare a respirare al ritmo giusto.

Contenti, finalmente siamo arrivati all’hotel e con grande imbarazzo per non essercene accorti prima, abbiamo realizzato che si chiamava “La Meridiana”! L’universo voleva portare alla nostra attenzione l’urgenza di reimpossessarci del nostro tempo. Il soggiorno in questo albergo è stata un’ottima scelta.

La prima sera poi, dopo la cena in albergo, abbiamo avuto modo di scoprire i talenti dell’Italia che gioisce del semplice, ascoltando persone che si improvvisavano cantanti e facevano duetti con l’artista in sala. Sono emerse capacità sonore da San Remo… senza la presunzione di San Remo! Siamo rimasti stupefatti in particolare per una ragazzina che con umiltà ha sfoderato una delle più potenti e belle voci che dal vivo avessi mai sentito: Arianna.

Il percorso sul tempo e l’arte di aver tempo non si è fermato qui: ovunque andassimo, magicamente, si aprivano musei momentaneamente chiusi, rocche e persino castelli, quasi avessimo un pass speciale! Da far credere a chiunque che avessimo conoscenze ai piani alti! Abbiamo scoperto tre personaggi davvero speciali, il primo, Leonardo, ci ha aperto il museo dei minerali di Apecchio. Questo museo ha reperti incredibili ed è stato fondato dal prete e dal postino del paese. Quando si entra si mette un euro in una cassettina. Quando ce ne sono abbastanza, con quei soldi, il postino va ad acquistare altri pezzi per arricchire la raccolta. Dopo la visita ci ha voluto fare un regalo e in men che non si dica, con un po’ di rame, martello e scalpello, ci ha costruito una foglia in cambio di una cartolina da Padova! Come ringraziare tanta abbondanza di cuore?

E Maurizio! La sua azienda dove faceva il ragioniere fallì e il comune gli trovò posto presso il castello del paese di Piobbico (davvero ben conservato). Lui, che non è nemmeno una guida, ci ha accompagnati e ci ha spiegato con gioia i segreti che quel luogo conteneva. Questa persona percepisce uno stipendio – se così si può chiamare – di duecento euro al mese, eppure i suoi occhi erano pieni di gioia per la sua mansione. 30bCi ha mostrato un orologio che funziona al contrario, cioè con le 9 al posto delle 3! Questo perché la signora del castello leggeva l’ora con uno specchio da una finestra del bastione.

Ancora una volta la corrispondenza cosmica ci ammoniva a riprenderci il nostro tempo!

E Franchino, trovatello di Apecchio, una persona curiosa, che nonostante le dure prove che la vita gli ha riservato, ne è uscito vincente col senso dello humour, tanto che i suoi libri di “cazz…te” come dice lui, sono letti pure in Spagna. Lui non è famoso, ma lascia il segno per chi ha il piacere di conoscerlo.
Tre persone sopravvissute al loro tempo e alle intemperie, con gioia nel cuore.

Ad Urbino, in ogni chiesa non mancava una meridiana o grossi orologi, sempre tassativamente fermi!

Cosa curiosa: mi ha contattato una sociologa – responsabile di Minerva Edizioni – che tiene una trasmissione per una radio di Bologna. Il suo nome è Piera Vitali. Voleva che tenessi un intervento l’indomani. Le ho spiegato che ero in vacanza, ma lei ha ribattuto che non era un problema poiché in albergo esisteva il telefono. Così, ecco che il pc e il collegamento adsl dell’albergo mi sono tornati utili perché, direttamente dal letto dell’albergo, ho potuto tenere l’intervista su mio libro Sincronicità.

Tutto questo mi ha insegnato che ciò che devi fare lo fai lo stesso, senza stressarti… dove devi arrivare, arrivi, senza preoccuparti… chi ha talento vive meglio, anche se non è sommerso d’oro… chi usa la passione vive a lungo e bene, perché sente di esistere con quello che fa. Non c’è limite né di età né di tempo per diventare ciò per cui siamo nati, e ogni momento può risultare quello giusto, a patto che ci si accorga.

Ecco: io vi voglio ringraziare tutte, anime viandanti, che in questo viaggio mi avete mostrato cose che non stanno in nessun libro e non si acquisiscono in nessun master.
Io vi onoro!..

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