Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

74. SINCRONICITA’…

24/01/12

Caro viandante,

questa settimana voglio renderti partecipe di ciò che sta accadendo nel mio lavoro-missione. Si tratta una serie di coincidenze e sincronicità che si sono mosse e si stanno muovendo durante la preparazione del docu-film sulla tematica del Sincro-destino (un dvd che si potrà trovare come allegato al mio prossimo libro). Questo per dimostrare che quando c’è una cosa che devi assolutamente fare, e ti è chiaro l’intento, tutto l’universo complotta perché accada.

Partiamo dall’inizio: tutto è cominciato durante la presentazione milanese del libro Progetto Anima, dove il mio editore Jonathan ha manifestato a me e al mio compagno l’intento di girare con me un docu-film. Da qui l’idea di mettere in chiaro alcune prospettive sulla legge d’attrazione, delle quali si parla davvero poco e che, invece, farebbero la differenza tra il poter realizzare o meno il proprio futuro.
Da questo momento in poi si aprono finestre, anzi, portoni inter-dimensionali di sincronie e buffe coincidenze, e se questa è l’alba del progetto, lancia grandi aspettative sul tipo di tramonto : )

Abito a Padova, città che amo e assaporo in ogni sua parte. Si sa che Padova è famosa per cinque cose, e nessuno può davvero dire di averla visitata se non ci ha messo un po’ il naso. Queste cinque cose vengono da noi padovani chiamate “le cinque senza“.

1. Il Santo senza nome

Nella mia città siamo molto devoti a Sant’Antonio, da noi vissuto come fosse una persona di famiglia, tanto che la basilica che ne ospita le spoglie viene chiamata “Il Santo”, senza appunto menzionarne il nome, poiché, per noi, è già scontato. Così nel gergo si dice “Vado al Santo” e tutti capiscono che si sta parlando della chiesa del grande Antonio!

69a2. Il Prato senza erba

Prato della Valle” si dice sia una tra le piazze più grandi d’Europa, una piazza molto strana a forma ellittica, senza erba, ma che da noi viene detta “Il Prato”.
Curiosità: se si vuole caricare la propria batteria biologica, consiglio di percorrerla in senso orario, se invece si è troppo carichi, consiglio di passeggiare in senso anti-orario 🙂 Essa è infatti una triplice cinta (un ombelico energetico), piena zeppa di geometrie sacre, molto care a Leonardo Da Vinci.

3. Il Bue senza corna

Il Bo’ è considerata la prima università sorta in Italia, assieme a quella bolognese, nella quale si laureò la prima donna al mondo, nel 1678! Si tratti, infatti, non di un bue, inteso come animale, ma di un edificio! Il bue senza corna, appunto!

4. La chiesa senza fine

Santa Giustina, patrona di Padova, soggiorna in una chiesa che sarebbe stata ancora più splendida di quella del Santo, peccato che non ebbero mai fine i lavori di rifinitura, agevolando invece quest’ultima. Si può immaginare, vista da fuori, cosa sarebbe diventata se ultimata, ma non appena si entra ci si rattrista un po’ nel vederla completamente vuota! Piena di segrete e sotterranei, l’abbazia contiene le spoglie di San Luca evangelista e Santa Giustina, ed è di impronta gotica.

E arriviamo finalmento all’ultimo “Senza”…

5. Il caffè senza porte

Il Caffè Pedrocchi, stabilimento di origine bizzarra, pieno di simbologie massoniche e passaggi segreti, è sempre stato il mio riferimento su Padova. Inaugurato intorno al 1831, costruito dal Jappelli, riccamente affrescato, il caffè anticamente non aveva le porte. 69bAttualmente, per ovvi motivi di riscaldamento, si costruiscono negli ingressi arcuati, delle vetrate, per donare il senso di ampio respiro al tutto, mantenendo però il “Senza”, tanto caro ai padovani.

Intriso di misteri e dilemmi, il Pedrocchi caffè-museo è il sogno di molti artisti. Presentare un’opera, una mostra, un libro, un concerto, una conferenza o anche solo riuscire a permettersi economicamente di svolgere qui la propria cerimonia matrimoniale o laurea, è un onore, nonché un onere. Da piccola, quando ci passavo e ci guardavo dentro, era un biglietto da visita di quella gente che poteva permettersi di bere un caffè di lusso, in un luogo da fiaba, ricco di storia e leggende. Per questo motivo, tra i miei desideri immaginifici e fantomatici, c’è sempre stato il desiderio di poter, prima o poi chissà, presentarci un mio libro…

Ora,caro viandante, torniamo indietro, a qualche mese fa, quando Erik, mio miglior amico e socio, incontra Roberto Turrin, nell’albergo di famiglia, mentre faceva una vacanza. Una parola tira l’altra ed Erik viene a sapere che questa gentilissima persona attualmente è l’amministratore delegato del caffè Pedrocchi! Roberto si rende immediatamente disponibile per accoglierci e indirizzarci alle pratiche per la richiesta all’ente che si occupa dei musei, per rendere agibile il progetto. Inoltrata la domanda, attendiamo fiduciosi, con anche già un “piano B” se la questione fosse diventata lanosa. Quando, visto il passare del tempo, ormai non si hanno notizie di sorta da tale ente, Erik decide di telefonare e… sincronicità! La responsabile della pratica, molto stupita, fa notare il fatto che aveva proprio quella richiesta tra le sue mani!
Tutto procede benissimo: permessi, stesura del libro, dove mi si accendono “link” come pioggia primaverile (fitta e copiosa!), contratto con la casa editrice Anima Edizioni e visione delle stanze per la scelta delle riprese, dove addirittura il responsabile delle sale nobili è un meditatore decennale, interessato al progetto e di enorme disponibilità: Andrea Marcato.

Insomma, oggi, alla vigilia delle riprese, pieni di gioia e stupore, riusciamo a esultare nel sapere che è possibile realizzare tale progetto con lo sconto del cosmo che ci ha permesso questo meraviglioso palcoscenico interamente “Senza” denaro alcuno!

Renderò agibile il progetto del docu-film a breve, in allegato alla mia ultima ricerca sulle sincronicità con l’uscita del libro, con cui svelerò ciò che manca, a mio avviso, alla legge d’attrazione, e questo grazie a tanti tasselli che si sono allineati al momento giusto e nel posto giusto… forse, grazie anche a te!

Che bella la vita!..

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