Soffermiamoci su alcuni importanti aspetti della relazione con l’altro, ovvero tutte le relazioni interpersonali che instauriamo con le persone della nostra vita.
Quando qualcuno ci irrita, è probabilmente perché:
– Vediamo in lui una parte di noi stessi che non ci piace. Rifiutiamo di vedere quella qualità in noi stessi e quindi non desideriamo vederla nemmeno in un altro.
– Il modo in cui ci maltratta rispecchia perfettamente il modo in cui maltrattiamo noi stessi al nostro interno.
– Questa persona può ricordarci qualche problema con cui siamo ancora collegati: qualcuno con cui è rimasto un “sospeso” e una situazione non risolta, qualche “limitazione” con la quale non siamo riusciti a riconciliarci.
– Non ci permette di distorcere la verità come facciamo di solito, con questa persona non riusciamo a “raccontarcela” e non si presta al nostro gioco, non sostiene le nostre illusioni preferite e non vuole ignorare ciò che e palese.
– Ci mostra cosa possiamo diventare in futuro e come possiamo farlo, ma non ci sentiamo pronti per fare questo salto, quindi preferiamo denigrarla con la speranza di tirarla giù e riportarla al nostro livello.
Le persone e gli avvenimenti che generiamo nella nostra vita sono come uno specchio che ci mostra le parti più importanti della nostra opportunità evolutiva sulla terra. Specchio non vuol dire che tutti quelli che incontriamo sono uguali a noi, ma che le altre persone richiamano l’attenzione su qualcosa che si trova al nostro interno.
Molti di quelli che hanno sentito parlare della “legge dello specchio” intuiscono che potrebbe essere vero, ma dopo pochi tentativi smettono di utilizzarla perché non riescono a cogliere i nessi che si presentano nella loro vita. A volte sembra funzionare, altre invece no.
Lo “specchio” non si limita a riflettere ciò che siamo precisamente, ma ci mostra molto di più. Grazie a ciò che accade fuori noi possiamo scorgere la verità su alcuni nostri processi interni.
Quando attraiamo nella nostra vita una persona con cui abbiamo molte cose in comune, ci sentiamo bene e capiamo subito perché ci siamo incontrati. Le affinità ci danno una sensazione di intimità, che a sua volta generano la sicurezza, la protezione e la pace, cose a cui quasi tutti anelano. In questi momenti scopriamo come siamo, notiamo nell’altro qualcosa di simile a noi, per cui proviamo amore e simpatia. Trattandosi di qualità che ci appartengono, l’amore che proviamo non è solo per l’altro, ma anche per noi stessi. Ci amiamo attraverso l’altro.
Quando accade diversamente, qualunque sia la situazione che ci disturba, possiamo volgere a nostro vantaggio la circostanza e non sprecarla. Possiamo cercare di capire innanzitutto quale, tra i cinque motivi sopra elencati, è quello che più ci risuona nel fastidio che proviamo per l’altro. Iniziamo a cercare quale paura sepolta, o quale dolore nascosto, o quale rabbia repressa siano stati riattivati e portati in superficie grazie a questo incontro.
Cerchiamo di non sprecare subito l’occasione guardando fuori e dando colpe all’esterno. Possiamo imparare a crescere grazie a questa situazione. Altrimenti la vita deve prendersi la briga di ricreare nuovamente la stessa situazione, per un numero infinito di volte, finché alla fine non riusciamo a capire il messaggio.
Andrea Zurlini
Estratto da Alchimisti della Nuova Generazione (Anima Edizioni)
Non mi è facile digerire la legge dello specchio…ma è indubbiamente uno strumento per migliorare se stessi ed evolvere..