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23.ACCENDERE IL FUOCO – Suggerimento operativo n°8

17/07/08

Se tralasciamo il mettere a “Fuoco” delle Astrologie, il Fuoco da accendere ha tre fasi:

Calorifico – Eterico – Morale

Il Fuoco Calorifico è semplice, richiede solo costanza, dedizione, la stessa attenzione necessaria nell’atto di produrre una fiamma da due legnetti o da una pietra focaia. Forse dovremmo anche aggiungere “l’Urgenza”… infatti, credo che solo la necessità e quindi l’urgenza guidino la volontà delle mani di quegli Uomini che oggi o “ieri” cercano e cercavano il conforto e l’uso del Fuoco.

Il Calore è la prima ed essenziale negazione dell’entropia, ovvero del Caos. In termodinamica, credo il secondo principio, il calore è la Forza Lavoro, quella Forza che decreta il movimento, la funzione, il senso. Quando il calore cessa, inizia la Morte, l’entropere delle cose, tutto caotizza; non è facile parlare delle questioni del Fuoco, specie in un mondo dove chi conosce il concetto di Entropia ne comprende solo l’aspetto astratto e matematico o alla peggio, ricordo quella professoressa di Lettere del Liceo che all’esame di maturità non ne conosceva il significato: <<Entropia?>>…

L’Operatore siederà in vari modi e momenti cercando di percepirsi “caldo”, questo sentimento ingenererà in poco tempo, giorni o mesi, la natura Energetica del proprio calore, la sua origine Sanguigna e circolatoria, apprenderà così, alla stregua della Cina Antica che “lo Spirito alloggia nel Sangue”.

Il Fuoco Eterico cambia solo nel livello dell’attenzione, che dovrà essere spostata sulla percezione di densità che si può percepire avvicinando le mani tra loro, mantenendole ad una distanza variabile di 10, 20 cm. Si sentirà dapprima una piccola pressione caratterizzata da una serie di soggettive sensazioni: brezza, corrente, calore, spessore, battito ecc. Tutto il resto verrà da sé come nel caso della percezione del Calore.

Il Fuoco Morale… con questo un po’ ci si nasce, è infatti la tendenza a non crollare, stare in piedi e, se si cade, a rialzarsi lestamente senza troppo attendere. Il Fuoco Morale è anche un Fuoco Digestivo, Digerire il Mondo, avere Fiamma a sufficienza ed un buon camino, che tiri molto, come una colonna vertebrale ben dritta, nel rispetto delle sue curve naturali, una sorta di Verticalismo curvilineo che ci apra verso il Cielo. Il Fuoco Morale è un paradosso! È Morale solo se sei Amorale… se sai distinguere la Morale Naturale da quella Umana, sancita, decretata, accettata!

Il Fuoco Morale, eredità di retaggio a parte, si forma solo vivendo, facendo esperienza del Mondo, sviluppando il coraggio di aprire gli occhi, fondando la propria vita sull’audacia. I Vangeli fanno dire al Cristo la controversa frase “il Cielo è dei Violenti”; ammesso che l’abbia detto, cosa intendeva? Il Fuoco di cui parla l’Alchimismo abbiamo già avuto modo di dire che è più un Fuoco concentrato, un mettere a Fuoco, una specie di Laser, concetti questi di concentrazione che ci riportano all’Archetipo di Saturno, centripeto, costringente, secco, preciso, definito; il passo è breve in quanto il colore di Saturno è il Viola…Violet, Violence, Violare. E Saturno è la Luce che si fa Materia, quindi Uno con il Sole, suo contrario. Sentiamo cosa diceva uno dei più famosi Alchimisti di ogni tempo:

“Saturno è un Sole che non si muove, il Sole è un Saturno che si muove”

Arnaldo da Villanova

Ecco perché dei Violenti! Significava dei “Saturnini”, quelli che sono precisi, concentrati, definiti, essenziali, che portano il Fuoco… che sono Viola, Violet, Violence, che Violano l’Entropia, la consuetudine, il formalismo, che sono quindi Audaci e di etimo in etimo, Violenti. Carattere che spesso diamo al Fuoco.

continua..

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