(Terza e ultima parte dell’intervista a Monica Caron)
– Sostieni l’esistenza di Nibiru?
Negli ultimi decenni si è ipotizzata, attraverso un modello matematico, l’esistenza di un corpo celeste oltre il Sole che con la sua enorme mole gravitazionale influirebbe sull’orbita delle comete passanti per l’estrema periferia del sistema solare. Denominato Pianeta X, presenta una massa tre volte superiore a quella di Giove ed un’orbita contraria a quella degli altri pianeti.
– Ma perché credono che questo misterioso astro corrisponda a Nibiru?
Proprio per il dato appena riferito: la storia ci parla del pianeta degli Dei come di un enorme corpo celeste con orbita contraria rispetto ai nostri (le 6 figure nel dipinto sono girate al contrario). Gli studiosi ipotizzano che, se anche non fosse un pianeta, Nibiru comunque potrebbe essere una nana bruna: una stella più piccola del Sole, incapace di emettere luce e collassata su se stessa dopo aver esaurito l’energia contenuta nel proprio nucleo.
Nibiru, viene rappresentato come un disco alato e sul dipinto lo troviamo raffigurato sul ventre della dea; le sfere dipinte sul suo corpo sono rosse: sarà una coincidenza? Sarà questo pianeta la Casa dei Nommo? La Stella Imperitura?
I Sumeri ci svelano che avrebbe una perfetta orbita ellittica che lo farebbe entrare ed uscire dal nostro sistema solare ogni 3.600 anni. Può quindi venire considerato, appartenente al nostro sistema solare, sebbene risulti invisibile per lungo tempo. Orbiterebbe tra due soli, il nostro ed uno esterno che ne costituirebbe il perigeo: Sirio?
– A quali conclusioni sei giunta?
Più che a conclusioni io sono giunta a nuove domande.
Nella parte inferiore del dipinto troviamo una raffigurazione ornamentale di estrema importanza e 36 tacche a cui darò il nome di codici.
Secondo la mia idea invertendo il dipinto di mezzo giro, possiamo vedere i 36 codici come la “Scala che porta fino al cielo” di cui ve ne sarebbero 6 molto importanti. Le rappresentazioni di Atlantide erano a 6 cerchi concentrici, così come Stonehenge.
Cosa volevano indicarci col numero 6? Questi codici potrebbero servire per calcolare delle coordinate spaziali che indicherebbero un luogo ben preciso collocato sul nostro pianeta, un ingresso segreto nel regno del Duat: la mitica Terra Cava?
E se i 6 codici della “Scala che porta fino al Cielo” fossero una scala musicale, per creare una frequenza sonora particolare per attivare “l’Occhio di Horus”, così da poter effettuare la magica “Apertura della Bocca”? …come una sorta di fiabesco “Apriti Sesamo”?…