Se «la luce è la spiritualità del colore e il colore l’elemento corporale della luce» (Kermâni), i cristalli, più di ogni altro aspetto della materia, si possono considerare «luce solidificata». In essi le proprietà benefiche del colore si associano a quelle specifiche della pietra, che, come tutto ciò che vive, vibra con diverse frequenze.
Dal punto di vista cromatico la varietà e il fascino del mondo minerale non è inferiore a quello vegetale. A prima vista ciò che ci colpisce delle pietre è il colore: che dire della meravigliosa gamma di disegni e tinte dell’agata, delle varietà cromatiche della calcite (bianco, giallo, arancione, rosso, verde, bruno), delle trasparenze azzurro chiaro dell’acquamarina, dei riflessi blu argentei della pietra di luna, del rosso imperioso del rubino, del verde brillante dell’avventurina e di quello scuro macchiato di rosso dell’eliotropio, detto appunto “diaspro sanguigno”, oppure del delicato rosa del quarzo, delle sfumature rosa-rosse della rodonite, dell’incantevole viola intenso dell’ametista e dello splendore del cristallo di rocca, che sembra un fiore di luce? L’elenco sarebbe interminabile.
Ma ancora più straordinarie sono le proprietà dei cristalli, giustamente definiti “curativi”, perché le vibrazioni che irradiano possono influire sul nostro campo energetico, tonificandolo e riequilibrandolo, non solo a livello aurico, ma anche su specifici livelli di carattere fisico, psicologico e spirituale.
Gli effetti benefici delle pietre, infatti, possono rafforzare le difese immunitarie e mitigare una serie di disturbi, quali squilibri ormonali (pietra di luna), mal di testa (ametista), raffreddori e bronchiti (eliotropio), infiammazioni (avventurina verde), crampi e distorsioni (magnesite), ferite e lesioni (rodonite), disturbi nervosi (tormalina, cristallo di rocca), intestinali (calcite) e cardiaci (quarzo rosa). Questo solo per citare le pietre più comuni.
Naturalmente va specificato che la Cristalloterapia non pretende di sostituirsi alle cure mediche, trattandosi di una pratica complementare, non di una medicina alternativa, capace tuttavia di apportare miglioramenti alla salute e di favorire il processo di guarigione.
A livello psicologico si può più facilmente coglierne il benefico effetto. Infatti l’energia dei colori, accresciuta da quella intrinseca del minerale, rallegra e ravviva la nostra vita. D’altro canto la proprietà più comune dei cristalli riguarda la cura dello stress. L’ametista ha grandi capacità di ridurre tensione e affaticamento, la magnesite favorisce il rilassamento, l’eliotropio libera dai pensieri assillanti e promuove cambiamenti positivi, l’agata infonde sicurezza e fiducia, l’acquamarina e il quarzo rosa infondono calma e serenità, la calcite rafforza resilienza e fiducia in se stessi, la magnesite induce alla flessibilità e alla pazienza, il quarzo rosa genera empatia e amore, fino alla pietra di luna e al cristallo di rocca, che, elevando la sensibilità e stimolando l’intuizione, estendono il loro influsso al piano spirituale.
Qui Cristalloterapia e Cromoterapia si incontrano nell’uso dei colori in relazione ai chakra, dal momento che entrambe le pratiche mirano a potenziarne le funzioni e ad armonizzarli, non solo per il benessere fisico, ma anche per una più chiara visione mentale e spirituale.
Così l’onice nera si associa al primo chakra col favorire un senso di radicamento nella vita e di sicurezza, rafforzando l’istinto di sopravvivenza. Il quarzo rosa influisce positivamente sull’area della sessualità, della fertilità e della sensibilità verso gli altri, propria del secondo chakra, come pure sul quarto, relativo all’amore, di cui, insieme al verde, costituisce il colore caratterizzante. L’agata non solo svolge un ruolo importante su tutti gli organi dell’area addominale, propria del terzo chakra, ma anche rafforza la stabilità emotiva. L’avventurina verde, che è uno dei minerali più antichi, agisce sul quarto chakra, infondendo pace e sentimenti d’amore, a cui il quarzo rosa aggiunge purezza e tenerezza. La capacità di espressione e di ascolto, connessa con il quinto chakra, è potenziata dal lapislazzuli, detto “la pietra dell’amicizia”, le cui qualità erano conosciute già dagli Egizi e dai Sumeri, spesso usato come pietra ornamentale. Un contributo all’energia intuitiva e chiaroveggente del sesto chakra è offerto dall’ametista, mentre alle sfere spirituali più alte del settimo ci indirizza l’intensa energia del cristallo di rocca (“quarzo ialino”), che favorisce la meditazione e potenzia l’effetto delle altre pietre.
Il metodo terapeutico consiste nell’applicare cristalli e pietre dure direttamente sul punto del corpo che si vuole curare oppure in corrispondenza dei chakra, ma se ne può fare uso anche per delicati massaggi e più comunemente indossarli (anche tenuti in tasca), disporli sul tavolo da lavoro e nell’ambiente in cui si vive. Costituiscono inoltre un prezioso oggetto di meditazione, se li teniamo tra le mani oppure concentriamo l’attenzione su di essi. C’è chi usa anche porli sotto il cuscino, per favorire il riposo e la ricarica notturna grazie al loro campo magnetico.
Una pratica efficace per alleviare il senso di affaticamento e il mal di testa consiste nel passare un’ametista (varietà violacea di quarzo) a pochi centimetri dal capo e intorno al collo con gesti lenti, con l’intenzione di allontanare un po’ per volta il malessere dal proprio campo energetico con una “spazzola di luce”.
È possibile anche energizzare l’acqua con i cristalli: si mettono almeno tre pietre in una caraffa d’acqua e si attende un giorno prima di bere, anche se, data la prodigiosa memoria dell’acqua, l’informazione delle pietre viene energicamente trasmessa già nel giro di un quarto d’ora. Occorre però tener presente che non tutte le pietre sono utilizzabili per effettuare acque mineralizzate: ambra, corallo, malachite, tormalina e turchese sono adatte solo per applicazioni locali.
Si può scegliere una pietra perché corrisponde al proprio colore preferito o al chakra su cui si intende lavorare: rosso (corallo, diaspro, granato, rubino), arancione (agata, corniola, occhio di tigre, topazio imperiale), giallo (calcite, diaspro giallo, quarzo citrino, quarzo rutilato, topazio), verde o rosa (avventurina, giada, malachite, olivina, quarzo rosa, rodocrisite, rodonite, serpentino, smeraldo, tormalina verde), azzurro-bianco (acquamarina, calcedonio, celestino, pietra di luna, quarzo ialino, turchese), blu (azzurrite, lapislazzuli, sodalite, tormalina blu, zaffiro), viola-trasparente (ametista, apofillite, diamante, fluorite, Herkimer, quarzo ialino).
Però, quando si entra in un negozio di pietre, la scelta migliore potrebbe essere dettata da un moto istintivo, da una misteriosa intuizione, che tra la moltitudine di pietre e colori ti fa sentire che quel minerale “è il tuo” e “fa per te”. Può essere una sorta di riconoscimento, perché in quella pietra c’è vita, è un piccolo mondo che vibra con un’energia di una certa frequenza che ti corrisponde: allora desideri averlo con te e diventa la tua “pietra amica”, il tuo “amuleto”.
Cesare Peri
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