Negli articoli precedenti abbiamo spiegato come W. Pienfield scoprì che la nostra memoria è perfetta, ma solo nella fase del deposito, mentre in quella del recupero delle informazioni ci sono più difficoltà proprio a causa di questo deposito “casuale”, cioè così come arrivano dai nostri 5 sensi.
Prima di scoprire come usare questo a nostro vantaggio, è bene fare una ulteriore ricerca, ma questa volta su di noi… Oggi vorrei che scoprissimo che percentuale di visivo, uditivo e cinestesico siamo.
PREMESSA
La memoria si può suddividere in tre categorie:
a. Visiva – 83% circa della memoria
b. Uditiva – 11% circa della memoria
c. Cinestesica – 6% circa della memoria
Mi sono imbattuta in questa classificazione qualche anno fa… E’ una teoria affascinante – e secondo me anche un po’ vera – con cui alcuni teorici amano “catalogare” le persone… (a mio avviso in modo molto riduttivo).
Non c’era naturalmente bisogno di una teoria per dirci che ognuno di noi ha un modo di comunicare, lo so, ma è interessante rifletterci… per riflettere un po’ su se stessi. Quindi pare che ciascuno di noi parli per immagini o magari suoni, oppure per odori… usa molti più termini, avverbi, verbi, parole che appartengono a uno o l’altro canale di comunicazione.
Per esempio, i visivi tendono a vedere il mondo per immagini. E siccome tentano di stare al passo con le immagini che hanno in testa, hanno la tendenza a parlare in fretta. Non si curano di come pronunciano le parole ma si sforzano di attribuire parole alle immagini. Amano esprimersi per metafore visive, dicendo come le cose appaiono loro, quali sono gli aspetti chiari e quelli oscuri.
Gli uditivi, invece si mostrano più selettive circa le parole che usano. Hanno voce più sonora, il loro eloquio è più lento, più ritmico, più misurato. Siccome le parole hanno per loro grande importanza, stanno attenti a quel che dicono. Amano espressioni come “questo mi suona bene”.
Ancora più lenti risultano gli individui prevalentementecinestesici, che reagiscono soprattutto a ciò che sentono tattilmente. La loro voce è di solito fonda, spesso le parole escono loro di bocca lente, si servono di metafore tratte dal mondo fisico: le cose per loro sono “pesanti” e “intense”, aspirano ad “entrare in contatto” con la realtà.
Benissimo. E adesso? Scoprire quale è il nostro canale principale, o le nostre percentuali sembra più difficile di quanto non sia.
Ciascuno di noi ha in sé elementi delle tre modalità, ma nella stragrande maggioranza degli individui, un sistema predomina su tutti.
La prima volta che ne ho sentito parlare, lì per lì avrei detto di essere principalmente visiva poi cinestesica, poi uditiva. Con l’esperienza mi sono resa conto invece che il mio ricordo prima era cinestesico, cioè partiva da una sensazione, poi arrivava l’immagine di quella scena poi il suono… ovviamente tutto in termini di decimi di millesimi di secondo!! Comunque quella era la sequenza.
Quindi di una discussione, ad esempio, ricordo subito la sensazione spiacevole, poi arriva l’immagine della scena e poi piccoli sprazzi di frasi dette (suono).
E voi? Come vi vedete? sentite? O percepite?
ESERCIZIO PER SCOPRIRE IL NOSTRO CANALE PREFERENZIALE:
immaginate negli occhi della vostra mente un oggetto o una persona.
ACCESSI VISIVI: immaginatene il colore, la luminosità, la dimensione grande o piccola, se è in movimento, se è vicina o lontana, se è in 3D, ecc.
ACCESSI UDITIVI: se cadendo fa rumore, a che volume è, se è un suono mobile, da dove proviene il suono, ecc.
ACCESSI CINESTESICI: la temperatura, se vibra, se si muove, se è denso, che sapore ha, di cosa è fatto, ecc.
Fatto? Benissimo… In questo modo avete delle “indicazioni” sul canale preferenziale, FONDAMENTALE nell’uso delle immagini per memorizzare dati ed eventi. Come nell’esempio delle 18 parole.
Ricordate comunque che i nostri ricordi (e di conseguenza le immagini che creiamo) sono sempre un mix di questi 3 canali e dei nostri 5 sensi, mai uno solo!
… continua…
IL TEST DELLE 18 PAROLE
http://youtu.be/k8oeOI_u4Bc..
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