Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

Febbraio 2009

20. SALUTI

Cari amici e care amiche,

eccoci arrivati alla fine di questo spazio speciale dedicato a come DIVENTARE UN GENIO, attraverso tecniche di memoria, lettura veloce, mappe mentali e strategie di studio.

Spero in queste settimane di essere riuscita a trasmettervi la passione che provo per questi argomenti e per le potenzialità della nostra mente, che aspettano solo di essere risvegliate! Credo che troppe volte ci dimentichiamo chi siamo e cosa siamo in grado di fare, e se questa consapevolezza del nostro Potere deve passare attraverso una nuova idea di come sia possibile studiare in modo efficace e divertendosi … beh … così sia!

Vi ringrazio di cuore per ciò che avete scritto, per la simpatia, l’arguzia delle domande fatte via mail, l’energia che mi avete regalato: questo blog è stato un’esperienza importante anche per me!

Se vi va, potete trovarmi sempre sul mio sito www.enjoyitalia.org, in cui continuerò, con passione e piacere, a rispondere alle vostre domande.

Ricordate, i grandi cambiamenti sono fatti di piccoli passi quotidiani, non di stravolgimenti. Piccole e giuste scelte giornaliere, fatte con costanza e autodisciplina, ricordandoci sempre del Potere che abbiamo e di cosa siamo in grado di fare, vi porteranno molto più lontano di quanto immaginate e un giorno, voltandovi indietro, vi stupirete di quanto sia stato semplice e di quanta strada avrete fatto.

Con affetto,

Alberta Cuoghi

19. IL METODO DI STUDIO – PARTE II

P sta per PREVIEW: cioè fai un’anteprima del materiale; serve a creare un “reticolato” su cui si depositeranno le informazioni, via via a livelli progressivi di comprensione. Ognuno di noi non impara le cose subito al 100%. Ha bisogno di rivedere il materiale più volte perché il cervello incamera informazioni via via più approfondite,appoggiandole appunto su questo reticolato.

Per fare un’anteprima fatta bene, recupera tutto ciò che può darti un’idea di cosa è importante (es: domande d’esame, punti su cui persone che hanno già raggiunto ciò vuoi tu hanno investito tempo per l’approfondimento, ecc.).

Q sta per QUESTION: cioè poniti delle domande. Chiediti cosa sai già dell’argomento, leggi la prefazione, le notizie sull’autore, il sommario, ecc. (storicamente lasciati da parte da OGNI studente). Stimola il tuo cervello nel ricercare informazioni che, per il principio che la nostra mente è perfetta in fase di deposito, sono GIA’ depositate!

La fase P e Q sono fondamentali per il tuo cervello per iniziare a crearsi una mappa, un reticolato delle informazioni. Sono fasi che devono durare qualche minuto … e fanno risparmiare tantissimo tempo dopo.

R sta per READ: cioè leggi. Consiglio di fare sempre due letture (per il principio del reticolato):

1- Lettura per recuperare l’idea in generale, per capire di cosa tratta, come è strutturato il testo, ecc. Qui non sottolineare … aspetta.

2- Lettura approfondita, per cercare i punti chiave. Qui puoi sottolineare!

Queste due fasi sono potenziate se possiedi tecniche di lettura veloce (che ti permettono di incamerare informazioni più velocemente e con una comprensione più alta (perché sei più concentrato/a) e tecniche efficaci per selezionare i punti chiave (che sono diversi dai punti importanti di un testo … è una delle difficoltà maggiori di ogni studente di ogni età, perché alla base c’è una forte insicurezza nella nostra memoria e vorremmo ricordarci tutto! Invece dobbiamo ricordare ciò che NON sappiamo e fidarci che il resto – cioè ciò a cui possiamo arrivare ad esempio con il ragionamento – ci verrà in mente).

S sta per STUDY: cioè devi memorizzare i punti chiave che hai selezionato.

Utilissime le mappe, ma anche qualsiasi altra tecnica di memoria tu conosca. Tutte tranne la ripetizione pedissequa … troppo noiosa per la mente, e ha un’efficacia pari al 10% entro 24 ore, che passa all’1% dopo solo due giorni dalla memorizzazione.

T sta per TEST: cioè devi provare a esporre. Puoi farlo davanti ad uno specchio, a voce alta, mentalmente, in gruppo, ecc. Questa fase è importantissima, perché:

– Permette di verificare se hai memorizzato bene! Meglio farlo a casa che in sede d’esame o durante una presentazione importante in ufficio!

– Permette di rendere più forti i punti chiave, perché li ripassi.

– Permette di lavorare sul cosiddetto “linguaggio tecnico”. È la bestia nera di tutti gli studenti (e non), perché è parte della valutazione della nostra preparazione. Preparandoci mentalmente prima le frasi dette “nel modo giusto”, non ci faremo più cogliere impreparati!

– Permette di creare delle sinapsi fortissime all’interno del nostro cervello tra l’immagine creata con le tecniche e la parola “vera, in italiano” che poi dovremo dire. Fondamentale!

Queste fasi, OPQRST, sembrano tante, ma in realtà durano meno di quanto si pensi, e se fatte bene aiutano il cervello a lavorare meglio e con maggiore efficienza, perché è continuamente stimolato a recuperare informazioni che ha in deposito, è costretto a ragionare, a collegare, a estrapolare e ricollegare di nuovo … quindi a fare un APPRENDIMENTO ATTIVO, e non più passivo, lento, noioso, e assolutamente inefficace, ma divertente, efficace, veloce e che dura nel tempo.

18. IL METODO DI STUDIO – PARTE I

Ho lasciato volutamente questo argomento per ultimo, anche se forse avrei dovuto affrontarlo all’inizio, perché a tutti gli effetti il metodo di studio è il “cappello” sotto cui si svolge tutto il processo di apprendimento. E’ cosa si fa da quando si prende in mano il testo (anzi, anche prima!), fino al momento dell’esposizione vera e propria. Ho deciso di tenerlo alla fine perché ho pensato fosse interessante fare un riepilogo di tutto quanto visto, e rimetterlo in sequenza, dando una priorità temporale alle varie tecniche e atteggiamento mentale da avere.

La sequenza che vi propongo deriva da anni di applicazioni, non solo mie personali, ma anche da quelle di migliaia di allievi che ho avuto il privilegio di incontrare. Benché non ci sia lo spazio, purtroppo, per approfondire, consiglio comunque di sperimentare le diverse fasi.

All’inizio ho spiegato come l’apprendimento abbia 4 fasi (vedi primo articolo):

Acquisizione dei dati (attraverso l’ascolto, la lettura, ecc.);

Comprensione delle informazioni;

Organizzazione del materiale che riteniamo importante;

Ricordo dei dati;

Il metodo di studio deve seguire questo iter, perché è così che avviene il deposito delle informazioni migliore… lo so, tutti vorremmo fare acquisizione-ricordo… ma non è possibile… quindi mettiamoci il cuore in pace e procediamo per ordine. Considerate che se svolte bene, le fasi che vi suggerisco diminuiranno notevolmente il tempo che dedicherete all’apprendimento e migliorerete parallelamente la capacità di ricordo.

IL METODO OPQRST

Il metodo OPQRST (è un acronimo facilissimo da ricordare) spiega le diverse fasi da seguire:

O sta per ORGANIZZAZIONE: bisogna organizzarsi bene prima a livello di:

MATERIALE, recuperando tutti gli appunti, le note, i libri, i video, dispense, ricerche sull’autore, materiale trovato su internet, ecc. che si deve studiare. E recuperando anche tutti i fogli, colori per le mappe mentali, matite, penne, ecc. che useremo.

AMBIENTALE, cioè creare l’ambiente piacevole, utile e necessario all’apprendimento. State attenti a:

– luce giusta (possibilmente non un neon, sì alla luce naturale o a quelle alogene);

– temperatura (né troppo caldo, né troppo freddo) ;

– una giusta ventilazione;

– musica (se lo desiderate); suggerisco musica classica o Mozart (aiuta ad entrare nella fase Alfa molto rapidamente);

TEMPORALE: ossia organizza il tuo tempo, tenendo conto che NON è vero che hai 7 giorni a disposizione, ma molto meno. Devi tenere conto di eventuali imprevisti (nel senso che devi considerare ogni giorno del tempo che POTRESTI dedicare agli imprevisti… se non ne hai, avrai guadagnato tempo!!!), di quei giorni in cui sai di avere degli appuntamenti, o che sai che non potrai dedicare tempo (tipo il sabato pomeriggio, storicamente dedicato a fare “le vasche” in centro…), ecc…

MENTALE: cioè preparati prima facendo:

o Un rilassamento, così da lavorare direttamente in fase alfa (cioè quella di massima concentrazione);

o Mangia bene, e sano, perché noi siamo ciò che mangiamo. In America si dice: “garbage in, garbage out”, cioè se ingerisci spazzatura, esce da te spazzatura. Consiglio di leggere attentamente il VIDEO BLOG “Alimentazione Energetica” del Dr. Golia Vincenzo Pezzulla … ricca di tantissimi spunti!

o Poniti un obiettivo. Fissa sull’agenda la scadenza entro cui vuoi essere preparato/a sull’argomento e punta a quello, cercando di non distrarti. Un consiglio? Poiché molti di noi lavorano meglio sotto stress, ti consiglio di mettere la tua scadenza qualche tempo prima. Avere un esame fra 4 mesi non ci motiva così tanto quando averne uno fra 3 settimane… Ci impedisce di rimandare e procrastinare!

o Cerca di migliorare, di un passo, ogni giorno con autodisciplina. Se oggi sei riuscito/a a lavorare bene per 20 minuti, ok; domani cerca di farlo per 21 minuti. Sembra una tattica molto semplice, ma chi è arrivato veramente lontano non è colui che si è lanciato a fare una maratona in un giorno, ma colui che ogni giorno ha fatto un passo in più. Inoltre c’è molto meno stress e punti la tua attenzione su cosa hai fatto bene, predisponendoti sempre con l’atteggiamento mentale giusto.

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