«Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: ‘Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai’.»
(Matteo 4,8-9)
Satana tentò Gesù nel deserto offrendogli il controllo del mondo… e solo chi è padrone di un territorio può offrirne il dominio. Il pianeta è dunque “nelle mani del male”?
Il nome “Satana” – Sat-an per gli Ebrei – significa “Avversario”. Mentre l’etimologia di “Lucifero” è “Portatore di luce”. Questo ci dà degli indizi per guardare alle prove della vita con un’ottica più amplia.
Se guardiamo alla natura di questo universo così come descritta dalle tradizioni spirituali, la polarità gioca un ruolo funzionale per lo sviluppo della coscienza. La presenza della materia e del “buio” permette all’Anima di svilupparsi e divenire più grande e luminosa. A ben guardare, tutto, alla fine, è funzione di un Piano più grande.
Significa che ogni volta possiamo scegliere se farci intimorire o abbattere dalle onde dell’oceano, oppure se imparare a cavalcarle, sviluppando nuove abilità. Entrambe le possibilità sono parte della nostra esistenza.
La luce è ciò che attira ogni cosa e ogni uomo, senza esclusione. Tutto quello che facciamo o cerchiamo, è spinto dalla ricerca della luce. Ma c’è luce e luce. Anche l’onda che si frappone come ostacolo ha una sua “luce”…
Esiste infatti una luce che deriva dall’appagamento immediato, volto a soddisfare il desiderio e l’immediatezza dei sensi (fisici, emotivi o mentali), da cui non deriva nessuna presa di coscienza… C’è una una luce che deriva dal compiacersi, dal ripetere sempre lo stesso copione per nutrire il non-cambiamento… C’è una luce che coltiva le maschere dell’apparenza, o che coltiva altra luce per poi divorarla d’un tratto, appena il “raccolto” è pronto… Questa luce produce lampi abbaglianti, ma alla fine ci lascia in un buio ancora più intenso, i cui segni sono evidenti: frustrazione e dolore, in parti di noi noi o nelle persone attorno a noi.
Se invece ci opponiamo all’avversario – cioè alla tentazione del “facile scintillio” – , facendo una “resistenza” che nasce dalla coscienza, dalla scelta attiva e lucida del bene – una resistenza che non chiede banalmente di “soffrire” ma diimpegnarci e di “essere presenti”, laddove ciò significa che a “soffrire” è solo la personalità compulsiva e automatica e il suo egoismo – allora ci apriremo alla capacità di realizzare progetto più grandi e di metterli al servizio di una visione, nel piccolo e nel grande.
Qualcuno parla di disciplina (che non è regola, ma ritmo…), di amore e accettazione, di presenza, di “non-resistenza” (perché si applica la resistenza anche attraverso la non-resistenza!)… Ci sono tante vie per ognuno di noi. L’importante è accorgersi del tipo di luce che stiamo “accendendo”, consci che la “resistenza” permette di concretizzare una luce più grande, di natura divina, che porta trasformazione positiva ed evoluzione.
Come la resistenza in un circuito elettrico che permette che la luce di una lampadina duri a lungo, così la “resistenza spirituale” ci permette di creare una luce durevole, di qualità superiore.
Per chi volesse approfondire questo punto di vista, segnalo i seguenti testi:
Il Potere della Kabbalah, Yehuda Berg
Il Potere di Adesso, Eckhart Tolle
Il Destino come Scelta, Thorwald Dethlefsen
La Macchina Biologica Umana, E. J. Gold
Camilla Ripani
www.anima.tv..
Lascia un commento con Facebook