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79. I COLORI DELLA MODA

02/05/23

Apprendo da una rivista che i colori di moda quest’anno «sono gli stessi dell’anno scorso: azzurro, verde, arancione e lilla, con qualche spruzzata di neutri» e mi sorge una riflessione sulla complessità degli effetti di un colore indossato, oltre che sulla motivazione della scelta, che può senz’altro oscillare da un semplice e istintivo gusto personale al desiderio di conformarsi al senso estetico di qualche rinomato stilista.
La complessità degli effetti si potrebbe schematizzare in tre quesiti, di cui sarebbe opportuno essere consapevoli, quando si indossa un colore:

1. Che sensazione comunica agli altri quel colore?

2. Che cosa rivela di me?

3. In che misura può farmi bene indossarlo?

Sappiamo infatti che i colori sono il più antico e significativo mezzo per comunicare, cosa evidente anche nel mondo animale, dove livree, variopinti piumaggi e mutamenti cromatici si accompagnano a determinati momenti della vita e trasmettono precisi messaggi. L’essere umano a volte sembra scegliere “istintivamente” e a volte persino “a caso” un indumento di un determinato colore, ignorando di essere influenzato da uno stato d’animo e, più precisamente, da quel misterioso “inconscio” che racchiude il suo mondo interiore.

Max Lüscher, ideatore del famoso “test dei colori”, non esita a definirli «il linguaggio emozionale dell’inconscio».

Proviamo allora a rispondere, un po’ sinteticamente, ai tre quesiti che dovrebbero aggiungere una nota di consapevolezza ai suggerimenti della moda.

L’azzurro è decisamente un colore spirituale, perché mescola (e alleggerisce) la “serietà” del blu, il colore dell’introspezione e della meditazione, con la purezza del bianco.

Comunica un senso di freschezza e di pulizia (acqua), di tranquillità e serenità (cielo), che fa pensare all’infinito e richiama sentimenti di innocenza e delicatezza, tipici dell’infanzia.

Chi ama l’azzurro è una persona spirituale, gentile e sincera, degna di fiducia, sensibile al valore della famiglia, capace di rapporti cordiali e duraturi, dotata dicomunicativa (il blu si associa al chakra della gola e il bianco ai sommi valori del settimo chakra).

Può far bene a chi ha difficoltà ad esprimersi a parole e desidera legami profondi, a chi avverte inquietudine e bisogno di tranquillità e di riposo e a chi intraprende una ricerca interiore e aspira al trascendente, mentre è meglio che non l’indossi chi è malinconico o ha un carattere passivo oppure trova difficoltà a concentrarsi.

Il verde è il colore dell’equilibrio. Punto di passaggio dai colori caldi a quelli freddi, unisce la dinamicità del giallo alla compostezza del blu. Comunica freschezza (il colore della natura), spirito giovanile (“gli anni verdi”), sicurezza e calma (è il colore terapeutico per antonomasia), simpatia e amore (sacro ad Afrodite e corrispondente al chakra del cuore). Le sfumature chiare e vicino al blu trasmettono tranquillità, mentre quelle scure suggeriscono prestigio e ricchezza.

Rivela una persona socievole, tenace e perseverante che ha fiducia in se stessa, come ricorda il vecchio detto: «Chi di verde si veste, di sua beltà si fida». È adatto a chi sente il bisogno di fermezza e di riequilibrio, a chi ha difficoltà a relazionarsi e ad amare e a chi deve prendere delle decisioni o aspira a un cambiamento (la forza propulsiva del giallo), mentre è meglio che non sia indossato da chi è orgoglioso e ha eccessiva autostima, oppure soffre di invidia e di gelosia (evitare in assoluto l’accostamento col giallo!), come pure da chi è per indole conservatore e abitudinario. Il verde oliva è sconsigliabile in generale, per i suoi effetti dannosi a livello emotivo e fisico.

L’arancione è un colore caldo e dinamico, che scaturisce da una sinergia fisica (rosso) e mentale (giallo). Trasmette gioia e allegria, energia e vitalità, comunicativa e una buona carica sessuale: è «vivo e splendido» (Goethe). La persona che lo indossa è aperta e socievole, solare e creativa, ottimista, fiduciosa in se stessa e spesso altruista. Non a caso è il colore amato dagli estroversi, mentre introversi e pessimisti ne sono disturbati. Proprio a questi ultimi è consigliato, per le sue qualità di accrescere la vitalità, ridestare desiderio, passione (la presenza del rosso) e autostima, superare i disagi comunicativi e la paura dei cambiamenti. Non è adatto invece a chi è iperemotivo, eccessivamente sensuale o esibizionista.

Il lilla è un colore mistico, che fiorisce dall’incontro della dolcezza del rosa con la profondità del viola, prodotti a loro volta dalla fusione della carica passionale del rosso con la purezza del bianco e con la spiritualità del blu. Comunica freschezza e dolcezza, come profumo, leggerezza, spensieratezza e tenerezza, non senza una sottile sensualità.

Denota una persona ricca di fantasia, aperta al sogno e al mistero, ai valori interiori, all’amicizia e ad affetti profondi, con un carattere mite ma determinato, desideroso di distinguersi dalla massa e di essere apprezzato. Le tonalità chiare del viola esprimono sensualità (prevalenza del rosso), mentre quelle scure spiritualità (prevalenza del blu).

È benefico per chi aspira a un cambiamento interiore e ad ampliare la conoscenza, per chi è desideroso di approvazione e di rapporti profondi, mentre non si addice ai temperamenti tristi, malinconici o nostalgici, a chi attraversa un periodo di depressione o tende ad evadere dalla realtà sulle ali di sogni e fantasie.

Quanto alla «spruzzata di neutri», si sa che i cosiddetti “colori acromatici”, cioè il bianco, il nero e il grigio, indossati da soli rivelano (e acuiscono) sempre qualche “problema”, ma sono ottimi accompagnati agli altri colori, perché li valorizzano. Il bianco dona luminosità, il nero dà risalto e il grigio, come è noto, «va su tutto».

Sono colori considerati, a ragione o a torto, “non colori” (senza tinta); comunque, sono molto “generosi”, perché permettono agli altri di primeggiare. Del resto, se si imponessero come esclusivi, produrrebbero un notevole effetto negativo, perché il loro messaggio è quello di evidenziare una barriera tra sé e gli altri.

Il bianco eccessivo indica distacco, indifferenza, desiderio smodato di libertà, fuga o perfezionismo. Il nero e il grigio, indossati, hanno effetto devitalizzante a livello sia psicologico sia fisico. L’indumento nero soffoca i desideri e le fondamentali necessità terrene, impone un distacco dalle interferenze esterne, mentre il grigio esprime e genera tristezza, monotonia, sedentarietà e qualunquismo, il desiderio di passare inosservati.

“Neutri” a parte, indossare sempre e solo lo stesso colore è segno di squilibrio, perché denota il desiderio di compensare la mancanza di quei valori ad esso associati o di rafforzarne in modo eccessivo alcuni a scapito degli altri. In tutti casi è meglio evitare la monocromia, nel vestiario, negli ambienti e anche a tavola!

La moda suggerisce (o impone) i suoi gusti e i suoi colori, però non va dimenticato che i colori esprimono comunque i nostri bisogni, desideri, rifiuti e paure, e generano costantemente messaggi, in genere involontari, a volte chiari e consapevoli, spesso non compresi. Inoltre l’indumento svolge una duplice azione su chi lo indossa, con la percezione visiva del colore e con la sua penetrazione a livello corporeo tramite la luce. Da qui la necessità di conoscerne le valenze psicologiche, simboliche ed energetiche.

Cesare Peri

 

         

 


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