Di fronte a ostacoli e imprevisti, è facile scoraggiarsi e cadere in stress. Spesso viviamo ogni difficoltà come la “prova” che l’universo non ci ama, o che tanto le cose finiscono sempre male e noi non abbiamo nessun vero controllo su di esse.
La verità è che gli ostacoli e le crisi esistono sempre. A ben guardare, anzi, spesso ci informano che siamo pronti per qualcosa di più “grande”, che siamo pronti per fare un passo avanti. Certo, più ci opponiamo alle leggi dell’evoluzione e meno ascoltiamo, più le crisi rischiano di essere profonde. Ma in ogni caso la sfida che ci viene data è quella di attraversare una soglia, una porta che divide tutto quel che è stato (che magari ci dà “sicurezza” ma che al momento non è più funzionale) da un nuovo modo di essere, da nuove scelte.
Quello che va cambiato non sono gli ostacoli, quanto piuttosto la nostra capacità di fluire attraverso il bello e il brutto, il dare e il ricevere, il visibile e l’invisibile… Perché è questa capacità, questa “arte di equilibrio”, che poi agirà in modo efficace su tutto il resto.
Se opponiamo resistenza a qualunque cosa, se creiamo un attrito, in qualche modo fermiamo il flusso della vita e rafforziamo il legame con quello che ci disturba (e ci “lega”), quando magari sarebbe opportuno andare oltre e investire le energie nella creazione di qualcosa di più bello e armonico.
Arriva allora un momento in cui smettiamo di affogare nei sentimenti di frustrazione ma li accogliamo, come si accoglie la notte in attesa del giorno, per partire da lì verso nuovi lidi…
Stiamo attraversando un periodo denso di cambiamenti, spesso profondi, su molti fronti. C’è una crisi generale sempre più difficile da negare… Non siamo da soli nelle nostre difficoltà, e tutto accade a livello collettivo. Qual è allora il messaggio? Qual è la porta che dobbiamo attraversare come umanità in questo caso?
È una crisi del petrolio? È una crisi dell’economia? È una crisi delle istituzioni?
… In realtà, alla base di tutto, c’è un’unica grande crisi: la crisi dei rapporti. Non solo in senso di “rapporto di coppia” ma in ogni sua accezione: il relazionarsi con l’altro, il condividere una sorte “comune” con l’altro.
La porta che noi tutti abbiamo bisogno di aprire, e che possiamo fare solo insieme, è costituita dal riportare tutte le attività al servizio dei rapporti umani. Occorre che cominciamo a dare reale importanza a questo punto, non solo con le parole ma anche con i fatti. Questa crisi ci dice che siamo pronti, oggi più che mai, a fare questo passo.
Se ci metteremo al servizio dei rapporti umani, i rapporti umani si metteranno al servizio del nostro benessere, in ogni campo e disciplina umana. Solo dando, potremo ricevere veramente.
Nelle scienze esoteriche si racconta che uno dei nomi dell’Anima è “Rapporto”… Questo significa che quando si ristabilisce l’etica dei rapporti, dalla famiglia al lavoro, dalla politica all’economia, in qualche modo si ristabilisce il Regno dell’Anima sulla Terra… come è giusto che sia, se l’uomo vuole davvero essere quel ponte tra Cielo e Terra di cui mistici e Santi parlano da sempre.
Camilla Ripani
www.anima.tv
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