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132. FONDAZIONE KESHE: TROPPO BELLO PER ESSERE VERO?

132. FONDAZIONE KESHE: TROPPO BELLO PER ESSERE VERO?

Da un po’ di tempo gira su Internet una notizia che sta riscuotendo un interesse crescente nell’opinione pubblica e che potrebbe riguardare tutti noi molto da vicino.

Sembrerebbe che l’ingegnere nucleare iraniano Mehran Keshe, ideatore della Keshe Foundation, abbia messo a punto una tecnologia in grado di risollevare l’umanità dalla sua attuale crisi energetica.
E che abbia deciso di darne informazione sia ai Governi sia alla popolazione.

Come dichiarato, la ricerca della Fondazione Keshe si è incentrata sulle “dinamiche di plasma caricato elettricamente come fonte di campi di energia e gravitazionali”. In termini pratici, si tratterebbe di una tecnologia in grado di fornire strumenti potenti per risolvere problematiche di ogni tipo: dall’ambito energetico a quello medicoalimentare e ambientale.

Per capire meglio la portata di questo argomento si può guardare il video qui sotto, dove con una breve introduzione, la stessa Fondazione Keshe presenta se stessa e la sua tecnologia:

In un altro video, riportato qui sotto, ascoltiamo l’ingegnere Mehran Keshe in persona mentre spiega in dettaglio questa rivoluzionaria tecnologia e cosa essa comporterebbe per tutti noi in termini di qualità di vita e di avanzamento tecnologico, oltre che di equità nell’uso delle risorse planetarie:

Essendo un’organizzazione no-profit e totalmente indipendente, la Fondazione Keshe afferma di non trovare facile appoggio presso i Governi. Va detto, inoltre, che nessuno fra i media ufficiali sta dando risonanza a questa notizia.
Come mai?
È tutto troppo bello per essere vero?
Oppure una tale possibilità, che richiedebbe minimi investimenti economici e che viene offerta direttamente alla popolazione per aiutarla a non dipendere più dall’approvvigionamento energetico, è troppo “scomoda”?

“Ora è tardi per tentare di fermare il cambiamento” afferma Mehran Keshe. “Potete mettere qualsiasi ostacolo o qualsiasi obiezione a ciò, ma il gatto è fuori dal sacco e non c’è alcun modo di fermarlo”.

Avrà ragione?


Camilla Ripani
www.anima.tv
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