Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

77. I COLORI DEL GIORNO

06/02/23

Da sempre il succedersi delle stagioni è stato associato alle fasi dell’esistenza umana. L’albero che mette gemme e fiorisce, quindi fruttifica e poi a poco a poco si spoglia è il più radicato degli archetipi nel nostro mondo interiore. La stessa ciclicità dei fenomeni ci suggerisce l’immagine della ruota e magari anche una serie di “giri di giostra”(come il libro di Tiziano Terzani).

In questa lettura esistenziale e intuitiva della “realtà” che ci circonda, i colori presentano profonde valenze simboliche, tanto da scandire non solo le stagioni della vita o il mutare degli stati d’animo, ma anche le fasi del giorno, paragonabili all’inizio e alla fine della “avventura umana”, che affiorano nei comuni modi dire: “l’alba del secolo”, “gli albori della civiltà”, “il tramonto degli ideali”… Ma quali sono i colori del giorno e quali significati possono suggerirci?

Tanto per restare in tema di circolarità, è straordinaria (e densa di implicazioni simboliche) la somiglianza, che possiamo rilevare in una bella giornata di sole, tra l’alba e il tramonto. A chi non è capitato, magari osservando la foto di una veduta marina con un cielo splendente di sfumature azzurro-rosso-arancio-oro, di chiedersi se fosse un tramonto oppure un’alba? Singolare corrispondenza della magia dei colori, dell’inizio e della fine del giorno, ma anche della vita!

Il primo albore stende su un tenue azzurro riflessi arancioni, che poi intessono il “croceo velo” della mitica Aurora dalle “rosee dita”. È il colore che nasce dalla mescolanza del rosso, simbolo della materia, e del giallo, simbolo della mente, ed esprime la potenza vitale e creatrice, che scaturisce da questa feconda sinergia. Racchiude il calore emozionale, la gioia di esistere, di “venire alla luce”, di crescere e di conseguenza è associato all’immagine del sole nascente. Dissolve vecchie idee e preconcetti (paragonabili al buio e alla pesantezza della notte), liberando nuove energie. “Libero” era il soprannome di Bacco/Dioniso, il dio del rinnovamento primaverile e della vino, grazie al quale “liberava” gli uomini dalle preoccupazioni, e veniva rappresentato con una veste arancione. A una luminosa liberazione, ma decisamente più illuminata, allude anche la tonaca zafferano dei monaci buddisti, come pure nelle icone bizantine la tunica di Cristo asceso al cielo,.

Il giorno si annuncia dunque con sfumature ricche di significati, in cui l’elemento istintivo e materiale, rappresentato dal rosso, si contempera e fonde con l’elemento mentale, il giallo, simbolo del fuoco e quindi della trasformazione e dell’illuminazione: nelle icone bizantine rappresentava la luce, prima di essere soppiantato dall’oro, inteso come pura presenza del Divino.

L’arancione è allegria, Eros, vitalità ed è l’unico colore a non avere connotazioni negative (secondo il principio della bivalenza dei simboli, ogni colore ha un simbolismo primario e uno secondario). La sua intrinseca solarità ha effetti energizzanti e ben si colloca all’inizio del giorno (in cromoterapia se ne suggerisce l’uso a chi fatica a “carburare” al mattino) e ci invita a una perfetta armonia tra le due componenti primarie dell’essere umano: il corpo e la mente.

La terza componente, quella dello spirito, è rappresentata dall’azzurro, il colore della dimensione interiore, della pace e dell’infinito, della profondità del cielo e dell’abisso marino. Mentre l’arancione “materializza”, l’azzurro alleggerisce e smaterializza. L’intensa carica introspettiva del blu, che, se non raggiunta per gradi, potrebbe anche portare a inclinazioni malinconiche, è per il momento addolcita dal bianco, che con la sua purezza trasforma anche l’energia istintiva del rosso in delicate sfumature rosa. Così i due colori complementari, blu e arancione, si incontrano e, dato l’effetto proprio della complementarità, si evidenziano e valorizzano reciprocamente, suggerendo un esempio di armonia, che nasce da elementi opposti, ma anche da singolari somiglianze e corrispondenze.

Se, infatti, l’arancione è un colore caldo e centrifugo, che spinge all’attività, mentre il blu è freddo, centripeto e induce alla calma e al riposo, d’altro canto entrambi esprimono la gioia di vivere, a livello materiale e spirituale, e hanno una forte valenza femminile. Analogamente la corrispondenza fra il secondo e il quinto chakra (Svadhisthana, sotto l’ombelico, e Vishuddha, all’altezza della gola) mostra in entrambi il potere della creatività e dell’espressione, l’apertura verso l’altro e la volontà di comunicare, rispettivamente dell’arancione e del blu, l’uno sul piano affettivo, l’altro su quello spirituale.

Nel messaggio cromatico dell’alba, dunque, possiamo riconoscere i valori che si collocano all’inizio non solo della parabola del giorno, ma anche della nostra vita, con quella potenzialità che sta a ciascuno di noi trasformare in azione ed esperienza.

Nel pomeriggio prevarrà l’arancione, al crepuscolo il rosso e persino il viola, il colore della trascendenza, quindi al blu sempre più intenso della sera seguirà l’indaco della mezzanotte, il colore magico della trasmutazione. I colori sempre più intensi ed introspettivi suggeriscono una pausa meditativa alla fine del giorno come alla fine della vita. Poi un tenue azzurro, anche con qualche sfumatura di verde, il colore della vita e della speranza, sorgerà come il rinnovarsi di un prodigio, mentre ad occidente ancora si addensa il nero della notte, ed ecco il progressivo fiorire di una nuova alba.

Ciò che più colpisce, dicevamo, è la straordinaria somiglianza dell’alba e del tramonto, quasi ad identificare l’inizio e la fine, l’alfa e l’omega del “giorno dell’uomo”, come ricorda la Bibbia. Nella fase ascendente della parabola si accentuano i colori dinamici, attivi e in quella discendente si attenuano progressivamente, mentre aumenta l’intensità di quelli più pacati e introspettivi. Cambiano tonalità, saturazione e luminosità, ma i colori sono sempre gli stessi, ciascuno col proprio significato, che può essere letto come un suggerimento o un messaggio.

Cesare Peri

         

 

 

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