Come abbiamo visto nelle milonghe possiamo ascoltare e ballare tanghi, tanghi vals e, per l’appunto, milonghe. Vediamo un po’ meglio il tango vals, anche conosciuto come “vals crolloâ€�, o più affettuosamente “valsecitoâ€�. Musicalmente ha un tempo di ¾, come tutti i valzer, e si balla con gli stessi passi del tango. Ma è proprio questo diverso ritmo che ne cambia molto la percezione rispetto al tango tradizionale di 4/4 e 2/4. Come sappiamo il ritmo del valzer dà un “saporeâ€� alla musica, la rende più vivace, scorrevole, ha un “umoreâ€� differente. Ecco che allora il tango vals rispetto al tango diventa più allegro, scherzoso, vivace. Secondo l’icona classica il tango è un po’ triste, se sentite le parole delle canzoni sono sempre molto drammatiche: amori impossibili, fine di storie, donne che fuggono, e altro ancora. Il famoso “pensiero triste che si ballaâ€� molto citato un po’ dappertutto credo che sia una delle interpretazioni più errare del tango. È una “credenzaâ€� essenzialmente basata sui testi ma non ha nulla a che vedere con il ballo in se stesso. Ho sempre sostenuto che, anche se non possiamo dire che sia divertimento puro, ballare il tango è un’esperienza molto piacevole, che di sicuro non rende tristi. In ogni caso il tango rispetto al tango vals ha una modalità di ballo più “a terraâ€�, nel senso che sembra che ci sia un maggiore contatto, una maggiore relazione dei ballerini con la terra, mentre il tango vals è più “ariosoâ€�, più “aereoâ€�; la sua vivacità dà un’espressione più leggera al ballo, i passi diventano più veloci. I tanghi vals non sono tantissimi, ma se navigate su internet vi suggerisco di provare ad ascoltarne qualcuno per sentire che effetto vi fa. Uno dei più famosi è “Desde el almaâ€� (dall’anima), scritto da Rosita Romeo a soli quattordici anni. E questa volta ascoltate ascoltate ascoltate…
continua
..