… Ma in realtà e in concretezza, cosa vuol dire stare in meditazione?
Vuol dire riuscire a stare concentrati e sereni mentre si sta fermi e zitti con le mani in mano
🙂
Ma non è facile riuscire a provare quel gusto e quella profonda pace che prova un monaco allenato e istruito da quando era bimbo, e quindi bisogna capire esattamente e concretamente, in parole semplici, cosa deve fare un occidentale con la sua mente mentre il corpo è fermo in posizione di loto.
Prima di tutto non bisogna pensare a quello che si è fatto e che si dovrà fare nelle nostre giornate prima e dopo la meditazione, ma pensare solo al “qui et ora”.
Nel qui et ora accade una cosa importante da fare: osservare con la coscienza presente, e con amore e gratitudine, le miliardi di attività biologiche dei nostri organi interni, del fluire del sangue nelle vene, del respiro nei polmoni e dell’energia/prana che scorre nei nostri chakra.
Siamo nella “generazione del 3D”, e sarà più facile spiegare come entrare nel vivo di una meditazione profonda su tutti i livelli. Mi avvalgo infatti di un simpatico parallelismo per spiegare yoga evolution3D, da me insegnato: nel cinema accade che il 3D aumenti le emozioni che si provano guardando un film, e anche nello yoga può accadere una simile evoluzione e potenziamento delle emozioni, e in questo caso gli “occhialetti” 🙂 sarebbero rappresentati dal mio modo d’insegnare, vedere e vivere lo yoga.
Lo yoga che viene insegnato nelle scuole di oggi ci fa provare nel corpo una leggerezza, una pace interiore e un benessere già di grande effetto positivo e tangibile, e con yoga evolution3D avrete uno strumento in più per sperimentarlo in modo ampio e approfondito, in tutto il suo splendore!
Quello che propongo è un allenamento e un insegnamento che tiene conto, in modo determinante
e attento, del movimento tangibile e oggettivo della dimensione eterica tanto quanto di quella corporea.
E’ una profonda e attenta presa di coscienza del prana e dell’elettricità che scorre rendendo vivo il corpo, e che ci svilupperà quella volontà e predisposizione a credere in ciò che non vediamo e non tocchiamo.
I flussi di energie e i canali nel corpo in cui essi scorrono (le nadi, e i meridiani) e i loro punti di raccordo in cui s’incontrano (punti marma) e sui cui lavora l’agopuntura, e ogni singola Asanas, sono strumenti sempre esistiti dentro di noi, ma che durante gli insegnamenti e le pratica dello yoga non si sapevano sottolineare abbastanza in modo incisivo come parti integranti del corpo reale e concreto tanto quanto una gamba o un braccio o un tricipite, e di come utilizzarli durante un movimento fisico.
Iniziare a praticare yoga in 3D è una sfida nuova nell’aspetto ginnico, perché questa nuova presa di coscienza all’inizio potrebbe creare una serie di rallentamenti oggettivi durante l’esecuzione tecnica dell’esercizio corporeo, e ci si potrebbe distrarre nel movimento fisico, ma di contro si inizierà a scoprire una nuova opportunità per vivere e percepire al meglio la dimensione spirituale ed emozionale, e il potenziamento mentale del movimento stesso, e da lì a poco diventi il movimento dell’Asanas che il tuo corpo, le tue ossa, i tuoi muscoli, i tuoi organi interni stanno raccontando.
Gli insegnanti di yoga occidentali utilizzano i due strumenti più potenti di cui dispone l’essere umano per fare lo yoga, il respiro e il corpo, creando cosi un esperienza bi-dimensionale. Ora io propongo con YogaEvolution Connection3D il passaggio a una oggettiva terza dimensione, utilizzando con attenzione il terzo strumento oltre il respiro e il corpo: quello eterico, aurico, scientifico, quantico e medico delle esecuzioni delle Asanas. Questo approccio rende concreta la percezione e il movimento non solo del corpo ma anche dei chakra.
Per far si che l’emozione yoga3D funzioni, ci vuole una visione sia con la dimensione fisica sia con quella eterica e spirituale.
Infatti se la vivi solo con l’uno o solo con l’altro, la prospettiva dell’azione cambia, e cambia anche la prospettiva con cui percepisci la vita e l’emozioni dentro e fuori di te.
Se fai un movimento con attenzione solo al muscolo e al corpo che si muove, hai una prospettiva diversa dal farlo prestando solo attenzione alla spiritualità dentro di te: il risultato completo è il balance tra le due.
E come spiritualità io intendo il campo energetico dell’aura e dei chakra, che non è altro la prosecuzione degli organi fisici, e viceversa.
In genere noi viviamo le azioni e la vita come la somma elementare base delle due dimensioni, che arriva e che parte dal nostro cervello.
Se la visione parte solo dalla mente calcolatrice pragmatica e razionale, le due dimensioni fisica e psichica sono quasi piatte e il risultato sarà bidimensionale, e che interessa solo l’atto meccanico del mangiare, dormire, lavorare, muoversi e fermarsi.
Ma se la visione principale parte dalla mente eterica/spirituale, è coscientemente scientifica di un dentro e di un fuori uniti e non separati, e di un macro e di un microcosmo presenti nello stesso istante nel nostro corpo.
All’inizio dell’allenamento ciò avverrà alternativamente e lentamente, ma poi sarà sempre con più ritmo e praticità, fino ad arrivare a percepirle e viverle insieme contemporaneamente e quindi arrivando poi a fondersi ed entrare in connection in questo grande spazio dell’essere umano evoluto, il 3D.
La passione che mi ha portato a sperimentare tutto ciò è per far si che l’esecuzione delle Asanas di hathayoga non siano solo risolutezza tecnica senza sostanza spirituale scientifica.
Per predisporre l’allievo a prendere tale cosciente attivazione del campo aurico e di YogaEvolutionConnection3D, mentre insegno mi avvalgo del potere della comicità e del sorriso, soprattutto durante il primo step delle mie lezioni (che si dividono in quattro step e che vi spiegherò nei prossimi post).
Yoga Evolution Connection 3D sbarca a YogaFestival a Roma, dal 14 al 16 giugno 2013!
Vi aspetto 😉
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