In questi giorni ricevo nel mio studio di Verona la dottoressa Ida. E’ una bravissima odontoiatra molto conosciuta nella provincia di Mantova. Da tempo è in trattamento psicoterapeutico per trasmutare le emozioni di sofferenza, in particolare depressione e stati di panico, in opportunità per la sua evoluzione.
Il percorso analitico è stato compiuto. E’ molto consapevole della sua storia psicodinamica. Ben conosce le caratteristiche della comunicazione che attua nella vita adulta in base agli imprinting infantili.
Sa bene che è giunto il momento di cambiare la sua vita ed in particolare mettere ordine e chiarezza nella relazione con l’attuale compagno. Il loro matrimonio da diversi anni si è esaurito, “consumato”. Rimanere con il marito Francesco, con l’attuale modalità di comunicazione, è rimanere nella patologia adolescenziale. Ida si sente continuamente come un’adolescente incapace di operare scelte mature ed autonome. Nonostante sia molto apprezzata dai suoi pazienti spesso assume, soprattutto con i colleghi e nel contesto medico clinico universitario, dove opera come ricercatrice, degli improvvisi comportamenti tipici di chi regredisce alla fragilità ed incompletezza proprie di una fase evolutiva adolescenziale.
Queste le sue parole: “mi sento in contatto con il mio Sé superiore. Continuamente ricevo aiuti dalle forze celesti. Sono in contatto con Sai Baba e spesso medito e prego. Tutte queste pratiche spirituali non m’aiutano a risolvere i miei problemi psicologici. Ho sempre una paura terribile della solitudine e della povertà. So bene che queste sono le forme pensiero di mia madre e che le ho ereditate da lei. Nonostante questa consapevolezza non ce la faccio ad andare a vivere da sola ed a separarmi da Francesco”.
Sia lei che il marito sono splendide persone profondamente spirituali e molto buone e generose. Entrambi però rimangono prigionieri delle trappole della loro mente e non trovano “il passaggio” per andare avanti nella loro evoluzione. Si vogliono bene ma l’attrazione sessuale è un altra cosa. All’inizio si sono aiutati reciprocamente, si sono spalleggiati nelle difficoltà della vita, ma ora si trasmettono le parti peggiori. Sono le zone d’ombra del loro inconscio inferiore che dominano la comunicazione di coppia.
Così le rispondo: “cara Ida abbiamo analizzato il tuo passato, i tuoi imprinting, le forme pensiero di paura che tua madre ti ha trasmesso, i tuoi transfert collaterali.. il passaggio ora è di accettare le ferite del tuo passato, di non negarle, di non rifiutarle. Di sapere che i tuoi sintomi sono la manifestazione attuale di ferite antiche che si riaprono per il tuoi infantili bisogni che riproponi e che senti inappagati nella relazione con Francesco.
Non basta conoscere, essere consapevoli. Non basta risvegliare il tuo Sé superiore, coltivarlo e svilupparlo. Devi trovare un equilibrio tra l’Io e il Sé. Vedi queste due pietre: una è piccola, triangolare, molto frastagliata, una è molto più grande. Ha la forma di una grande vela, ed è affilata ed appiattita. Le ho trovate, qualche giorno fa sul monte Verità ad Ascona, durante una ricerca che ho condotto, con un gruppo di persone, presso Eranos, sul tema: “l’archetipo del Sè”.
Forze spirituali presenti nel bosco, invitate ad aiutarci, le hanno fatte trovare ai miei piedi durante un rito sciamanico. Le stesse forze mi hanno portato a metterle una sull’altra, e tra decine e decine di combinazioni impossibili, ad un certo punto si sono incastrate, in perfetto equilibrio, senza cadere. Ecco vedi proprio così. Il Sé , simboleggiato dalla punta della pietra più grande diventa un’antenna che capta nel mondo invisibile i flussi spirituali più elevati. Li canalizza e portandoli nell’Ego lo spiritualizza.
In pratica il nostro Sé superiore ci porta ad agire. Tutto avviene “come deve essere” secondo il modo migliore per la nostra evoluzione. Accade ciò che deve accadere. Troviamo serenamente la forza per ogni decisione. Nel nostro gruppo, dopo questa ed altre profonde intuizioni sull’evoluzione dell’Anima, si sono presentate continue e straordinarie sincronicità. La più clamorosa è stata trovare ai margini del bosco il professor Wolfgang Oppenheimer, che ha conosciuto di persona Jung. Il professore ha cortesemente intrattenuto tutto il gruppo parlandoci dell’inconscio spirituale, della visione scientifica di Jung e di straordinarie sincronicità che hanno caratterizzato la sua vita.
Cara Ida il passaggio che ora ti attende è di accettare i tuoi sintomi, non combatterli, e trovare un equilibrio tra le ombre dell’ego e lo splendore del Sé. Portando le emozioni negative nel centro più profondo del tuo essere, in questo equilibrio tra l’Io e il Sé, scoprirai le risorse spirituali del tuo inconscio superiore e le sincronicità create dai flussi spirituali per indurti al cambiamento.
Continuamente riceverai indicazioni per cambiare la tua vita. Se lo vuoi, sei pronta a cambiare la tua vita”.
Gentili lettori con questa puntata si chiude la parte scritta del videoblog. Vi do appuntamento alle prossime due-tre puntate di chiusura nelle quali presenterò dei video riassuntivi. Grazie per avermi seguito fino ad ora.
Il vostro
Giuliano Guerra..