Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

10. NON GIUSTIFICARE E NON INCORAGGIARE LE EMOZIONI NEGATIVE

Accogliere la presenza in noi delle emozioni negative, come risposta automatica ai programmi presenti nella nostra mente e nel nostro sistema biologico psicosomatico, è una tappa necessaria per il processo di trasmutazione delle stesse emozioni. Combatterle, giudicarle, demonizzarle o sentirci in uno stato vittimistico con profondi sensi di colpa o di inadeguatezza ci porterebbe nella periferia del nostro essere, nelle nostre zone d’ombra dove regnano le pulsioni, gli istinti, i conflitti, le nostre parti più ataviche legate ai processi storici dell’evoluzione umana.

Ora che le abbiamo riconosciute e percepite presenti in noi, il passo successivo è di portarci nel centro del nostro essere, nella nostra natura divina, nel nostro inconscio superiore, nella dimensione più elevata del Sé transpersonale.

L’atteggiamento deve essere fermo, deciso, volitivo. In questo modo dobbiamo parlare a noi stessi: “..io non voglio incoraggiare questi processi emotivi. Capisco che possono essere una risposta automatica alle situazioni esterne, ai rapporti che sto vivendo… sono automatismi… ma io non li voglio incoraggiare. Con fermezza li respingo, non li giustifico ulteriormente… non giudico me stesso o gli altri per ciò che sta avvenendo e non voglio rimanere in questo stato. Ricerco immediatamente il mio centro,la mia dimensione più elevata,la mia parte spirituale”.

Essere vigili, presenti a noi stessi, ascoltarci in modo consapevole, prendendo coscienza del sottofondo emotivo, dei nostri pensieri, dell’atteggiamento corporeo e del linguaggio psicosomatico ci permette di cogliere anche le emozioni negative più mascherate, dissimulate dalle nostre difese, represse dalle convenzioni sociali. L’aver sviluppato attraverso le pratiche spirituali della meditazione, della preghiera, della contemplazione della natura, della ricerca del silenzio interiore, delle letture meditative dei testi sacri, della ricerca del maestro interiore, ecc… la nostra dimensione divina, ci ha reso consapevoli che è possibile vivere in uno stato di benessere gioioso, di amore per la vita, per il creato.

Ci ha reso capaci di costruire relazioni pacifiche ed altruistiche. I percorsi psicologici di crescita personale e di guarigione delle ferite del nostro bambino interiore hanno reso autentica la nostra esistenza, liberando la nostra creatività e capacità di amare e di accogliere pienamente l’amore.

E’ da questi aspetti psicologico-spirituali che dobbiamo partire per accogliere le emozioni negative come processi automatici della nostra dimensione biologica e al tempo stesso non incoraggiarle. Siamo determinati a vivere in modo armonico, gioioso, amorevole.

La dimensione psicologico-spirituale dell’inconscio superiore si nutre di emozioni positive, quali la bellezza, l’amore, la gratitudine, la gioia, l’altruismo, la creatività… pertanto non accoglie le emozioni che non siano in sintonia con queste valenze. In sintesi il nostro atteggiamento è:” non incoraggio le emozioni negative. Se presenti in me, cerco rifugio immediatamente nel mio inconscio superiore.”

Continua..

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