A questo punto il processo di trasformazione delle energie negative in qualità superiori diviene possibile.
Viene esemplificato dai seguenti passaggi:
A) Acquisire la consapevolezza della presenza in noi delle vibrazioni energetiche negative. E’ facile riconoscerle quando si presentano in modo vistoso. Quando mostriamo intense ed immediate reazioni in rapporto consequenziale all’evento scatenante. Difficile è saperle riconoscere quando albergano in noi, da tanto tempo, in modo sopito, subdolo e profondo.
B) Essere determinati nel voler creare un nuovo ambiente mentale che non accolga e non giustifichi l’esistenza di emozioni negative. Essere decisi nella volontà di voler vivere nella gioia, nell’amore, nella gratitudine così da non dare spazio alle emozioni negative, sapendole vedere per quello che sono: eventi energetici prodotti dal nostro sistema corpo-mente (chiamato anche la macchina biologica-programmata per la sopravvivenza) oppure accolti e vissuti come propri dallo stesso. Queste emozioni negative non trovano però accoglienza nella dimensione dell’anima che si nutre di emozioni superiori: bellezza, gioia, altruismo, amore incondizionato..
C) Disidentificarci dall’emozioni negative . Noi siamo anche quelle forze psichiche ma non siamo quelle emozioni. Sono solo una minima parte di noi, un sottosistema dell’Io, un tratto di una subpersonalità. Non sono assolutamente la totalità del nostro essere. Trovando il nostro centro e assumendo l’atteggiamento di un testimone che non si fa coinvolgere dalle emozioni in atto, possiamo immediatamente uscire dal vortice di sofferenza-pensieri e sentimenti negativi. Ci può aiutare la frase “Sono anche quella emozione negativa, ma il mio nucleo vero è un anima in evoluzione”… “Faccio tesoro di questa sofferenza per migliorarmi”.
D) Costruire un intreccio di pensieri positivi che si oppongano, che facciano attrito alle immagini mentali ed ai pensieri negativi strettamente collegati o consequenziali all’emozione negativa. Il dialogo interno, strutturatosi in modo grossolano e sfiancante tra emozione negativa e pensieri a bassa vibrazione, deve essere subito bloccato con determinazione, con un fermo atto di volontà. “Decido di cambiare programma, non do spazio ad una interpretazione negativa della realtà”. Questo sforzo costante, concentrato, volitivo è fondamentale per uscire dal programma negativo che si è attivato nella mente. In questo modo si evolve e fornisce materiale evoluto ai nostri corpi sottili.
E) Il passaggio seguente consiste nell’accettare, amandolo, come parte di noi, tutto il processo collegato all’emozione negativa. Sono aspetti della nostra personalità che non possiamo annullare o cancellare, ma bensì dobbiamo saperli integrare con le nostre parti più numinose e spirituali, e con il nostro sano psichismo. Accogliendo questi nostri aspetti con compassione, senza colpevolizzarci e dando ad essi amore, ci risulta poi facile operare la trasmutazione. L’emozione negativa venendo accolta, senza reprimerla o negarla, espleta in questo modo, la sua funzione di stimolo per il cambiamento, per la trasformazione, per l’evoluzione umana.
F) La trasmutazione è ora possibile, l’emozione di sofferenza si trasforma ora in opportunità per vedere meglio la nostra vera natura. Per mettere in risalto la gioia, la bellezza, l’amore e la compassione… Il fluire della vita viene così colto nella sua vera essenza, senza essere interpretato illusoriamente dall’emozione negativa, con il conseguente brusio dei pensieri negativi. Inoltre lo sforzo fatto per dominare e trasformare tali emozioni contribuisce al nutrimento energetico del corpo sottile dell’anima, e ovviamente allo sviluppo delle emozioni superiori. E’ il mondo del cuore, della dimensione dell’anima che aperto, grazie anche a tale trasmutazione, ci indica gioiosamente il modo migliore di vivere la nostra esistenza.
Continua..
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