Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

19. LIBERARSI DAL VECCHIO

Il cammino verso la gioia e la pienezza interiore è un’esperienza che si rinnova quotidianamente, che necessita di impegno costante nel procedere verso quella lunga via che scandisce la guarigione dell’anima. Questo cammino seppur faticoso, poiché in salita, ci riserva bellezze sconfinate una volta arrivati in cima a quel monte che ci appare impervio e difficile da scalare. Eppure abbiamo l’attrezzatura necessaria per avventurarci, per resistere alle intemperie della vita […].

Con lo zaino pronto, le scarpe adatte, la torcia interiore, il cammino può iniziare: senza alcuna paura, poiché questa è inutile. La paura allontana dal cuore ed è veleno della gioia e dell’amore. È l’amore che infonde il coraggio per affrontare la propria avventura. Da viandanti sperduti, ci trasformiamo in impavidi viaggiatori che con estrema precisione puntano l’ago della bussola del cuore verso nord e proseguono, non lasciandosi scoraggiare dal buio della notte e dal peso dello zaino, che a lungo andare grava sulle spalle a causa delle sue zavorre.

Queste zavorre altro non sono che i vecchi legami, tracce di esperienza che solcano e chiudono il cuore, e nel viaggio di riscoperta creano il dubbio circa la direzione da seguire. Abbandonare lungo il percorso ciò che provoca e arreca intralcio alla nostra andatura, concretamente, vuol dire liberarsi dal passato che ha determinato in modo invasivo il nostro modo di essere e la nostra infelicità. Significa guardare in se stessi, nel proprio cuore, dove sono racchiuse le memorie emotive della nostra esistenza, spogliandoci di ciò che siamo stati e recidendo quei cordoni energetici con gli altri e le situazioni che ancora agiscono sotto soglia e ci avvelenano. Comprendere a cosa sia dovuto il peso dello zaino significa non aver paura di incamminarsi verso il futuro, pur intraprendendo il tragitto in totale solitudine.

Eppure soli non siamo in quanto accanto a noi abbiamo compagni preziosi di viaggio. Abbiamo il coraggio, la forza, la fiducia e la perseveranza nel tenersi centrati nella serenità d’animo, che ci consentirà di spogliarci gradualmente da tutto ciò che non si addice più al nostro nuovo ruolo di viaggiatori. Solo lungo il cammino scopriremo che questi sono alleati e amici importanti, soprattutto in quei momenti di sconforto che è perfettamente naturale che ci si trovi, ogni tanto, a sperimentare. Ci sentiremo forti, seppur apparentemente deboli, ci sentiremo liberi, seppur con lo zaino pesante. Avremo scelto la strada da seguire, con il meglio di noi che ci accompagna, decidendo di prenderci cura di quel meglio, di nutrirlo, di farlo crescere, di farlo uscire fuori, per rendere la nostra vita migliore, nonostante tutto. E la vita risponderà a questa nostra intenzione, ci asseconderà, ci accompagnerà e migliorerà, giorno dopo giorno con noi. Miglioramento permesso nel momento in cui saldi e centrati, puntando all’orizzonte luminoso, decideremo con profonda umiltà di guardarci indietro, di fermarci per un momento senza arrestare, il tempo necessario per scrutare la strada battuta. Questa è una tappa importante che permette di passare in rassegna dentro di noi, tutte le situazioni che nel corso della vita sono state da intralcio, di vedere sofferenze, dolori e traumi e di ascoltare lo scorrere del sangue di ferite ancora non rimarginate, per scoprire la nostra vera natura senza pregiudizi.

Raccontandoci la nostra storia doniamo la possibilità al nostro cuore di comprendere ciò che è giusto lasciare e ciò che invece dobbiamo tenerci stretto per proseguire. […]

Le tracce del passato, delle delusioni, degli accadimenti trascorsi sono segni invisibili di cui noi senza accorgercene ricalchiamo le orme, giorno per giorno, lasciando che il nostro essere si orienti a partire da queste per ritrovarsi più stabile nel futuro. Eppure questa stabilità è vana quando, nel ritrovarsi presso situazioni nuove, continuiamo a rapportarci a queste nel medesimo modo del passato non accordandoci il permesso di affrontarle e viverle diversamente.

Non è facile abbandonare le proprie ferite e chiudere un passato di sofferenza. Ma solo nel qui e ora ci è concessa questa possibilità. Non farlo alza il prezzo da pagare. E in questo mondo tutto ha un prezzo: ci sfuggono occasioni, arrivano i rimpianti e le delusioni, la sofferenza cresce divenendo generatrice di altra sofferenza per l’occasione mancata. Eppure, è solo “l’adesso” che diventa garante del futuro, perché è nella presenza stabile dell’essere nel qui e ora delle cose, che le vecchie energie si dissolvono lasciando il posto a nuovi flussi di creazione che tendono all’amore, ad aprirsi alla vita e alla voce sommersa dell’anima, che non conosce le inferriate del possesso, della gelosia, del bisogno, dei risentimenti e delle violenze , ma che riesce a purificare il cuore che si unisce ad altri cuori, illuminando tutto.

Carmen Di Muro

Estratto dal libro Anima Quantica

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