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31. IL PADRE NOSTRO

04/05/15

… Assumono ora un significato diverso anche i primi versetti del Padre nostro:

sia santificato il Tuo Nome, venga il Tuo Regno,
sia fatta la Tua volontà

e non la volontà di quel Nulla che Tu, a volte, hai lasciato agire. E nei versetti seguenti, proprio la cooperazione tra l’uomo e Dio diventa il tema principale:

Tu dacci oggi il nostro pane quotidiano

Cioè: facciamo in modo, noi e Tu, che il Nulla non prenda forma nei nostri bisogni. Noi, dal canto nostro, ci impegniamo a considerare soltanto i nostri bisogni autentici e attuali, a badare soltanto a ciò di cui abbiamo davvero bisogno adesso – e non a ciò di cui avevamo bisogno tre, cinque, dieci anni fa, o di cui avevano bisogno i nostri genitori, o nonni, o magari i nostri capi, o di ciò di cui forse potremmo aver bisogno in futuro: proprio in quei bisogni presunti, infatti, il Nulla trova spesso il modo di insinuarsi e di rovinarci. Ma Tu, intanto, aiutaci, con la tua illimitata abbondanza. E

Rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori

Noi ci impegniamo a non dare più peso al passato: rancori, rimpianti, rimorsi sono infatti un altro terreno prediletto dal Nulla; basti pensare al Nulla in cui rimane aggrovigliato chi, specialmente in certi Paesi, abbia a che fare con avvocati e giudici. Ma anche Tu, per opporti al Nulla, non dare peso al nostro passato: aiutaci a cancellarlo sempre. Tu lo puoi, no?

E liberaci dal male

Liberaci, in tal modo, da ciò che per noi in terra è male: Tu in cielo non hai di questi problemi, per Te è tutto divino, ma noi siamo qui in basso a combattere, nel Tuo mondo ancora imperfetto. Altrimenti, se Tu e noi non stiamo dalla stessa parte, come potrà venire il Tuo Regno?

Igor Sibaldi

(Continua)

 

Video: I cinque nemici del tuo sviluppo

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2 commenti su “31. IL PADRE NOSTRO”

  1. Ho in mente un condensato della preghiera insegnataci da Gesù e ora guidata in questo post da te, Igor. Come il Padre Nostro è per me un mantra. Si tratta del poeta mistico Milarepa, eremita del Tibet vissuto circa mille anni fa, la cui filosofia mistica e poesia si esprime in questo pensiero: “la nozione del nulla genera la pietà , la pietà abolisce la differenza tra sé e gli altri, il confondere sé con gli altri realizza la causa altrui”. Amare e pregare con tutta la forza, con tutta la mente, con tutto il cuore e ..in segreto, ma dalla stessa parte. Che bellezza saperlo fare!

    1. i ricordi sono tutta esperienza ma non devono comportare 3 terribili R: rimpianti, rimorsi, rancori.
      Rimpianto: se lo avessi fatto!
      Rimorso: non avrei dovuto farlo!
      Rancore: non me lo dovevano fare!

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