“Una volta io, Chuang-Tzu, sognai di essere una farfalla, una farfalla che svolazzava felice. Io non sapevo che essa era Chuang-Tzu . All’improvviso mi svegliai e fui veramente di nuovo Chuang-Tzu. Tuttavia io non so se ero io che stavo sognando di essere una farfalla, oppure una farfalla che sogna di essere Chuang-Tzu.”
Non potevo, naturalmente, esaurire in un unico post, l’elegante e tutta orientale questione del koan, già affrontata nel post sui sogni lucidi. La marcia che gli orientali hanno in più, rispetto a noi occidentali, è la pacifica coabitazione del pensiero immaginativo e sognante con quello desto e pragmatico. Mentre siamo soliti alla dicotomia – spesso patologica – tra due versioni della realtà, gli orientali non si creano tanti problemi e riescono a vivere fino a 120 anni! Impariamo da loro!
Chuang-Izu, spirito libero, figlio del Taoismo, ci trasmette un grande insegnamento, lo stesso che i sogni incessantemente ci impartiscono: i nostri sogni parlano sempre di noi, che siamo nella forma di farfalla, di caimani o di dei… La peculiarità del sogno è che esso offre lo spazio all’espressione di tutte le nostre personalità multiple. In noi sono racchiuse memorie collettive, mitiche, ancestrali, primordiali: c’è il minerale, il vegetale, l’animale, l’umano, l’angelico, il Pleroma, la nebulosa Andromeda… Il sogno di Chuang-Tzu ci pone anche davanti all’esperienza dell’unità, l’alfa e omega di ogni guarigione e beatitudine. L’effetto di un sogno del genere potrebbe essere questo: dopo avere sognato di essere una farfalla o Chuang-Tzu, mi sveglierò piena di riverenza per me stessa perché saprei di essere una delle infinite manifestazione dell’Intelligenza della Vita, saprei di essere immortale! E concludo, lasciando alla vostra meditazione un altro pensiero orientale, questa volta di Lao Tzu, austero figlio del Confucianesimo: “quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla”.
continua..
Lascia un commento con Facebook