Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

17. L’INSOSTENIBILE GIOIA DELL’ESSERE

Perché la Gioia non è mai citata quando chiedo alle persone che cosa desiderano di più? Sembra quasi di alludere a una cosa inaccessibile o, meglio, utopica. Comunque vi si pensi è sempre come a qualcosa di effimero. La Gioia accompagna l’infanzia, dissolvendosi poi nelle paure esistenziali dell’adulto. E’ meglio soffrire. La nostra cultura esalta la sofferenza in modo esasperato per offrire poi i paradisi artificiali dove annegarla: fumo, alcool, droga, medicinali, cibo, zucchero, sesso. La gioia è la grande assente dell’occidente. Paradossalmente, è più facile trovarla nei popoli più sfavoriti da un punto di vista materiale: negli slums, bidonville, favelas. Ma anche lì, si tratta solo di sprazzi che aiutano a sopravvivere in condizioni disumane. E’ la droga dei popoli del terzo mondo.

Le persone che si ammalano sono quelle che meno conoscono la gioia oppure che hanno smesso di frequentarla perché era insostenibile. Insostenibile anche per la Chiesa, l’idea di un Cristo gioioso e spiritoso. I Grandi Maestri Spirituali ci hanno sempre lasciato un segno di grandissima gioia. La Gioia è una qualità spirituale, è la connessione alla nostra essenza, a quella luce che si accende quando siamo toccati dalla Bellezza e dall’Amore. Per comprendere l’essenza della Gioia, osservate i bambini, prima ancora che i drammi familiari abbiano oscurato la loro luce, prima che crescano troppo in fretta per essere come gli adulti vogliono; contemplate la Natura per ritornare agli albori del vostro essere quando eravate stella, minerale, pianta, animale, angelo forse… amate e ricevete l’amore delle persone che vi accompagnano nel Viaggio.

Ogni volta che nella nostra vita siamo gioiosi, l’energia della gioia espande il nostro campo vitale e la possiamo irradiare sugli altri.

Per questo motivo le persone che hanno gioia di vivere sono magnetiche, ci attraggono irresistibilmente e ci sentiamo meglio accanto a loro. Nell’antico Egitto, quando l’anima del defunto compariva dinnanzi alla Dea Maat per essere pesata, gli venivano rivolto due domande: Hai conosciuto la Gioia? Sei stato fonte di gioia per gli altri? Domande che ci dovremmo rivolgere tutti i giorni senza aspettare l’ultima ora di vita.

Un Sutra indù canta :

Dalla pura gioia scaturisce tutto il Creato,

Dalla Gioia è sostenuto,

Verso la Gioia procede,

E alla Gioia ritorna

Continua..