Nessun ingegno grande fu mai senza mistura di pazzia.
Seneca
Dibattuto la prima volta in Grecia oltre venticinque secoli fa, il sottile confine tra genio e follia non ha perso nulla del suo fascino e della sua urgenza. Nella nostra società che tende ad omologare e quindi a “normalizzare” le persone, c’è una forte insorgenza di malattie e di depressioni. Da piccola sentivo spesso dire di persone che a me risultavano alquanto affascinanti e straordinarie: ”non sono normali”. Quarant’anni dopo, non ho ancora capito cosa è essere “normali” e chi è “normale”. Mi sembra che per normali si alluda ad alieni di un pianeta grigio e uniforme, mentre sul pianeta Terra posso osservare una umanità variopinta, capace di grande opere e di grande ispirazione. Ma anche la Terra ha le sue zone grigie con i manicomi e le prigioni…
La normalizzazione è forse il processo più pericoloso al quale siamo esposti quando accettiamo i modelli che ci vengono propinati. L’individualità, l’unicità degli esseri umani è pericolosa per il collettivo nel momento in cui essa sconvolge certi parametri di normalizzazione imposti dal Potere. Nell’antichità molti folli sono stati tacciati di essere corruttori della gioventù; nel medioevo si chiamavano eretici quelli che osavano fare girare la terra attorno al sole o che contestavano i dogmi di fede. Oggi li chiamiamo Geni …
Nemesi storica!
E i geni di oggi, come vengono etichettati? Si è instaurata una situazione curiosa: i geni vengono semplicemente ignorati finché non vanno all’Estero ad offrire le loro idee e talenti… dove, invece, vengono puntualmente accettati. In tale caso, parliamo pacatamente di fuga di cervelli….
Un genio è folle per gli altri quando gli altri non arrivano a vedere quello che lui vede. Il genio non si preoccupa di quello che è, non nasconde e non si nasconde. Solitamente è deriso, sbeffeggiato e offeso perché è anticonformista, a-normale. Sfiora con un dito Dio e questo è insopportabile per l’establishment. Ma tutti i folli sono dei geni? Non vorrei prendere il rischio di una tale affermazione. Penso comunque che tutti i folli sono funzionali alla crescita collettiva e hanno un senso – mi si passi il gioco di parole-che non è quello comune. Il Folle non si preoccupa di quello che non è, vede cose che gli altri non vedono, nasconde, ma non si nasconde. Ha qualcosa da insegnarci sui confini che ci imponiamo e che ci allontanano dalla luce. Genio e Follia sono i buchi bianchi e neri della coscienza. Entrambi disturbano l’ordine stabilito, ma portano arricchimento e audacia attraverso la diversità. Possiamo solo augurarci che sia un tocco di follia-genio a farci fare un salto di qualità nel 2012.
continua..