Provate ad immaginare: vi trovate di fronte a una scelta da compiere e qualcosa, magari una telefonata o un ingorgo stradale, interviene a farvi intraprendere una strada piuttosto che un’altra. Immaginate che in quel preciso momento il vostro mondo si divida in due : uno stesso presente e due futuri, forse anche molto diversi. Immaginate che questo si ripeta molte volte e che una miriade di mondi si aprano all’interno della vostra vita. Tali scenari, abilmente resi nel film Sliding doors, sono la conseguenza esperienziale di una rigorosa teoria matematica, la Teoria de Multiversi (Multiple Universes), elaborata nel 1957 dal fisico Hugh Everett III. L’idea alla base è quella dell’esistenza di miriadi di mondi nell’Universo in aggiunta al mondo che percepiamo fisicamente. I molti mondi prendono inizio ogni volta che avviene un evento quantistico, che sia in un laboratorio di fisica o nella vita di tutti i giorni. Per ogni evento possibile esiste una realtà quantica alternativa, ossia un universo parallelo. In parole povere, se lanciando per aria una moneta in questo universo, questa ricade per terra dal lato della croce, esiste una realtà parallela in cui la moneta mostra invece la testa, e persino un’altra in cui la stessa moneta rimane di taglio. Tutti gli esiti possibili, di tutti i possibili eventi, possono potenzialmente verificarsi in un infinito numero di universi multipli. Maggiore è la portata dei cambiamenti avvenuti, più aumenta la differenza fra gli universi; in una realtà alternativa potrebbe cambiare solo la posizione di un singolo atomo, mentre in un’altra potrebbe essere mutato il destino dell’intera galassia.
Senza addentrami in spiegazioni scientifiche, vorrei soffermarmi invece sull’incredibile supporto che la teoria dei Multiversi dà alle nostre esperienze oniriche. Nella dimensione quantistica dei sogni, mi posso trovare a compiere scelte opposte o a vivere esperienze totalmente diverse da quelle dello stato di veglia. Questi sogni sono i molti mondi che si sviluppano all’interno del mio universo. Ritornato allo stato di veglia, potrei scegliere o meno di dare seguito alle indicazioni dei miei sogni. Se fosse il caso creerei istantaneamente un evento: dove l’osservatore porta la sua attenzione e intenzione, si crea una nuova storia e un nuovo mondo. Gli universi paralleli sono uno “specchio” della nostra dimensione e provano che la nostra non è l’unica “realtà”. Questi mondi alternativi mostrano i diversi svolgimenti che la storia avrebbe potuto prendere. I sogni sono quindi universi paralleli che offrono la possibilità di vedere “concretamente” le versioni alternative della nostra realtà su piani dimensionali di esistenza simultanei, ma separati. Questa prospettiva quantistica dei sogni rimette in discussione il paradigma causale della psicoanalisi e apre dibattiti affascinanti. Non ci dovremmo più meravigliare forse delle vite sotto copertura delle spie oppure della doppia vita di molte persone che, senza saperlo, vivono in multiversi.
continua
UNIVERSI PARALLELI
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