I fondamentali
In ogni attività umana che si rispetti, sia essa un’arte, una professione, uno sport, un qualcosa dove sia necessario dimostrare qualche abilità o qualche conoscenza approfondita, esistono delle norme basilari, dei trucchi del mestiere, delle regole e delle doti tecniche senza le quali è impossibile emergere ed eccellere, ma persino muoversi agevolmente e sapere con chiarezza quello che si sta facendo. È un po’ quello che viene generalmente chiamato l’a-b-c di qualsiasi specializzazione e di qualsiasi lavoro.
[…] Se nello sport i fondamentali consistono essenzialmente in gesta fisiche e ripetitive, in movimenti osservabili e giudicabili tutto sommato in modo oggettivo, nella scienza della nutrizione subentrano altri fattori esterni ed altre interferenze a rendere le cose più complicate e meno ovvie.
Quando ci sono incertezze e punti oscuri sul cibo, si ha paura del cibo stesso, si evita di sperimentare e di approfondire l’argomento con idee proprie, si ha timore di cambiare o di cercare nuove vie. Si preferisce copiare passivamente dagli altri. Qualcuno che si metta poi a parlare di cibi, di nutrizione, di salute, può suscitare pareri e commenti diversissimi a seconda dei mezzi cognitivi, dei metri di giudizio, delle ideologie, delle convinzioni e delle abitudini di chi lo ascolta.
Così va il mondo
Questo sta a dimostrare che siamo passati da una situazione chiara, oggettiva e condivisibile, come quella dello sport, a una situazione opinabile, complessa e controversa come quella della nutrizione, dove la gente è il più delle volte priva di fondamentali. E si lascia plasmare e condizionare dalle solite fonti inaffidabili di massa, per cui pensa e agisce in modo passivo e ripetitivo conformemente agli schemi adottati dalla maggioranza.
Compra il pane che le piace o quello che costa meno. Non si pone il problema di come sia fatto e di cosa contenga e usa lo stesso criterio selettivo per tutte le altre cose. La mamma tipica sa che a casa i suoi ragazzi hanno sete, e sa pure che l’acqua viene accolta senza entusiasmo, mentre la bottiglia della bibita dolce con le bollicine si esaurisce in un baleno. Ecco dunque che provvede a riempire mezzo carrello con aranciate e cole. Perché lei vuole molto bene ai suoi pargoli, e li vuole vedere pasciuti e contenti. Nessuno va a dirle che li sta in realtà rovinando. Così va il mondo.
La ricerca della verità univoca
Eppure la verità univoca e incontrovertibile esiste sempre in tutte le cose e in tutte le circostanze, indipendentemente dai dibattiti e dalle posizioni di parte di chi parla e di chi ascolta. Ciò significa che qualcuno tra i contendenti sta sostenendo a spada tratta delle tesi sbagliate.
Per fare un discorso chiaro, veritiero e scientifico, e quindi alla fine necessariamente condivisibile, occorre muovere passo dopo passo assieme nel ragionamento, occorre usare gli stessi termini, occorre interpretare le parole in modo preciso attribuendo il medesimo significato ad ogni singola espressione. Ma la cosa più importante di tutte è che ci sia un’autentica volontà di essere onesti e trasparenti e di puntare alla verità.
[…] Dobbiamo capire se esiste la possibilità di dare una risposta scientifica, priva di pregiudizi e priva di interessi ideologici o commerciali di parte, a domande semplici e importanti del tipo:
– Il latte di mucca fa bene o fa male all’organismo umano?
– La carne fa bene o fa male all’organismo umano?
– Il cibo cotto fa bene o fa male all’organismo umano?
– I minerali inorganici e le vitamine sintetiche fanno bene o male all’organismo umano?
Il novanta per cento della popolazione è priva dei fondamentali
Da un’indagine statistica condotta a livello europeo sugli studenti delle scuole medie, è risultato un dato incredibile per non dire agghiacciante. Quasi la metà degli studenti non è stata in grado di dare una spiegazione soddisfacente al quesito “cos’è che determina il giorno e la notte sulla terra?” Questo sta a significare che la gente non è abituata a pensare e a riflettere sui fenomeni naturali che ci toccano da vicino, e tantomeno sulle cose intime che riguardano il nostro corpo e la nostra anima.
A uno che non sa nemmeno perché dopo il giorno viene la notte, come si fa poi a chiedergli perché un minerale inorganico non è assimilabile, o perché un cibo crudo è meglio di un cibo cotto, o perché l’acidificazione del sangueporta all’osteoporosi?
Siamo […] nel terzo millennio dopo Cristo. Aviogetti e stazioni spaziali sopra le nostre teste, auto che sfrecciano veloci nelle autostrade, antenne e telefonini che regnano incontrastati […] Eppure permane e regna incontrastata anche l’ignoranza più nera e il disinteresse più assoluto verso quelle che dovrebbero essere le cose più importanti, quelle che ci riguardano e ci toccano da vicino, quelle che stanno addirittura all’interno di noi.
Il corpo umano, soprattutto il suo interno, è argomento tabù
In altre parole, il nostro corpo, soprattutto nella sua interiorità, è argomento tabù. I cibi si conoscono limitatamente al tratto che va dal piatto di partenza alla bocca di arrivo. Quello che avviene poi al di dentro sono affari strani che non ci riguardano. Tanto, se arriva un mal di testa, una indigestione, una intossicazione, c’è sempre pronta la cassetta medicinali.
Se gli studenti che vanno a scuola sono così, è logico pensare che i genitori che stanno a casa non possono essere granché diversi. I figli sono assorbiti dai compiti da fare, dai computer e dai videogiochi, o dai cartoni animati e dalle scemenze propinate incessantemente dal televisore, mentre padri e madri sono a maggior ragione presi dal lavoro, dal far quadrare il bilancio, dal pagare l’ICI e le altre odiate tassazioni.
La vita moderna ci sta prendendo tutti per il collo, e non c’è davvero tempo per pensare, per riflettere, per dare delle risposte a dei quesiti basilari, per impostare razionalmente la propria nutrizione!
(Estratto dalla tesina “E’ tutta una questione di fondamentali”)..
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