Anche questo argomento risulta essere tabù sulle reti televisive… D’accordo, sul fumo si sa già tutto e sui pacchetti di Marlboro e di tutte le altre marche ci sta pure stampigliato l’avviso di morte. Ma sul caffè nulla: è argomento minato al pari forse della carne e del latte. Anche qui il business è enorme, visto che la produzione mondiale di caffè lavorato e tostato va verso i 100 milioni di quintali all’anno, con un giro d’affari che viene secondo assoluto dopo il petrolio e precede addirittura quello dell’acciaio.
Siccome il caffè non è un alimento o una bevanda, ma un autentico farmaco, fa meraviglia che il cartello farmaceutico mondiale, sempre all’erta nello sfruttamento delle migliori occasioni commerciali, si sia lasciato scappare questa ghiotta opportunità di inglobare il caffè tra le sue tante punte di diamante. Fatto sta che su dieci spot pubblicitari, ce ne sono in media quattro sulla carne e sul latte, due sugli integratori mineral-vitaminici e due sul caffè. Come dire all’arrembaggio delle sostanze più nefaste e lucrative. Pertanto anche qui ci sono di mezzo importantissimi sponsor e non c’è spazio per scherzare.
C’è molta gente al mondo che, non essendo contenta di mangiar male, vuole darsi ulteriori zappate ai piedi e bastonate alla testa, in una assurda gara con se stessi a come farsi male di più. Una specie di gioco al massacro e di sindrome masochistica dove il perdente è sempre quello e non c’è nemmeno la suspense delle solite sfide tra un vincente e un perdente.
Uno che fuma e beve caffè merita davvero un plauso. Se ha davvero deciso di autodistruggersi e di suicidarsi a rate, ha infatti prescelto la ricetta giusta, l’accoppiata vincente. Entrambi i vizi sono gravissimi di per sé ma, se acquisiti in perfida associazione, moltiplicano addirittura i loro effetti letali.
Abbiamo già affrontato l’argomento ma, vista la diffusione epidemica di queste dissennate abitudini di vita (o meglio di morte), vediamo di parlare più a fondo di questo farmaco drogante chiamato caffè.
1) Il caffè non è cibo e non è bevanda, ma è farmaco in tutti i sensi. Agisce e va a modificare i delicatissimi meccanismi del sistema simpatico.
2) Il caffè è autentica droga che causa dipendenza fisica e psicologica e sindromi da astinenza. Può essere paragonato a una versione legalizzata della cocaina, in versione più leggera ma con risvolti e conseguenze non meno inquietanti.
3) Il caffè è teratogeno. Causa difetti di sviluppo e difetti di nascita tipo il diabete dei neonati. Mamme topo cui è stato somministrato caffè misto a latte hanno dato regolarmente alla luce topini con gravi difetti agli arti.
4) Il caffè è mutageno e provoca mutazioni genetiche che portano al cancro. Causa rotture molecolari nel DNA, che è il nostro codice genetico. Contiene considerevoli quantità di materiale combusto tipo il methylglyoxal, prodotto della pirolisi. Una tazzina contiene 250 mg di pericolose sostanze mutagene e altamente tossiche tipo acido clorogenico, actractilosidi, glutatione induttrici-transferrine, kahycal-palmitati e cafestolo-palmitati.
5) Il caffè è cancerogeno una seconda volta. È associato a diversi tipi di cancro: cancro alle ovaie, alla vescica, al pancreas, allo stomaco, all’intestino crasso.
6) Il caffè contiene caffeina, un alcaloide tossico che eccita e irrita il sistema nervoso centrale e causa aritmie cardiache. La caffeina è parente non lontana del micidiale acido urico. È classificata tra le 20 sostanze più nocive esistenti.
7) Il caffè ha effetti caustici. Provoca un troppo rapido rilascio del cibo dello stomaco e un troppo rapido passaggio nell’intestino e un conseguente non-assorbimento degli elementi nutritivi (che finiscono inutilizzati nei servizi igienici). Rallenta la peristalsi intestinale.
8) Una tazzina di caffè impiega 24 ore per passare attraverso i reni e il sistema urinario (come del resto succede col tè), a dimostrazione di quanto male faccia ai delicati tessuti dell’apparato emuntore.
9) Il caffè ha un effetto micidiale sui reni. Il suo impatto sul nostro apparato filtrante dei liquidi in uscita è davvero pessimo. Il caffè può essere classificato come distruttore autentico del sistema urinario. Bastano sette-otto tazzine al giorno per fare di te un candidato o un cliente prossimo e probabile della macchina da dialisi, se non addirittura un predestinato al trapianto di rene.
10) Il caffè provoca idropisia, dovendo il corpo isolare e alleviare la sua velenosità creandogli intorno uno schermo protettivo di acqua biologica.
11) Il caffè è un aggravante di eventuali carenze (ferro, vitamina C, ecc.)
12) Il caffè agevola lo sforzo intellettuale, ravviva le percezioni sensoriali, aumenta l’acutezza mentale, e ha un profumo e un sapore grati e intriganti, tutte virtù portentose, ma di breve periodo e pagate a prezzo carissimo in termini di un lungo elenco di conseguenze: assuefazione, digestione difficile, irritazioni gastrointestinali, ulcera gastrica, instabilità emotiva, ipersensibilità, palpitazioni, insonnia, malattie depressive, nevrastenia, debolezza, caduta sessuale, tachicardia, diminuzione del diametro dei vasi sanguigni, ronzio alle orecchie, tremito muscolare, difetti di nascita nella prole, sconvolgimento del glucosio nel sangue, cancro al pancreas.
13) La coca-cola e le cole sono stretti parenti del caffè, visto che in una piccola bottiglia c’è l’equivalente in caffeina di una tazzina di caffè (grave pericolo per bambini e ragazzi).
14) Il caffè decaffeinato è ancora peggiore del caffè normale perché gli tolgono la caffeina con solventi caustici che lasciano davvero il segno.
15) Il cappuccino è un errore alimentare e gustativo, dove il tannino del caffè causa fermentazioni che impediscono alle proteine del latte di essere assorbite e assimilate.
16) Il tè non è affatto migliore del caffè, solo perché proposto in versioni più diluite e acquose o sottoforma di bibita rinfrescante. Ha tutti i difetti del caffè, e in più è carico di purine (acidi urici
dannosissimi). Nelle bibite al tè c’è l’aggravante di dolcificanti e conservanti.
C’è da dire anche per quanto riguarda il fumo drogante della sigaretta (e del tabacco in genere).
1) Il fumo è l’invenzione più sporca e offensiva che l’uomo abbia mai congegnato. Macchia le mani e i denti, insozza gli abiti e la casa, avvelena l’alito e il corpo, ingiallisce lo smalto dei denti, infiamma e fa suppurare le gengive. Baciare un fumatore è impresa disgustosa per un non-fumatore.
2) Fumare è un atto di guerra contro il proprio corpo. Annerisce i polmoni, soffoca le arterie, disseca i nervi. Mentre uno fuma, ogni cellula del suo corpo ne risente e si indebolisce.
3) La voglia di fumo è desiderio malato e depravato, biologicamente perverso. La dipendenza dalla nicotina è identica a quella dalla cocaina.
4) Il fumo ottenebra i sensi e rende meno sensibili ai piaceri reali della vita. Impedisce per esempio di gustare e apprezzare a fondo i sapori dei cibi naturali.
5) Il fumo contiene acetaldeide che interferisce coi tessuti connettivi causando indurimento delle arterie, enfisema polmonare e fibrosi del fegato.
6) Il catrame e la pece del tabacco contengono idrocarburi aromatici polinucleici che si legano al DNA cellulare e causano mutazioni genetiche e cancro (alla bocca, alla faringe, all’esofago, ai bronchi, ai polmoni, ma anche cancro allo stomaco, ai reni, al fegato, alla vescica e al pancreas).
7) Il fumo è causa di ipoxia ovvero di grave carenza di ossigenazione. Il risultato è un sangue extra-denso che il cuore fa circolare a fatica. La nicotina poi restringe pure i vasi, aggiungendo ulteriore stress alla pompa cardiaca.
8) Il fumo soffoca la circolazione verso i reni e sfregia le delicatissime membrane dei filtri del sangue.
9) Il fumo distrugge la potenza sessuale. Nell’uomo ha effetti demascolinizzanti e porta ad anormalità nello sperma, a impotenza. Nelle donne porta a cancro al seno. C’è inoltre una crescente percentuale di mortalità infantile e di difetti di nascita tra i bambini dei fumatori.
10) Il fumo riempie il corpo di nicotina, di monossido di carbonio, di ossido d’azoto, di arsenico, di cianuro, di piombo, e di tanti altri veleni micidiali.
11) Il fumo introduce sostanze radioattive tipo torio, radio, polonio. È stato stimato che le radiazioni ionizzanti del fumo (basate su un pacchetto al giorno) espone il fumatore a una radiazione annua 12500 volte superiore alle dosi ricevute dai soggetti esposti al caso Chernobyl.
12) Il fumo causa aggregazioni piastriniche e aggregazioni rosso-globulari che finiscono per ostruire la circolazione e causare pericolosi grumi sanguigni o emboli. I fumatori corrono il 400% in più di rischi di infarto rispetto ai non fumatori. Quando l’infarto colpisce un fumatore, il caso è assai più grave perché il fumo causa spasmi ai tessuti sanguigni collaterali che cercano di alimentare i tessuti rovinati.
13) Il fumo rallenta la circolazione dal centro fino alla pelle, impedisce la nutrizione cellulare, causa arrugamento e ispessimento dell’epidermide, nonché invecchiamento precoce.
14) Il fumo interferisce negativamente sulle attività sportive e motorie.
15) Il fumo aggrava eventuali carenze mineral-vitaminiche.
16) Il fumo passivo (discoteche, locali chiusi) è peggiore di quello attivo.
17) L’assunzione di cibi grigliati equivale a fumare decine di sigarette.
Per smettere con fumo e caffè non servono mezze misure. Come è servito un grosso coraggio o una grossa irresponsabilità per associarsi con tali aberranti abitudini anti-uomo, così servirà una gran voglia e una ferma determinazione nel togliersi da questo brutto impaccio. I metodi per smettere di fumare sono tanti, come quello di tenere costantemente in bocca i rametti della pianta di liquirizia, o di rifornirsi di pacchetti di stuzzicadenti da disgregare tra i denti a ogni attacco di astinenza. Ma quello che conta davvero, e non può essere sostituito da niente altro, è una decisa e imperativa voglia di saltarne fuori una volta per sempre e di non ricadervi mai più.
Qui serve un atto di fede e di rispetto nella propria persona e nel proprio destino, una visuale positiva e ottimistica della vita. Tutte cose di segno esattamente opposto a quelle che ci hanno portato nei guai.
Valdo Vaccaro
Estratto dal libro Alimentazione Naturale 2, Anima Edizioni
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